
Coronavirus, dai test alle autodichiarazioni: tutte le regole per chi viaggia all'estero
Il Dpcm del 7 settembre conferma le indicazioni sugli spostamenti da e verso l’Italia. Ci sono sei categorie di Paesi, classificate in base al rischio per l’emergenza Covid-19. Ecco dove si può andare e dove è vietato
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Ancora attenzione alta per i viaggi all’estero. L’emergenza coronavirus non ancora conclusa ha portato il Dpcm del 7 settembre 2020 a mantenere regole specifiche per chi intende uscire dall’Italia a seconda delle diverse categorie di Paesi, classificati in base al rischio
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Tutte le informazioni a riguardo sono presenti sul sito del ministero ViaggiareSicuri, che precisa che la rimozione delle limitazioni agli spostamenti dall’Italia verso alcuni Paesi non esclude che questi Stati possano ancora porre dei limiti all’ingresso
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Sono stati individuati diversi gruppi di Paesi a cui corrispondono direttive diverse. I gruppi sono in tutto sei
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GRIPPO A - Del primo gruppo fanno parte le enclave di San Marino e della Città del Vaticano, Paesi particolari per via della loro inclusione all’interno del perimetro italiano
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Per i Paesi del primo gruppo non è prevista alcuna limitazione
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GRUPPO B - Del secondo gruppo fanno parte gran parte dei Paesi Ue, Regno Unito e Irlanda del Nord, Andorra e Principato di Monaco
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Per questi Paesi sono consentiti spostamenti senza necessità di motivazione, quindi anche per turismo, e senza obbligo di isolamento al rientro. Ma c’è l’obbligo di compilare un’autodichiarazione
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CROAZIA, GRECIA, MALTA E SPAGNA - Si tratta di Paesi appartenenti al gruppo B che fanno eccezione per cui sono previste delle misure restrittive, oltre all’obbligo dell’autodichiarazione
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Chi entra in Italia da questi Paesi dovrà presentare un’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo
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In alternativa dovrà sottoporsi a un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine; oppure, entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale, presso l’azienda sanitaria locale di riferimento
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Le persone che hanno soggiornato o transitato in questi quattro Paesi nei 14 giorni precedenti l’arrivo in Italia devono inoltre comunicare il loro ingresso nel territorio italiano al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria competente
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GRUPPO C - Fanno gruppo a parte Bulgaria e Romania e anche in questo caso non è sufficiente la sola autodichiarazione
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Restano consentiti gli spostamenti per qualsiasi ragione da e per i Paesi del gruppo C ma, al rientro in Italia, vige l’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria e si potrà raggiungere la propria destinazione solo con mezzo privato
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GRUPPO D - Fanno parte di questo gruppo Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay
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Da e per questi Paesi sono consentiti gli spostamenti senza necessità di motivazione, quindi anche per turismo. Ma, oltre alla solita autodichiarazione, ci sono delle regole specifiche da seguire
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Anche per i Paesi del gruppo D, al rientro, occorrerà sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, e si potrà raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato
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GRUPPO E - Fanno parte del quinto gruppo quasi tutti i Paesi del resto del mondo. In questi gli spostamenti sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni, quali: lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza
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Non sono consentiti spostamenti per turismo verso i Paesi appartenenti al gruppo E
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Il rientro in Italia da questo gruppo di Paesi è sempre consentito ai cittadini italiani/UE/Schengen, nonché ai titolari di regolare permesso di soggiorno e loro familiari
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Con il DPCM del 7 settembre 2020 è stata inoltre introdotta la possibilità di ingresso in Italia dai Paesi dell’elenco E per le persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile (anche se non conviventi) con cittadini italiani/UE/Schengen o con persone fisiche che siano legalmente residenti in Italia che debbano raggiungere l’abitazione del partner
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All’ingresso in Italia da questi Paesi, è necessario compilare un’autodichiarazione nella quale si deve indicare la motivazione che consente l’ingresso
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Anche in questo caso si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato ed è necessario sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria
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GRUPPO F - Fanno parte di questo gruppo Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana
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Per coloro che provengono dai Paesi dell’elenco F è ancora in vigore un divieto di ingresso, con l’eccezione dei cittadini UE (inclusi i cittadini italiani) e loro familiari che abbiano la residenza anagrafica in Italia da prima del 9 luglio 2020
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Sono esclusi dal divieto di ingresso anche equipaggi e personale viaggiante dei mezzi di trasporto e funzionari e agenti diplomatici e personale militare nell’esercizio delle loro funzioni
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Gli spostamenti dall’Italia verso questi Paesi sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni: lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza
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Al rientro in Italia da questi Paesi, è necessario sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, compilare un’autodichiarazione nella quale si deve indicare la motivazione che consente il rientro e si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato
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KOSOVO, MONTENEGRO, SERBIA - Anche da questi Paesi è ancora in vigore un divieto di ingresso, con l’eccezione dei cittadini UE e loro familiari che abbiano la residenza anagrafica in Italia da prima del 16 luglio 2020
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COLOMBIA - Da questo Paese è in vigore un divieto di ingresso, con l’eccezione dei cittadini UE e loro familiari che abbiano la residenza anagrafica in Italia da prima del 13 agosto 2020
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Sia per Kosovo, Montenegro, Serbia che per la Colombia si applicano tutte le restrizioni previste per il gruppo F