
Le conseguenze della didattica a distanza: 1 studente su 3 fa lezione in pigiama
Nata quasi come un esperimento a fine febbraio, la Dad è tornata protagonista a causa della seconda ondata della pandemia nel nostro Paese. Secondo un'indagine condotta dal portale Skuola.net, le criticità sarebbero ancora diverse

Un'indagine condotta dal portale Skuola.net ha dato voce all'opinione di tremila alunni delle scuole superiori sulla Dad. Il quadro che emerge mostra ancora diverse criticità: per la gran parte degli studenti, la scuola a distanza non è ancora percepita alla pari delle tradizionali lezioni in presenza
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A conferma di questa diversa percezione, quasi uno studente su tre ha dichiarato di seguire le lezioni rimanendo in pigiama

A loro si aggiunge un 57% di alunni che, pur non arrivando a questi estremi, si veste comunque con tuta o abiti comodi. Solo 1 studente su 10 dihiara di prepararsi come se dovesse uscire

Anche la lezione, in molti casi, non viene seguita in modo rigoroso e la tecnologia è utilizzata dagli studenti a proprio piacimento. A tal proposito, infatti, più di 6 studenti su 10 confessano che, almeno una volta, hanno risposto presente all'appello del docente ma poi hanno spento sia microfono che telecamera per fare i propri comodi

Nonostante i risultati emersi dall'indagine, nessuno degli studenti ha avuto conseguenze disciplinari per questo tipo di comportamento. Non a caso, per un alunno su dieci questa abitudine è frequente
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In otto casi su dieci, addirittura, secondo quanto dichiarato dagli intervistati, il docente non si sarebbe accorto di nulla

L'altro aspetto critico emerso dall'indagine riguarda la dotazione tecnologica. Questa si declina in due aspetti: disponibilità di dispositivi personali per svolgere la Dad da un lato, quantità e qualità della connessione per il collegamento dall'altra

Sul fronte disponibilità di dispositivi si è assistito a un buon miglioramento rispetto alla prima ondata. Attualmente, circa 9 ragazzi su 10 hanno un computer o un tablet personale. Il 10% lo deve dividere con gli altri componenti della famiglia, appena il 3% non ne ha neanche uno in casa

Meno incoraggianti i risultati sulla qualità delle connessioni: ancora oggi, meno di 4 su 10 dicono di avere un collegamento veloce, stabile e senza limiti di traffico

Sempre a proposito delle connessioni, il 30% dichiara di averne una lenta, il 17% ha i giga limitati, mentre il 12% ha problemi su entrambi i fronti

Il passaggio repentino dalle lezioni in aula a quelle da remoto ha fatto emergere anche diverse criticità nell'organizzazione degli spazi familiari domestici

Questo aspetto, però se era un problema a febbraio, ora sembra essere stato superato dalla maggior parte delle famiglie

Il 68% dei ragazzi segue le lezioni in una stanza separata dal resto della casa (cameretta o studio) e un altro 18% ha uno spazio tutto suo seppur in un ambiente comune (soggiorno, cucina); solamente poco più di 1 su 10 deve adattarsi giorno per giorno

Miglioramenti, invece, sono stati registrati per quanto riguarda le piattaforme utilizzate. Ormai oltre 9 studenti su 10 si collegano a servizi evoluti che consentono di seguire videolezioni in diretta. Inoltre, gli insegnanti sembrano aver scelto una linea d'azione comune

Una criticità ancora importante, invece, riguarda gli studenti disabili. Nonostante le scuole possano aprire aule e spazi degli istituti per attività pratiche, laboratori o per accogliere gli studenti disabili, stando a quanto dicono i ragazzi, ciò sarebbe avvenuto solo in 3 casi su 10
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