
25 aprile, Mattarella alla cerimonia all’Altare della Patria con Draghi. FOTO
Il premier e i presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico, tutti con la mascherina e nel rispetto del distanziamento, hanno preso parte assieme al presidente della Repubblica alle celebrazioni del 76esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Il capo dello Stato ha poi deposto una corona di alloro nel quartiere del Quadraro. Il presidente del Consiglio: "Il dovere della memoria riguarda tutti, libertà e diritti non sono barattabili"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia all'Altare della Patria in occasione del 25 aprile, nel 76esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Il capo dello Stato ha deposto la tradizionale corona di alloro ai piedi del monumento del Milite Ignoto
25 aprile, le Frecce disegnano il tricolore sull'Altare della Patria
Celebrazioni segnate dalle restrizioni anti-Covid, ma diverse dall’anno scorso, quando Mattarella aveva camminato completamente solo all’Altare della Patria. Non ci sono i cortei per via delle restrizioni anti-Covid, ma l’Anpi ha organizzato una staffetta di iniziatve online
25 aprile, Sala: "Anche oggi siamo chiamati a ricostruire"
Diversamente da un anno fa, il Capo dello Stato oggi è stato accompagnato dai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, dal presidente del Consiglio Mario Draghi, dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dal presidente della Corte costituzionale Giancarlo Coraggio, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli e dal capo della Polizia Lamberto Giannini
25 aprile, perché si festeggia la Liberazione
"Sono passati settantasei anni da quando - il 25 aprile del 1945 - la voce di Sandro Pertini lanciava, dai microfoni Radio Milano Liberata, a nome del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia e del Corpo Volontari della Libertà, il proclama di insurrezione nazionale contro le truppe nazifasciste - ha detto Mattarella - Una data simbolica della guerra di Liberazione, scelta dalla Repubblica Italiana per ricordare la conclusione del sanguinoso conflitto, la fine della brutale e spietata occupazione nazista, il crollo definitivo del fascismo"
25 aprile, Mattarella: "Giornata che rappresenta la riconquista della libertà"
La Resistenza fu un "laboratorio dove si sperimentò l'incontro e la collaborazione tra le grandi forze popolari, tra le diverse posizioni e culture politiche - ha detto poi Mattarella - La Resistenza come grande serbatoio di istanze morali". Valori che è "tanto più necessario" ricordare oggi, "in un tempo nel quale l'orizzonte appare oscurato dall'angoscia, il futuro nascosto dall'incertezza e dalle ferite profonde prodotte dalla pandemia. Io credo che questa traccia sia ancora ben presente e chiara"
25 aprile: Draghi al Museo della Liberazione. VIDEO
"Il valore morale della Resistenza si è proiettato oltre il significato storico e politico di quella esperienza - ha aggiunto Mattarella - Ed è per questo che quel patrimonio di ideali e valori ha continuato a parlarci così a lungo e ci sostiene, oggi, nelle difficoltà del presente. Vorrei dire soprattutto ai giovani di oggi: il ricordo, la consapevolezza del dolore, dei sacrifici, dei tempi bui che, ieri come oggi, ci tengono uniti. Ci fanno riconoscere nel nostro comune destino.Quel ricordo è il cemento che tiene insieme la nostra comunità"

"La crudeltà praticata dai nazifascisti anche contro anziani, donne e bambini inermi non fiaccò l'aspirazione alla libertà, ma, anzi, rafforzò il coraggio e la determinazione di chi decise di opporsi - ha concluso Mattarella - Rinascita, unità, coesione, i sentimenti che hanno consentito al Paese di archiviare con la Liberazione una pagina nefasta della sua storia. Una memoria consapevole che guarda al futuro"

"Il dovere della memoria riguarda tutti. Nessuno escluso - ha detto Draghi nel suo intervento al museo Storico della Liberazione di via Tasso - Assistiamo oggi, spesso sgomenti, ai segni evidenti di una progressiva perdita della memoria collettiva dei fatti della Resistenza, sui valori della quale si fondono la Repubblica e la nostra Costituzione. E a troppi revisionismi riduttivi e fuorvianti"

"Questa ricorrenza non deve invecchiare, non deve subire l'usura del tempo - ha osservato Draghi - Nel conoscere in profondità la storia di quegli anni, del fascismo e dell'occupazione nazista, saremo più consapevoli dell'importanza dei valori repubblicani e di come sia essenziale difenderli ogni giorno. Constatiamo inoltre, con preoccupazione, l'appannarsi dei confini che la Storia ha tracciato tra democrazie e regimi autoritari, qualche volta persino tra vittime e carnefici"

"Il linguaggio d'odio, che sfocia spesso nel razzismo e nell'antisemitismo, contiene sempre i germi di potenziali azioni violente. Non va tollerato - ha aggiunto Draghi - È una mala pianta che genera consenso per chi calpesta libertà e diritti - quasi fosse un vendicatore di torti subiti - ma diffonde soprattutto il veleno dell'indifferenza e dell'apatia"

"In un momento in cui anche i musei riaprono mi auguro che molti giovani abbiano l'opportunità di visitare queste stanze e conoscere le storie dei combattenti per la libertà e capire fino in fondo il senso del loro sacrificio e comprendere che senza il loro coraggio non avremmo la libertà e i diritti di cui godiamo - ha detto ancora Draghi - Libertà e diritti che non sono conquistati per sempre e non sono barattabili con nulla, sono più fragili di quanto si pensi"

All'Altare della Patria tutti hanno indossato le mascherine e hanno mantenuto il distanziamento. Piazza Venezia era off limits alla circolazione e anche alla presenza di giornalisti, sia per motivi di sicurezza che per evitare assembramenti

Durante la cerimonia anche il passaggio delle Frecce tricolori, che hanno volato sopra all'Altare della Patria, disegnando i colori della bandiera italiana

Mattarella è andato poi in piazza dei Tribuni, nel popolare quartiere romano del Quadraro, dove si svolse una delle pagine più tristi e poco ricordate della storia di Liberazione. Il capo dello Stato ha deposto una corona di alloro davanti al monumento che ricorda il rastrellamento e la deportazione di molti abitanti del quartiere

L'operazione al Quadraro, scattata all'alba del 17 aprile 1944 e diretta personalmente dal maggiore Kappler, si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 18 e i 60 anni, costretti a lavorare nelle fabbriche in condizioni disumane. Molti di loro vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento

Poi al Quirinale, a partire dalle 12, si è svolta la cerimonia con Mattarella e le alte cariche dello Stato, in sostituzione di quella che solitamente si svolgeva in una città italiana

La cerimonia, condotta dall'attrice Greta Scarano, è stata aperta dall'esecuzione dell'inno d'Italia da parte dei maestri Daniele di Bonaventura e Marcello Peghin

Lo storico Emilio Gentile ha svolto una riflessione sul significato storico e politico del 25 Aprile ed è stata anche letta la poesia "Aprile 1945" di Dino Buzzati e la testimonianza di Virginia Macerelli, unica sopravvissuta all'eccidio, del novembre 1943, di Pietransieri in Abruzzo, oltre a un brano di Enzo Petrini tratto dai "Quaderni del ribelle"

Il capo dello Stato e il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, si sono anche collegati in videoconferenza dal Quirinale con le scuole vincitrici del concorso nazionale "Uguaglianza e pari dignità sociale, conquiste della democrazia"











