Covid, l'andamento del contagio in Italia negli ultimi giorni: grafici e mappe
Nell'ultima settimana è proseguito il calo della curva dei contagi e dei ricoveri sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva, ma il numero dei decessi continua a essere elevato. L'indice Rt segna un aumento, seppur lieve, a 0,85. Intanto, il 29 aprile si è superata la quota di 500mila vaccinazioni al giorno e il primo maggio le dosi somministrate nel nostro Paese hanno superato i 20 milioni
Si conferma la lenta decrescita della curva dei contagi e dei ricoveri, ma resta tristemente elevato il numero dei decessi. Continua la diminuzione della pressione sui reparti ospedalieri e le terapie intensive, ma l'indice Rt segna un aumento, seppur lieve. Intanto, il 29 aprile si è superata la quota di 500mila vaccinazioni al giorno e il primo maggio le dosi somministrate hanno superato i 20 milioni. Questa la foto dell’andamento della pandemia in Italia secondo i dati dell’ultima settimana (da lunedì 26 aprile a sabato 1 maggio)
Lo speciale coronavirus di Sky TG24
Dal monitoraggio emerge che "sebbene la campagna vaccinale progredisca significativamente, complessivamente l'incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi"
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Da sottolineare anche come sia in miglioramento la situazione generale del rischio pandemico in Italia, con nessuna Regione a rischio alto. Undici Regioni e Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato e 10 hanno una classificazione di rischio basso. Tre Regioni (contro 4 della settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Campania e Sicilia hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre di tipo 1
Lo speciale vaccini
NUOVI CASI – Per quanto riguarda i nuovi casi, la curva ha continuato la discesa iniziata nelle ultime settimane. Si va dal minimo settimanale di lunedì 26 aprile con 8.444 casi, dato che però come sempre risente del minor numero di tamponi effettuati la domenica, ai 14.320 casi del 29 aprile. Nel resto dei giorni il livello ha oscillato tra i 10 e i 13mila nuovi casi quotidiani
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TASSO DI POSITIVITÀ – Il dato sui nuovi casi va naturalmente tarato sul numero di tamponi effettuati. Il tasso di positività registrato nell’ultima settimana ha confermato sostanzialmente il trend di calo già visto le settimane precedente, con una percentuale di positivi che si è stabilizzata tra il 3 e il 5% (il minimo si è toccato il 27 aprile e il 1 maggio con 3,4% e il massimo il 26, con 5,8%)
Nonostante il calo dei casi, è in lieve aumento l'indice Rt in Italia: nell'ultima settimana è a 0,85, contro lo 0,81 della settimana precedente. Scende invece l'incidenza, a 146 casi settimanali per centomila abitanti (contro i 157 di 7 giorni fa). È quanto emerge dalla riunione della cabina di regia per il monitoraggio settimanale dei casi Covid
"In molti Paesi europei c'è una curva in crescita, mentre in Italia c'è una decrescita ma sempre lenta della curva. Per quanto riguarda l'incidenza riportiano due flussi: quello Iss, che vede una decrescita a domenica scorsa ed è pari a 146 contro 157 della settimana precedente. Il flusso del ministero indica l'incidenza a 148 per 100mila abitanti contro 159 della scorsa settimana", ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio
"Decresce l'età mediana dei casi di Covid-19 in Italia, collocandosi a 42 anni - ha detto ancora Brusaferro - E calano i casi nelle varie fasce d'età, prova indiretta dell'efficacia della vaccinazione, così come calano i casi tra gli operatori sanitari". "Il quadro complessivo - ha aggiunto - resta ancora di un livello impegnativo nonostante una diminuzione dei nuovi casi Tre regioni hanno un Rt maggiore di 1 e anche se l'incidenza è in diminuzione resta ancora elevata. Quindi occorrono misure di mitigazione"
TAMPONI - Se si esclude il dato di lunedì (145.819), che come sempre risente dei minori test effettuati la domenica, i tamponi effettuati si sono assestati stabilmente sopra quota 300mila, oscillando tra i 302.734 di martedì 27 aprile ai 378.202 di sabato 1 maggio
