
Covid, 6 regioni rischiano arancione, Val d’Aosta spera in zona bianca: attesa per misure
Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte, dopo il consueto monitoraggio settimanale dell'Iss, potrebbero avere un Rt superiore all’1 e cambiare classe di rischio. La Valle d'Aosta ha invece numeri che potrebbero farla diventare la prima regione "bianca". Intanto, provvedimenti locali per contenere i contagi sono già stati presi in diversi comuni, soprattutto per il rischio varianti

Il governo sta pensando a nuove misure di contenimento della pandemia per scongiurare il rischio di una terza ondata. Intanto tra i provvedimenti già presi ci sono lockdown locali, soprattutto per il rischio derivante da nuove varianti. Mentre sei regioni da venerdì, dopo il consueto monitoraggio settimanale dell'Iss, potrebbero passare in zona arancione. Mentre l'Abruzzo potrebbe diventare rosso e la Valle d'Aosta spera nella zona bianca
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Le sei regioni ritenute a rischio sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte
IL BOLLETTINO DEL 17 FEBBRAIO
Per le sei regioni in questione, il rischio è legato al fatto che potrebbero avere un Rt superiore all’1, dato questo che farebbe scattare proprio la zona arancione
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Si aggiungerebbero alla lista di Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Umbria e provincia di Trento, già passate in zona arancione
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Al contempo, però, la situazione è molto delicata in Abruzzo, dove ci sono già due province in zona rossa, quelle di Pescara e Chieti. Da venerdì c'è il serio rischio che l'intera regione sfori l'indice Rt 1.25 (il limite per passare in rosso), anche a fronte del record di ricoverati degli ultimi due mesi registrato il 17 febbraio
I NUMERI DELLA PANDEMIA IN ITALIA
La Valle d'Aosta invece ha i numeri teorici (contagi, pressione sanitaria, terapie intensive) per passare in zona bianca. Sarebbe la prima regione in Italia. La piccola regione alpina per la terza settimana consecutiva ha meno di 50 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti. I ricoverati in ospedale sono 8, di cui solo 2 in terapia intensiva. Con il passaggio in zona bianca decadrebbero divieti e chiusure (palestre, cinema, teatri) oltre che l'efficacia del Dpcm che blocca lo sci amatoriale fino al 5 marzo

Intanto, il tasso di positività registrato al 17 febbraio in Italia è del 4,1%, con 12.074 nuovi casi e 369 vittime
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A livello locale, nel mentre, si agisce con lockdown mirati. Come in Lombardia, dove sono state istituite quattro nuove zone rosse, per circoscrivere alcune aree a rischio per l’esplosione di nuovi casi e di varianti. I comuni interessati sono Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù

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Fanno comunque eccezione in zona rossa alimentari, farmacie, edicole e tabaccai
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Lo scenario più temuto è quello di una terza ondata causata dalle varianti del virus ritenute più insidiose e veloci

L’ultimo allarme dopo che l’Istituto Pascale e l’Università Federico II di Napoli hanno scoperto “una variante di cui al momento non si conoscono il potere di infezione, né altre sue caratteristiche”

“Si chiama B.1.525 – fanno sapere da Napoli - e finora ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, e pochi casi anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti. Mai finora in Italia”

Il 5 marzo scadrà il Dpcm in vigore, il nuovo governo Draghi dovrà dunque presto prendere decisioni anche sullo strumento legislativo da utilizzare

Già da questo fine settimana, una volta che Draghi avrà ottenuto la fiducia, sarà quindi messa a punto la strategia di questo governo per affrontare la pandemia in corso
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