
Covid, il governo punta alla vaccinazione di massa: da Pasqua 700mila iniezioni al giorno
Messa a punto una strategia sulla campagna vaccinale che punta presto ad arrivare a numeri importanti. Si procederà con il criterio dell’età, con delle regole uniche per tutte le regioni e con una campagna porta a porta

Il governo ha messo a punto una strategia sul piano vaccinale, che da Pasqua dovrebbe portare a 700mila iniezioni al giorno. Si procederà con il criterio dell’età, con delle regole uniche per tutte le regioni e con una campagna porta a porta
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Dunque non si pensa solo agli hub delle grandi città, in palestre o caserme, ma anche ad adeguate strutture nei centri più piccoli e più lontani

Per far fronte a questo dovrebbe essere utilizzata un’unità mobile circa ogni 20 o 40mila abitanti

Si occuperà di queste unità la protezione civile guidata da Fabrizio Curcio

Le forze armate si occuperanno invece del trasporto e della distribuzione delle dosi

Si tratta di un piano ambizioso che punta a quadruplicare o persino a quintuplicare le attuali somministrazioni giornaliere. Vale a dire passare da 150mila a 600mila o 700mila dosi al giorno

Il principale criterio di distribuzione sarà quello dell’età, con regole generali condivise

Saranno fondamentali per sostenere questi numeri le dosi di Johnson & Johnson, ma il ministro della salute Speranza ha chiesto di poter somministrare agli over 65 anche AstraZeneca
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Il governo starebbe inoltre preparando un provvedimento per coinvolgere nelle vaccinazioni anche i medici specializzandi, oltre ai medici di base
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Il 30% di dosi fino a oggi conservato per il richiamo verrà subito utilizzato

Si manterrà invece una riserva del 2% di dosi per poterle utilizzare in caso di emergenza per la vaccinazione a tappeto in eventuali focolai

“Alle Regioni che hanno chiesto chiarezza nei criteri per le priorità delle vaccinazioni, certezza dei tempi e delle forniture, sostegno nella logistica, il governo darà risposta nei prossimi giorni”, ha detto la ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini

“Il governo – ha chiarito Gelmini - definirà un quadro preciso di priorità per fasce d’età e categorie, evitando che le Regioni procedano in ordine sparso nell’identificazione ad esempio dei lavoratori dei servizi essenziali”

“Vanno immediatamente vaccinati i disabili e le loro famiglie, i caregivers e gli operatori delle case famiglia – ha aggiunto la ministra -. E occorre accelerare con gli insegnanti, che vanno vaccinati nel comune in cui prestano servizio”

Si provvederà anche alla redistribuzione delle dosi tra le regioni in base alla popolazione residente e non più per target