
Covid, contagi nelle scuole e istituti chiusi: la situazione regione per regione
Molti studenti sono tornati sui banchi dopo il passaggio di alcune regioni a zone con restrizioni meno stringenti. Rimangono in didattica a distanza i ragazzi delle superiori. Proseguono i casi di chiusura di scuole o di classi in quarantena. Ecco la situazione

Il bollettino del 9 dicembre del ministero della Salute ha indicato 12.756 nuovi contagi su 118.475 tamponi. Con il passaggio alla zona arancione o gialla, e la conseguente riduzione delle restrizioni, molte scuole hanno riaperto alle lezioni in presenza. Il 7 gennaio è previsto il rientro di tutti gli studenti a scuola, compresi i ragazzi delle superiori che torneranno tra i banchi in una percentuale del 75%. Intanto, continuano a verificarsi casi di positività nelle classi: ecco la situazione da Nord a Sud
Lo speciale coronavirus
In Piemonte, a Torino, ancora manifestazioni anti-Dad di fronte al Palazzo della Regione. "Ho deciso di unirmi agli studenti e ai colleghi che protestano per un ritorno immediato e sicuro in una scuola in presenza", ha spiegato Stefano Rogliatti, docente all'ITS Bodoni Paravia di Torino
Coronavirus, tutti gli aggiornamenti in diretta
In Veneto, per consentire il rientro a scuola del 75% degli studenti (160mila su 213mila), usando il 50% della capienza dei mezzi di trasporto c'è bisogno di almeno altri 802 bus, dei quali 771 messi a disposizione dai privati. Il calcolo è stato compiuto dalla Regione, in un monitoraggio inviato ai prefetti in vista della riapertura delle attività scolastiche il prossimo 7 gennaio
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L'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato ha spiegato la situazione delle scuole della regione: "La prima cosa da dire è una: in classe bisogna portare la mascherina sempre, anche al banco. Basta demagogie. Lo abbiamo detto all'Ufficio scolastico regionale, che dipende dal ministero. Poi saranno potenziati i bus: ce ne stiamo occupando con l'Astral, l'agenzia regionale, insieme alla prefettura. Per i tamponi, a gennaio contiamo di avere 150mila test con prelievo salivare"
I numeri del Covid19
In Campania la ripresa della scuola in presenza slitta al 2021 in quasi tutta l'isola d'Ischia, dove cinque comuni su sei hanno deciso di tenere chiusi gli istituti scolastici fino al 22 dicembre, l'ultimo giorno di lezione originariamente previsto dal calendario scolastico prima delle festività
Le regioni che potrebbero cambiare colore da venerdì
In Molise non ci sono nuovi cluster riconducibili alle scuole in provincia di Isernia: primarie, dunque, aperte fino a Natale. Nelle ordinanze con cui i sindaci, in deroga a quanto stabilito dal governatore, hanno consentito il prosieguo delle attività didattiche in presenza si raccomanda il massimo rispetto delle misure per la prevenzione dei contagi. Oltre che nel capoluogo di provincia, scuole aperte anche a Venafro, Capracotta, Frosolone, Macchiagodena, Cantalupo nel Sannio, Castelpetroso, Carpinone e Rionero Sannitico
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Restano chiuse le seconde e terze medie del Comune di Teramo, in Abruzzo, con gli oltre mille studenti delle 54 classi interessate che proseguiranno con la didattica a distanza fino a provvedimento contrario. È la decisione assunta dall'amministrazione comunale al termine del tavolo istituzionale con le dirigenti scolastiche e gli uffici scolastici provinciale e regionale, con il sindaco che ha firmato la relativa ordinanza
Covid, spostamenti tra comuni e province, governo fermo nelle decisioni
Il sindaco di Gravina in Puglia (Bari) Alesio Valente ha firmato un'ordinanza con cui proroga fino al 14 dicembre la sospensione della didattica in presenza di tutte le scuole della città. Gravina è uno dei due Comuni della Murgia barese, insieme ad Altamura, dove sono state ripristinate dalla Regione le norme previste dalla zona arancione (come è stato disposto per altri 18 comuni delle province Bat e Foggia). La decisione è stata assunta per il numero dei casi e l'indice di contagiosità superiore a quello del resto della Puglia (che da domenica è in zona gialla)
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A Vibo Valentia, in Calabria, "si suggerisce la sospensione in presenza di tutte le attività scolastiche di ogni ordine e grado". Lo ha comunicato il Dipartimento di prevenzione dell'Asp di Vibo Valentia (guidato da Pino Rodolico) ai sindaci che avevano inoltrato istanza per avere un parere sulla ripresa delle attività di didattica in presenza. Si tratta dei primi cittadini di Vibo, Rombiolo, Filandari, Ionadi, San Nicola da Crissa, San Costantino, Maierato, Francica, Pizzo e Sant'Onofrio
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Con la didattica a distanza diminuisce intanto la partecipazione degli alunni con disabilità: tra aprile e giugno 2020, oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70mila) non ha preso parte alle lezioni, quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno dove si attesta al 29%. Sono una su 4 le scuole carenti di postazioni informatiche per gli alunni con disabilità. È quanto emerge dal report dell'Istat "L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità - A.S. 2019-2020".