
Obbligo vaccinale, scattano le prime sospensioni dal lavoro per gli operatori sanitari
L’obbligo per la categoria era stato introdotto dal decreto del Consiglio dei ministri dello scorso primo aprile. Per chi non ha aderito sono previste mansioni che escludono il contatto interpersonale e il rischio di contagi, ma in molti casi non è possibile trovare impieghi alternativi. Si sospendono dunque il servizio e la retribuzione fino al 31 dicembre 2021

Scattano le prime sospensioni per gli operatori sanitari non vaccinati. L’obbligo per la categoria era stato introdotto dal decreto del Consiglio dei ministri dello scorso primo aprile. Chi non ha aderito potrebbe dover restare a casa
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Ordini professionali, ospedali e Rsa hanno fornito i nominativi di tutti i medici e gli infermieri delle diverse strutture sanitarie
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Le aziende sanitarie hanno mandato a ciascuno un invito a fornire la documentazione dell’avvenuta vaccinazione, della conferma di un appuntamento fissato o di un motivo che legittimasse l’esclusione dal vaccino
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Diversi operatori sanitari non vaccinati sono stati esentati dalle mansioni che prevedono contatti interpersonali o operazioni a rischio contagio
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Spesso però non è possibile individuare per gli operatori non vaccinati impieghi non a rischio, in questi casi è dunque prevista la sospensione della retribuzione
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Il provvedimento chiedeva agli ordini professionali e agli ospedali di consegnare alle Asl gli elenchi con i nominativi degli operatori entro il 6 aprile e poi verificare lo stato vaccinale non oltre il 16 aprile, ma poi è stato concesso più tempo

Sono dunque passati più di due mesi dalla scadenza fissata per gli accertamenti sul personale, ma nelle ultime settimane sono arrivati i primi richiami formali che includevano una data per effettuare il vaccino

Molti non si sono presentati all’appuntamento per il vaccino, così sono arrivati i primi avvisi di sospensione dal servizio

In questi casi il decreto prevede la sospensione della retribuzione fino al 31 dicembre 2021

Intanto un mese fa cento professionisti della sanità in Liguria hanno fatto ricorso al Tar per impugnare questo obbligo vaccinale