Varianti Covid Italia, ecco dove sono state segnalate: la situazione regione per regione
Inglese, brasiliana e sudafricana: sono queste le tre varianti del virus che l’Iss sta monitorando dagli ultimi mesi del 2020. Queste mutazioni sono state segnalate anche nel nostro Paese in diverse regioni: ecco dove
Proseguono in Italia le segnalazioni delle tre varianti di Covid che l'Iss sta monitorando dagli ultmi mesi del 2020 e che preoccupano. Si tratta delle mutazioni inglese, brasiliana e sudafricana. Già da settimane sono state individuate in diverse regioni del nostro Paese. Ecco dove sono stati segnalati gli ultimi casi e le ultime notizie sul tema
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Quasi un caso positivo su cinque in Italia è dovuto alla variante inglese. È il dato che emerge dall'indagine condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali. In particolare, il 17,8% delle infezioni Covid-19 è dovuto alla variante inglese. Il risultato dell'indagine, comunica il ministero della Salute, ci dice che nel nostro Paese, così come nel resto d'Europa (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania del 30%), c'è una circolazione sostenuta di questa variante
Il monitoraggio dell'Iss
Per l'indagine, i campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione. Nei prossimi giorni l'indagine sarà ripetuta. La variante inglese del virus SarsCov2, secondo il ministero della Salute, è probabilmente destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi
Lo speciale coronavirus
“Si conferma la circolazione diffusa di varianti virali a più elevata trasmissibilità nel nostro Paese", conferma anche il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Secondo Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero, nello studio condotto dall'Iss "sono emerse 495 varianti Uk, ma la prevalenza varia dallo 0,5% di alcune aeree ad aree con il 59%, a seconda dei tempi di entrata della variante". "In 5-6 settimane la variante inglese potrebbe sostituire il virus SarsCov2 ora circolante", ha aggiunto il presidente Iss Silvio Brusaferro
Le regioni che cambiano colore
LOMBARDIA - Le varianti del Covid-19 sono presenti in Lombardia nel 30% dei tamponi positivi e potrebbero arrivare nelle prossime settimane al 60/80%, ha spiegato in una nota la vicepresidente e assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. Al 10 febbraio nella regione sono stati accertati 128 casi di varianti: quasi esclusivamente la variante inglese (126 casi), in un caso brasiliana, in un altro non è ancora chiaro se si tratti o meno della sudafricana. A dare questi numeri era stato il direttore generale Welfare di Regione Lombardia Marco Trivelli
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A Corzano, nel Bresciano, nei giorni scorsi è risultato positivo alla variante inglese il 10% dei 1.400 abitanti: scuole chiuse fino al 15 febbraio. Positive alla stessa variante una persona a Mantova e tre a Crema. Riscontrata la presenza della mutazione inglese anche in due tamponi effettuati a Bergamo
La situazione in Italia: grafiche
Ma a preoccupare in Lombardia è soprattutto il focolaio esploso in una scuola a Bollate, nel Milanese. Dall'analisi genotipica di alcuni dei 59 tamponi positivi rilevati nella scuola materna Munari e nella scuola elementare Marco Polo di Ospiate (una frazione di Bollate), è emersa la presenza della variante inglese. “Sono preoccupato”, ha detto il sindaco Francesco Vassallo. Sospese le lezioni in presenza, con l'attivazione della didattica a distanza
MARCHE – Nelle Marche sono diversi i casi di variante inglese del Covid-19: sono 56 i contagi riscontrati da Natale all’11 febbraio dal laboratorio dell'ospedale di Torrette ad Ancona
LIGURIA - Tra le regioni dov’è stata individuata la variante inglese c’è la Liguria. L'Asl 1 ha accertato i primi sette casi in provincia di Imperia. Le zone più colpite sono quelle dei distretti sanitari di Ventimiglia e di Sanremo, ognuno con tre casi. Un solo caso nel distretto di Imperia. I pazienti sono tutti trattati al domicilio
