
Covid, contagi nelle scuole e istituti chiusi: la situazione regione per regione
La didattica a distanza, prevista dal nuovo Dpcm per gran parte degli studenti, lascia a casa quasi la metà della popolazione scolastica italiana. Per chi frequenta in presenza, ai casi di positività riscontrati seguono quarantena e chiusure di singole classi o interi edifici. Ecco la situazione nelle regioni e alcune delle scuole dove sono stati segnalati dei contagi

Il 17 novembre in Italia sono stati rilevati 32.191 nuovi positivi su 208.458 tamponi analizzati. Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro ha detto che "sulla scuola c'è un monitoraggio sviluppato dal ministero dell'Istruzione per individuare focolai. In realtà si è valutato come la diffusione nelle scuole sia sovrapponibile a quella delle altre fasce del Paese. Quindi la scuola è tema fortemente monitorato". Alla luce delle novità introdotte dall'ultimo Dpcm, ecco le ultime notizie sugli istituti e i casi di contagi da coronavirus nelle scuole italiane
Dirigente scuola Norcia, ora dico NO al ritorno in classe
A Bologna, in Emilia Romagna, il 17 novembre una cinquantina di studenti sono tornati in classe, nonostante la didattica a distanza imposta dall'emergenza sanitaria, per stare vicino ai compagni con disabilità che seguono ancora le lezioni in aula. È successo all'Istituto tecnico commerciale Salvemini di Casalecchio di Reno, in ogni aula al massimo 5 studenti
Abruzzo zona rossa dal 18 novembre, ma scuole restano aperte
Sempre in Emilia Romagna, scuola all'aperto a Faenza dove una docente di storia e filosofia del liceo Torricelli Ballardini ha fatto lezione nel cortile dell'istituto. Presenti sul posto, seduti su dei gradini, c'erano cinque suoi studenti, mentre gli altri seguivano la lezione a distanza
I ragazzi disegnano la scuola del futuro
A Firenze, in Toscana, cinque ragazzi del liceo scientifico Castelnuovo di Firenze hanno partecipato il 17 novembre 'in presenza', davanti alla scuola, a una lezione di fisica della professoressa Maria Angela Vitali, mentre i loro compagni hanno seguito la lezione a distanza. L'iniziativa è un "presidio didattico" organizzato dal comitato 'Priorità alla Scuola', che si batte per la ripresa della didattica in presenza e ha l'obiettivo di realizzarle anche a Roma, Milano e Bologna
Coronavirus, tutti gli aggiornamenti in diretta
In Liguria, il presidente della Regione Giovanni Toti ha detto che con la didattica a distanza per le scuole superiori "nell'ultima settimana il numero delle classi che entrano in quarantena per covid sul territorio della Asl 3 genovese si è dimezzato, così come sta diminuendo sempre di più il numero di casi non negativi che rileviamo attraverso l'attività di screening nelle scuole"
Coronavirus, lo speciale
Prima ora di lezione a Cuneo con banco e cartelli di protesta contro la didattica a distanza davanti all'ingresso del liceo Peano-Pellico. Una docente di Storia dell'arte, invece, ha iniziato la sua protesta contro le scuole superiori chiuse per decreto, insegnando sotto i portici. (Nella foto: una precedente protesta degli studenti a Napoli)

L'Abruzzo è diventata zona rossa dal 18 novembre, ma il presidente della Regione Marco Marsilio ha deciso di lasciare aperte le scuole

Dal 17 novembre in Basilicata sono chiuse tutte le scuole e attivata la didattica a distanza per tutti gli studenti sul territorio. La misura è prevista fino al 3 dicembre a causa dell'aumento dei contagi nella regione

In Campania, dal report sul contagio dell'università Vanvitelli e del comune di Napoli, emerge che, in coincidenza con la ripresa delle attività scolastiche, a ottobre l'aumento dei casi positivi al Covid nel capoluogo partenopeo nella fascia 6-18 anni ha fatto registrare un forte incremento, che mostra un lieve calo della curva nella scorsa settimana (nella regione da metà ottobre è in vigore la didattica a distanza per tutti gli istituti)

Intanto il 17 novembre è stato aperto all'Ospedale del Mare di Napoli il nuovo punto per effettuare i tamponi che si occuperà esclusivamente dello screening del personale scolastico e dei bambini previsti nella possibile riapertura delle scuole dell'infanzia e della prima classe della primaria fissato dalla Regione Campania al 24 novembre. Le postazioni sono attive ogni giorno dalle 9 alle 17

Il sindaco di San Giovanni Rotondo (Foggia), Michele Crisetti, ha disposto dal 18 novembre e fino al prossimo 3 dicembre la chiusura dell'asilo nido comunale e la sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole dell'infanzia, delle scuole primarie e secondarie di primo grado. "La curva del contagio continua a salire", ha affermato il primo cittadino

Anche in provincia di Foggia, a Torremaggiore in Puglia, il sindaco ha sospeso dal 18 novembre fino al prossimo 3 dicembre la didattica in presenza di tutte le scuole dell'Infanzia, Primarie e Secondarie di Primo Grado. "I dati relativi ai contagi non sono confortanti - ha ammesso - di conseguenza serve fare delle scelte seppur difficili, per salvaguardare la salute di tutti, specie dei nostri ragazzi"

Intanto da un sondaggio di Skuola.Net è emerso che su 3mila studenti delle scuole superiori e dell'università quasi la metà sta vivendo molto male il momento, mentre circa 8 su 10 pensano che il virus avrà ripercussioni negative sul loro futuro

Per quanto riguarda gli studenti più piccoli, sempre dal sondaggio di Skuola.Net, il 18% sin dallo scorso inverno sta vivendo malissimo il fatto di non poter andare fisicamente a scuola e un altro 36%, mentre durante il lockdown aveva fatto buon viso a cattivo gioco, con l'avvio della seconda tornata di DaD si è rassegnato al peggio

Riguardo alle responsabilità, per il 20% degli studenti le istituzioni avrebbero potuto fare di più fin dall'inizio, per un altro 50% le colpe vanno circoscritte alla seconda ondata. Per questo in tantissimi appoggiano le proteste contro la DaD che stanno andando in scena in molte città italiane