Vaccini, la strategia del governo: nel piano anche palestre e parcheggi di supermercati
L'esecutivo invia alle Regioni delle linee di indirizzo con lo scopo di rendere omogenea e accelerare la campagna vaccinale sul territorio nazionale. Il documento individua punti vaccinali territoriali straordinari in strutture di prossimità, distinti per dimensione. Nei più grandi si potrà arrivare a 700 vaccinazioni in turni di 12 ore al giorno
Una serie di punti vaccinali territoriali straordinari, all'interno di palestre, palazzetti e parcheggi di supermercati, al ritmo di 672 vaccinazioni al giorno nelle strutture più grandi, che potrebbero arrivare anche fino a 750. Sono le linee di indirizzo che il governo farà arrivare alle Regioni allo scopo di accelerare la campagna vaccinale
AstraZeneca, 29mln di dosi in stabilimento di Anagni. Ue chiede chiarimenti
Con queste linee guida il governo detta alle Regioni la nuova fase della sua strategia definendo gli standard degli spazi che si aggiungeranno a quelli già esistenti e attivati nelle strutture sanitarie, ambulatori o nei grandi hub
Vaccini, stretta Ue sull'export: i Paesi che rischiano lo stop
Il documento è definito da Palazzo Chigi "non vincolante" e ha lo scopo di "suggerire un modello organizzativo e funzionale omogeneo", da "attivare per accelerare e disseminare la capacità vaccinale anti Covid-19 in tutte le Regioni e Province Autonome" e che "possa essere di riferimento per l'incremento della capacità vaccinale sul territorio"
Covid e vaccini, l'andamento dei decessi in Italia e in Uk a confronto
Tra gli obiettivi c'è "quello di individuare i requisiti minimi essenziali, sia generali che specifici per tipologia, che caratterizzano i punti vaccinali territoriali straordinari", come ad esempio le dimensioni della struttura
Coronavirus in Italia: dati, infografiche e mappe
I Punti vaccinali territoriali straordinari (Pvts) vengono distinti a seconda del numero di personale impiegato, linee vaccinali e spazio: maggiori, minori e mobili
Tutte le notizie sui vaccini Covid
In quelli maggiori sono previsti due o più medici, cinque o più linee vaccinali - ovvero le catene di somministrazione a cui sono dedicati per la preparazione del vaccino due assistenti sanitari, farmacisti (possono essere impiegati quelli abilitati) - e infermieri
Nei punti maggiori ci saranno inoltre almeno due operatori sanitari, due "amministrativi" e due volontari
In questo tipo di strutture, che dovranno avere spazi di almeno 300 metri quadri, nel caso di otto linee al lavoro sono previste 56 vaccinazioni all'ora, 572 in 12 ore, 4.704 in una settimana e 18.816 al mese
Nei Pvts minori o mobili, nel caso di quattro linee al lavoro, i numeri sono più bassi (rispettivamente 24 all’ora, 288 in 12 ore, 2.016 in una settimana e 8.064 al mese)
Sempre secondo il documento, "l'aumento proporzionale di postazioni di accettazione e registrazione, di linee vaccinali e di sedute in osservazione può portare a regime a un trend incrementale del numero di vaccinazioni all'ora fino a livelli teorici di 8 vaccinazioni all'ora (potenziali 700-750 vaccinazioni in turni di 12 ore per Pvts maggiori su 8 linee vaccinali)"
Questi dati sono nettamente inferiori a quelli dei grandi hub già nel Paese, proprio perché le linee guida sono riferite soprattutto alle strutture di prossimità, molto funzionali in particolare nei piccoli centri e dove comunque viene garantito l'accesso alle persone con disabilità
Nelle maxi-strutture, invece, la capacità a pieno regime arriva anche a duemila vaccini al giorno, come nel drive-through della Difesa nel Parco Trenno di Milano o le tremila della Croce Rossa a Fiumicino (25 postazioni per inoculazione circa 120 vaccinazioni al giorno per ognuna se la disponibilità di dosi lo consente)