
Covid, c'è intesa tra le regioni: presto la proposta di nuove misure al governo
"La priorità adesso è la campagna vaccinale. Sta andando a rilento. E questo non per disguidi organizzativi, o indisponibilità della popolazione" ha spiegato Bonaccini al termine dell'incontro. Toti ha proposto una "zona gialla nazionale". Si chiede che "con restrizioni ci siano anche indennizzi". Intanto l'esecutivo potrebbe prorogare il divieto di spostamento tra Regioni al 5 marzo, quando scadrà il dpcm in vigore

La Conferenza delle Regioni si è conclusa e nelle prossime ore verrà presentata al governo "una piattaforma di proposte in vista del prossimo Dpcm, nella convinzione che occorra un deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica. Anche per questo abbiamo chiesto al Governo un incontro urgente", ha dichiarato il presidente Stefano Bonaccini al termine del vertice
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"La priorità adesso - ha proseguito Bonaccini - è la campagna vaccinale. Sta andando a rilento. E questo non per disguidi organizzativi, o indisponibilità della popolazione. Il problema è nell'approvvigionamento. Per questo chiediamo al Governo di intraprendere ogni sforzo per reperire più dosi. Le Regioni sono a disposizione nelle forme e nei modi utili e possibili, a partire dal coinvolgimento diretto di aziende e filiere nazionali"
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"Oggi abbiamo anche affrontato tutte le questioni che riguardano la revisione dell'attuale sistema di regole che definisce l'entrata e l'uscita dalle diverse zone - ha spiegato ancora il presidente - È necessaria una revisione ed una semplificazione con la revisione dei criteri e dei parametri di classificazione. Serve un respiro più lungo ed un'analisi approfondita dei luoghi e delle attività, anche in base ai dati di rischio già accertati. Non solo. Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese"
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"Tutte le Regioni hanno poi richiesto - ha concluso Bonaccini - che per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori si attivino anche contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte. Sia che si tratti di provvedimenti restrittivi regionali, sia che si tratti di provvedimenti nazionali"
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Al termine della Conferenza delle Regioni, Bonaccini ha riferito: "Lavoro comune ed intesa fra tutte le Regioni che nelle prossime ore presenteranno al governo una piattaforma di proposte in vista del prossimo Dpcm, nella convinzione che occorra un deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica. Anche per questo abbiamo chiesto al Governo un incontro urgente"

Le posizioni delle singole regioni sono state distanti, specie sul tema delle zone: alcuni governatori, come il toscano Eugenio Giani, chiedono "criteri trasparenti" perché "se noi siamo in zona arancione quasi al limite del rosso, altre regioni sono in zona gialla avendo dal punto di vista dei contagi e delle terapie intensive delle posizioni molto superiori alla nostra, e questo voglio che a livello nazionale si chiarisca”

L’ipotesi di un’Italia tutta in arancione per un determinato periodo di tempo è stata avanzata dal presidente della Regione Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Non convince però tutti. In particolare, si dice contrario il leader della Lega, Matteo Salvini, che preferirebbe interventi mirati: "Se ci sono zone più a rischio si intervenga in modo rapido e circoscritto, si acceleri sul piano vaccinale, ma non si getti nel panico l'intero Paese"

"Credo che con l'arrivo delle varianti serva una valutazione diversa, sarebbe il caso di discutere fra governo e Regioni. Ne ho già parlato con i ministri Gelmini e Speranza, per capire se non valga la pena una restrizione omogenea di qualche settimana”, ha detto a Sky TG24 Stefano Bonaccini

“Mi chiedo se questo saliscendi, con il cambio di colore delle regioni, alla luce delle varianti, non abbia qualche pecca che si può risolvere", ha aggiunto Bonaccini

Si è già espresso negativamente sull’ipotesi di misure omogenee in tutta Italia il presidente della Liguria Giovanni Toti: "Se si decide un approccio, non vedo la necessità di inasprire ulteriormente le chiusure. Nessuno sa come si svilupperà la dinamica delle varianti. Sono favorevole a un sistema di maggiore duttilità per le zone di rischio delle Regioni, anche introducendo zone di dimensioni diverse da quelle delle Regioni stesse”

La proposta al governo Draghi del presidente ligure Toti è quella di istituire "una zona gialla nazionale, che preveda maggiori aperture, come ad esempio sport, palestre e piscine, spettacolo, consentendo ai ristoranti di scegliere se aprire a pranzo o a cena". Il governatore propone di "regolamentare i passaggi di colore non solo su base regionale, ma soprattutto provinciale e comunale in modo da isolare le situazioni di rischio"

La proposta di Bonaccini ha invece incassato l'appoggio di Toscana, Campania e Lombardia

Le proposte saranno poi portate al governo Draghi, in vista della scadenza del Dpcm
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Il nuovo esecutivo deve prendere decisioni a partire dallo stop agli spostamenti tra regioni che scade il 25 febbraio, e valutare se mettere a punto un nuovo Dpcm o utilizzare un altro strumento legislativo

Il governo sta valutando la possibilità di prorogare il divieto di spostamento tra le regioni fino al 5 marzo, per far combaciare le due scadenze

Nei prossimi giorni il premier Draghi dovrebbe fare un punto con i ministri interessati e gli esperti per valutare proprio l'impatto delle varianti, e sarà lui ad annunciare la linea anche in vista del 5 marzo
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