
Scuola, contagi in aula: la situazione in Italia alla vigilia delle riaperture
A pochi giorni dalla ripartenza generalizzata delle lezioni in presenza prevista per lunedì 26 aprile, preoccupa l'incidenza che il ritorno sui banchi potrebbe avere sull'andamento dei contagi da coronavirus. Alcune città e alcune regioni, intanto, hanno fornito i primi dati sui nuovi casi riscontrati negli istituti nelle scorse settimane

Con il rientro a scuola delle scorse settimane, e la ripartenza quasi totale delle lezioni in presenza anche alle superiori prevista per lunedì 26 aprile, aumenta la preoccupazione di presidi, operatori scolastici e presidenti di Regione per un possibile aumento di casi di coronavirus negli istituti
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Intanto, il ministro dell'Istruzione Bianchi, precisa: "Credo che tutti concordino sulla necessità di riportare in presenza anche tutti i ragazzi delle superiori. Su questo tutti concordavamo, vi era una divergenza sul 60%; l'indicazione del governo lascia un'ampia flessibilità per giungere al 100% nei tempi e nei modi che i territori potranno riconoscere". E aggiunge: "La direzione di marcia è sempre stata 100%. Il Cdm ha ritenuto di prevedere il 70% ma non c'è divergenza sull'idea che si debba andare al 100%"
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Dal ministero dell'Istruzione è poi arrivata alle scuole anche una circolare che invita a prestare particolare attenzione alla presenza a scuola delle ultime classi, in vista degli esami di maturità. Nel documento si legge anche che "in considerazione delle condizioni climatiche via via più favorevoli, laddove il contesto lo consenta, si richiama la possibilità che le attività didattiche siano svolte all'aperto"
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Intanto, i nodi che rimangono da sciogliere sono quelli del trasporto pubblico e dello screening dei positivi al coronavirus. Nel mentre, alcune città e regioni hanno fornito i dati sul contagio nelle scuole relativi alle scorse settimane
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Dal 12 al 18 aprile, l’Ats Città Metropolitana di Milano ha ricevuto segnalazione di 669 casi di tamponi positivi al coronavirus nella provincia di Lodi e in quella di Milano
Covid, riapertura scuole al 100%. Per i sindaci "mossa azzardata"
Di questi, 571 sono alunni e 98 operatori scolastici, così divisi per fasce d’istruzione: 23 del nido, 62 della scuola d’infanzia, 200 della scuola primaria, 147 della scuola secondaria di primo grado e 237 per quella secondaria di secondo grado
Scuola, ricorso genitori a Tar Liguria contro dad al 50%
A Milano il piano per il trasporto pubblico è stato adeguato dalla Conferenza permanente. Ribadito lo scaglionamento delle entrate a scuola: il 50% potrà entrare entro le 8, il restante dopo le 9.30. Il monitoraggio dei trasporti pubblici ha evidenziato possibile criticità ed è quindi stato richiamato il "rigoroso rispetto" dell'ordinanza sindacale prevista nel Patto Milano per la scuola, mentre a bordo dei mezzi rimane la presenza al 50% dei passeggeri
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Anche l’Ats di Bergamo ha diffuso i dati sui contagi nelle scuole. Tra il 13 e il 19 aprile, su 799 tamponi effettuati sono stati riscontrati 94 casi di coronavirus, in aumento di due unità rispetto ai sette giorni precedenti. Settantadue le classi attualmente in isolamento
Covid, zona gialla “rafforzata” dal 26 aprile: le regole
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha definito “insostenibile” l’ipotesi di un rientro a scuola al 100% in presenza per gli alunni degli istituti di ogni ordine e grado, mantenendo i trasporti pubblici garantiti solo al 50%

In Veneto, invece, sono 1.409 gli studenti e 141 i docenti e i dipendenti scolastici positivi al 22 aprile, in seguito al monitoraggio sul Covid-19 effettuato negli istituti di ogni ordine e grado. Lo riferisce la Regione, precisando che sono 999 gli "eventi", ossia la presenza di almeno un soggetto positivo nelle classi. Gli studenti posti in quarantena e monitoraggio in seguito alla scoperta di un contagio in classe sono 16.816, i docenti e operatori sono 1.255

In Emilia Romagna, i dati relativi al periodo 5-18 aprile registrano 1.199 nuovi casi di coronavirus tra studenti e alunni dalle scuole nido alle superiori, e 116 nuovi casi tra docenti e personale scolastico

A Roma, dopo una settimana in zona arancione, il 13 aprile erano oltre 100 gli istituti scolastici in quarantena per casi di coronavirus tra personale e studenti

“Non sarà sicuramente possibile un ritorno in presenza al 100% – dichiara Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi del Lazio – è molto probabile che venga data la possibilità ad ogni scuola di rimanere al 50 o al 75%”

In Puglia dal 12 al 18 aprile sono stati segnalati 540 nuovi contagi tra gli studenti (-27 rispetto alla settimana precedente) e 154 nuovi contagi nel personale (-36). I dati sono nella relazione tecnica firmata dall'assessore regionale alla Sanità Lopalco, allegata all'ordinanza con la quale il governatore Emiliano ha concesso la possibilità alle famiglie di optare per la didattica a distanza per i figli sino alla fine dell'anno

Nella settimana di monitoraggio, in Puglia hanno frequentato in presenza mediamente 154.416 studenti, 48.011 in più rispetto alla settimana precedente. Nonostante un minor numero di contagi, sono incrementati i provvedimenti di quarantena, che sono risultati 2.952 per gli studenti (+1742) e 748 per il personale scolastico (+53). Nel periodo dal 6 al 17 aprile erano stati segnalati in media circa 550 casi di contagio fra gli studenti e 160 casi tra il personale scolastico

A Napoli, dopo la prima settimana di riaperture, si segnalavano -con dati aggiornati al 13 aprile- 22 nuovi casi di coronavirus, distribuiti in 6 istituti diversi

Sulla base dei dati regionali forniti dalla regione Sicilia, aggiornati al 12 aprile, sono 2.839 gli studenti positivi al coronavirus, su un totale di 658.291 alunni

A Messina, i dati comunicati dall’ufficio scolastico provinciale aggiornati al 20 aprile parlano di 278 casi di contagio da Covid-19 segnalati nella settimana precedente

"Ciò che è cambiato rispetto ai mesi scorsi è che buona parte del personale scolastico ha ricevuto la prima dose di vaccino ma il resto è sostanzialmente rimasto immutato. Si era parlato di un contact tracing che al momento non sembra vedere la luce perchè è complesso da organizzare", ha detto il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, a Rainews 24, commentando la riapertura degli istituti