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Covid, contagi nelle scuole e istituti chiusi: la situazione regione per regione
Quasi la metà degli studenti italiani sta seguendo le lezioni da casa con la didattica a distanza. Ma nel governo si sta discutendo su una possibile riapertura a dicembre, prima delle vacanze di Natale. Un'ipotesi che però non piace ai presidenti di Regione che avrebbero chiesto il prolungamento della Dad fino a gennaio per i licei. Ecco la situazione

Il 26 novembre sono stati 29.003 i nuovi casi di coronavirus in Italia, a fronte di 232.711 tamponi effettuati. Da nord a sud, nelle scuole aperte, arrivano notizie di nuovi contagi. Prosegue intanto il dibattito sull'ipotetica riapertura a dicembre degli istituti che per il momento stanno facendo attività attraverso la Dad
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In Friuli Venezia Giulia, due alunni e due docenti della scuola secondaria di I Grado Mario Codermatz di Trieste sono risultati positivi
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Intanto, sempre sul tema scuola e misure anti-Covid, il Consiglio di Stato ha confermato in via cautelare l'obbligo delle mascherine per i bambini a scuola previsto dai Dpcm del 3 e 17 novembre e chiesto gli atti del Cts su cui si basa questo provvedimento. Con questo decreto monocratico il giudice ha respinto l'istanza dei genitori di alcuni bambini - tra i 6 e gli 11 anni - che chiedevano sospensione dei Dpcm concernenti l'obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso, per bimbi di età superiore ai sei anni

"Sto lavorando per riportarvi quanto prima a scuola. E' importante farlo. Serve prudenza, dobbiamo essere cauti e fare delle scelte. Credo che la scuola sia la priorità del Paese, ne va del vostro futuro". E' quanto scrive la ministra Lucia Azzolina, attraverso #LaMinistraRisponde, rubrica pensata dal ministero dell'Istruzione. "Ho tanti sogni, personali e lavorativi, come tutti quanti. Ma per ora quello più grande è sicuramente rivedervi tutti tra i banchi il prima possibile. Perché è un vostro diritto tornarci e perché la scuola deve essere la nostra priorità"
Villani (Cts): "Scuola posto sicuro, riapertura a dicembre possibile"
Negli ultimi giorni, nel governo, si sta discutendo su una possibile riapertura a dicembre, prima delle vacanze di Natale, degli istituti chiusi per via delle restrizioni anti-Covid. Ma i governatori sembrano per il momento contrari e per questo avrebbero chiesto di prolungare la didattica a distanza per i licei fino a gennaio nella riunione con i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza
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"Ci sono condizioni che devono essere soddisfatte per il rientro a scuola: si tratta di un potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale, il potenziamento dei servizi delle Asl che consentano il tracciamento in tempi rapidi e ci serve la disponibilità dei supplenti laddove manchino i docenti titolari", ha detto Antonello Giannelli, presidente Associazione nazionale presidi

Se ha senso aprire le scuole il 9 dicembre? "Continuo a pensare che abbiamo sbagliato a mettere al 100% la Dad nelle superiori, e per questo sto insistendo che il prima possibile si riaprano le scuole, con un piano di riapertura organizzato. Io penso che un giorno guadagnato di didattica in presenza per questa generazione valga tutto il nostro sforzo ed il nostro impegno", dice la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti
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"Con queste condizioni - ha continuato Giannelli - si può riaprire perché le scuole si sono dimostrate capaci di far rispettare i protocolli, perché i focolai non si sono accesi nelle scuole. Il punto è che li abbiamo visti assembrati fuori dalla scuola, così come i genitori senza mascherina, per non parlare della cosiddetta movida che continua nei weekend, anche se cambia d'orario, si fa di pomeriggio anziché di sera. Senza le condizioni che ho detto prima, la riapertura al 100% per noi non è ipotizzabile, perché si ripresenterebbero gli stessi problemi"

"Penso sia rischioso aprire la scuola il 9 dicembre e chiudere subito dopo. Concentriamoci invece ad un'apertura più solida dopo l'Epifania, se è possibile. Perchè tutto dipende dall'infezione". E' il pensiero del presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale ribadisce che la sua linea è comunque per "una scuola in presenza"

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti non è però d'accordo col ritorno in classe. "Ma chi può avere la strampalata idea di riaprire le scuole il 9 dicembre? Ma vi pare un dibattito normale? Per un assurdo puntiglio di un ministro, per un po' di visibilità, dovremmo riaprire le scuole superiori per 7, dico 7, giorni al netto del weekend, così da dover mettere in isolamento gli eventuali positivi proprio a Natale"

In Umbria, "da lunedì rivedremo alcune ordinanze a cominciare dalla scuola con il ritorno in presenza degli studenti della prima media". Ad annunciarlo è stata la presidente della Regione Donatella Tesei

"La Dad, per quanto fatta con enorme sacrificio da parte di tutto il personale, è purtroppo malgrado tutto meno efficace di quella in presenza". Così il direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio Rocco Pinneri. "Non posso rispondere alla domanda se si possa riaprire in sicurezza - aggiunge Pinneri - quello che posso dire io è che le scuole sono pronte a riaprire, abbiamo desiderio di riaprire, non solo perché è più facile ma perché viene meglio, e possiamo farlo con il distanziamento, l'aerazione, le mascherine: abbiamo lavorato tanto su questo".

"Rischi psicologici e deficit formativi" sono legati alla chiusura delle scuole. Riaprirle è quindi "cruciale" e "urgente". Questo l'appello che arriva dalla Società Italiana di Pediatri (Sip)