DECESSI – Nell’ultima settimana i decessi purtroppo si attestano ancora su cifre molto alte, anche se inferiori rispetto alla settimana precedente. In tre giorni su sei ci sono state più di 300 vittime al giorno, con il picco raggiunto il 27 aprile, con 373 morti. Come ricordano gli esperti, la mortalità è l'ultimo parametro a calare dopo quello dei casi e dei ricoveri
Nell'ultima settimana i decessi sono stati 1.795, con una media di 299 al giorno: la settimana precedente le vittime erano state 2.094
RICOVERI E TERAPIE INTENSIVE - Oltre a quello dei casi, prosegue anche il calo del numero dei ricoverati in reparti ordinari e quello dei ricoverati in terapia intensiva, iniziato il 7 aprile dopo il picco della terza ondata raggiunto il 6 aprile, ma il livello complessivo di occupazione dei posti letto per Covid continua a restare comunque sopra i livelli delle soglie di allerta
A inizio settimana i ricoverati in terapia intensiva erano 2.849. Il calo è proseguito per tutta la settimana, fino ad arrivare a quota 2.522 sabato 1 maggio
Scende, ma rimane alto, il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica, 8 contro le 12 della settimana precedente. Secondo i dati Agenas, solo Calabria e Puglia superano la soglia d’allerta dei posti letto occupati nei reparti ordinari
REGIONI - Resta preoccupante la situazione della Valle d’Aosta, che rimane la regione col più alto tasso di positivi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni e con 277,52 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Le altre regioni con l'incidenza più alta sono tutte al Sud: Campania (218,27), Puglia (202,19) e Basilicata (186,17)
PROVINCE - Addentrandosi tra i numeri che delineano la situazione epidemiologica dei vari territori del Paese, dai dati della settimana emergono alcune criticità particolari. La situazione più grave è nella provincia di Aosta, con un’incidenza di 271,71 positivi ogni 100mila abitanti. Ma sono altre le province che superano la soglia critica di 250 (in particolare le province di Barletta-Andria-Trani e Napoli). In diverse zone dell'Italia, comunque, l'incidenza resta elevata e lontana dalla soglia di 50 positivi ogni 100mila abitanti
VACCINAZIONI - Secondo il report ufficiale, al 1 maggio (ore 17:11) oltre 20,1 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino. Di questi, più di 6 milioni hanno avuto anche il richiamo
Il 29 aprile l’Italia ha raggiunto e superato la quota di 500mila vaccinazioni al giorno, obiettivo fissato dal commissario per l'emergenza Covid Francesco Figliuolo. Ma il generale punta già a superare questo record e ad arrivare intorno a quota un milione di iniezioni al giorno a giugno
VACCINAZIONI GIORNO PER GIORNO - Andando a osservare i dati sulle vaccinazioni giorno per giorno nell’ultima settimana, rispetto alla precedente le somministrazioni sono state in aumento solo mercoledì 28, giovedì 29 e venerdì 30, quando sono state rispettivamente 401.249, 515.778 (il record) e 500.320. Ad eccezione di sabato 1 maggio - festa dei lavoratori -, è stata sempre superata quota 300mila al giorno
Intanto, la nuova indagine rapida condotta dall'Iss e dal ministero della Salute ha evidenziato che in Italia la variante inglese è pari al 91,6% dei casi, mentre quella brasiliana riguarda il 4,5% dei casi. Al 15 aprile scorso, quindi, la prevalenza della variante inglese (B.1.1.7) del virus Sars-CoV-2 era del 91,6%, in crescita rispetto all'86,7% del 18 marzo, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 77,8% e il 100%. Per quella brasiliana (P.1) la prevalenza era del 4,5% (0%-18,3%, mentre era il 4,0% nella scorsa survey del 18 marzo)
Nel contesto italiano in cui la vaccinazione "sta procedendo ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate", si legge nella nuova indagine. "Particolare attenzione - avvertono Iss e ministero - va riservata alla variante P.1, brasiliana, la cui prevalenza è rimasta pressoché invariata rispetto alle precedenti indagini"