ALTO ADIGE - L'Alto Adige, che da lunedì è in lockdown, inasprisce le misure anti-contagio. "La situazione è molto seria. Continuiamo a registrare un elevato numero di infezioni. Si è inoltre aggiunto il rischio legato alle nuove varianti del virus, è quindi importante evitare gli spostamenti dalla propria abitazione", ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Il provvedimento è in vigore da domenica 14 al 28 febbraio. Il boom di casi potrebbe essere legato alla variante venuta dal Regno Unito. Il 4 febbraio era stato accertato un caso nella zona
UMBRIA - In Umbria già nelle scorse settimane individuati almeno 18 casi di variante inglese e 12 di quella brasiliana, un numero che potrebbe comunque salire dopo i risultati delle analisi di altri campioni. La variante inglese si è riscontrata soprattutto nell'area tra Bastia Umbra, il Perugino e il Trasimeno. Nella regione è stata stabilita la zona rossa su quasi due terzi del territorio
ABRUZZO – Nella regione circola la variante inglese. Il governatore Marco Marsilio pensa a un'ordinanza che collochi in zona rossa le province di Chieti e Pescara e in arancione quelle di L'Aquila e Teramo. Nelle province di Pescara e Chieti la zona più colpita è l'area metropolitana: secondo le stime, la variante è responsabile della metà dei contagi (oltre 240 i casi accertati nelle ultime ore)
FRIULI-VENEZIA GIULIA - La variante inglese è stata rilevata in 17 tamponi positivi, su un campione di 343 test raccolti tra il 3 e 4 febbraio. Un'ulteriore mutazione del virus, la "N439K", già rilevata negli Usa, è stata riscontrata per la prima volta in Italia, a Trieste, in ambito pediatrico
VENETO - "Quasi il 20% dei 182 tamponi fatti presenta la variante inglese", ha detto il presidente Luca Zaia. Nella regione, stando al report dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) pubblicato il 29 gennaio, i virus Sars-Cov-2 caratterizzati da novembre appartengono a 11 diverse varianti. La variante inglese era stata identificata in alcuni campioni appartenenti a persone provenienti dall'estero, da non attribuire quindi a casi circolanti sul territorio regionale, mentre non era stata riscontrata la variante brasiliana né la sudafricana
TOSCANA – Altri casi di variante inglese. Due sono stati accertati in Valdelsa, in provincia di Siena: uno a Poggibonsi e un altro a Colle Val d'Elsa. Secondo l’analisi dei laboratori dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, il tasso di casi di variante inglese nel territorio dell'Asl Toscana Centro (aree di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli) è all'8,4% dei positivi totali. Su un campione di 84 tamponi positivi ad alta carica eseguiti tra il 3 e 4 febbraio, in 9 è stata riscontrata la presenza di varianti di coronavirus (7 dei quali di variante inglese)
MOLISE – Nella regione la variante inglese è presente soprattutto nell'area del Basso Molise e in maniera minore nella zona di Campobasso e della provincia di Isernia. Lo ha reso noto il governatore Donato Toma. Per questa ragione, ha spiegato, si sta valutando di estendere la zona rossa, formata da 28 comuni, ad altri 5 del territorio bassomolisano
CALABRIA - Anche in Calabria si contano le prime persone, almeno due, risultate positive alla variante inglese. Sono state individuate tra i migranti ospiti del Centro di accoglienza Cas di Longobardi, nel Cosentino
PIEMONTE - In Piemonte sono due i casi accertati finora della variante inglese: uno a Vercelli, l’altro a Cuneo
LAZIO - Casi anche nel Lazio, dove per ora la circolazione delle varianti è tra le più basse d'Italia. Ma è atteso un incremento, fanno sapere gli esperti
EMILIA-ROMAGNA – “I numeri stanno crescendo anche a causa della circolazione sul nostro territorio della variante inglese", ha avvertito l'assessore alla Salute Raffaele Donini