
Coronavirus, ecco le linee guida della scuola dell’infanzia per i bambini fino a 6 anni
La Conferenza Unificata Stato-Regioni-Upi-Anci ha dato l'ok al documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza per la fascia da 0 a 6 anni per gli istituti scolastici come asili nido e scuole materne. Per i bambini di età inferiore a 6 anni non è previsto l'obbligo di indossare la mascherina né il controllo della temperatura. Da evitare attività con intersezione gruppi e il portare giochi da casa. Ecco le misure pensate per la riapertura in autunno
.jpg?im=Resize,width=335)
La Conferenza Unificata Stato-Regioni-Upi (Province)-Anci (Comuni), alla presenza del ministro per gli Affari regionali Boccia e della vice ministra dell'Istruzione Ascani, ha dato l'ok al documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza per la fascia 0-6 anni nella scuola dell’infanzia. Le linee guida erano già state approvate da tutti i governatori anche se sono state aggiunte alcune raccomandazioni
Asili nido e scuole infanzia, allarme per riapertura a settembre
Si è discusso della possibilità di un’ulteriore valutazione entro il 25 agosto riguardo le mascherine, di poter utilizzare i protocolli di sicurezza nazionali, di poter fare un'ulteriore valutazione sul controllo della temperatura. Ecco cosa dicono le linee guida: "Per i bambini di età inferiore a 6 anni non è previsto l'obbligo di indossare la mascherina. Tutto il personale è tenuto all'utilizzo corretto di Dpi”
Scuola, dai banchi con le ruote agli asili: le incognite per le riaperture
“Per il personale, oltre la consueta mascherina chirurgica, potrà essere previsto l'utilizzo di ulteriori dispositivi (guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose) nelle varie attività, incluso il cambio dei pannolini. Tutti gli ambienti, gli arredi e i materiali devono essere opportunamente igienizzati”, spiegano le linee guida
Scuola, ripartenza a settembre: cosa cambia
"L'organizzazione dei diversi momenti della giornata educativa dovrà essere serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile, per cui i bambini dovranno essere messi nelle condizioni di potersi esprimere con naturalezza e senza costrizioni", si legge in un passaggio del testo
Rivista Science: "Scuola può ripartire: più benefici che rischi"
"La precondizione per la presenza nei servizi educativi e nelle scuole dell'infanzia di bambini, genitori o adulti accompagnatori e di tutto il personale a vario titolo operante è: l'assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5 C anche nei tre giorni precedenti; non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni"

"Analogamente agli altri istituti scolastici di ogni ordine e grado ed alle aule e strutture universitarie, all'ingresso non è necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Chiunque - si sottolinea nelle linee guida 0-6 anni - ha sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5 C dovrà restare a casa"

Inoltre, “la presenza di un caso confermato di infezione da SARS-COV-2 nella struttura, necessiterà l'attivazione di un monitoraggio attento da avviare in stretto rapporto con tutto il personale e i bambini dovranno praticare frequentemente l'igiene delle mani, utilizzando acqua e sapone o soluzioni/gel a base alcolica in tutti i momenti raccomandati"

Altra raccomandazione: occorre evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani; bisogna "tossire o starnutire all'interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato. Tutti gli ambienti, gli arredi e i materiali devono essere opportunamente igienizzati. Nello specifico, prima della riapertura dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia, dovrà essere assicurata - si spiega - una pulizia approfondita di tutti i locali”

Nella sanificazione "si dovrà porre particolare attenzione alle superfici più toccate quali maniglie e barre delle porte, delle finestre, sedie e braccioli, tavoli, fasciatoi, interruttori della luce, corrimano, rubinetti dell’acqua, pulsanti dell'ascensore, distributori automatici di cibi e bevande". Occorre anche garantire "la ripresa e lo svolgimento in sicurezza dei servizi educativi e delle scuole dell'infanzia in presenza assicurando sia i consueti tempi di erogazione sia l'accesso allo stesso numero di bambini accolto secondo le normali capienze"

"La capienza massima complessiva per ogni struttura ospitante servizi educativi per la prima infanzia resta quella indicata dalle normative regionali e per ogni struttura ospitante scuole dell'infanzia, la capienza massima complessiva è quella indicata dalle norme tecniche per l'edilizia scolastica, ferme restando, in entrambi i casi, eventuali capienze inferiori già definite in sede di autorizzazione al funzionamento o di disposizione igienico sanitaria o di prescrizione antincendio”

"Ogni Regione - si legge nel testo -, nell'ambito delle proprie prerogative, indicherà la data di inizio dei servizi educativi, mentre le scuole dell'infanzia riprenderanno le attività didattiche seguendo il calendario scolastico 2020/2021. Resta inteso che il bambino, in caso di sintomatologia sospetta di COVID-19 sia del minore stesso che di un componente del nucleo familiare o convivente, non dovrà accedere al servizio educativo o alla scuola dell'infanzia"

"Per non compromettere la qualità dell'esperienza educativa - si aggiunge -, occorre garantire una serena vita di relazione nel gruppo dei pari (sia per gruppi di età omogenea che eterogenea a seconda dell’assetto organizzativo definito da ogni servizio educativo o scuola dell'infanzia per i gruppi/sezioni) e nell'interazione con le figure adulte di riferimento”

Le figure adulte di riferimento “devono essere individuate stabilmente, adottando un'organizzazione che favorisca l'individuazione per ciascun gruppo del personale educatore, docente e collaboratore, evitando, nei limiti della migliore organizzazione attuabile e delle sopravvenute esigenze, che tali figure interagiscano con gruppi diversi di bambini"

I gruppi/sezioni, infatti, "devono essere organizzati in modo da essere identificabili, evitando le attività di intersezione tra gruppi, con lo scopo prioritario di semplificare l'adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di contagio e limitarne l’impatto sull'intera comunità scolastica", si legge ancora nelle linee guida 0-6 anni. Inoltre occorre evitare "l'utilizzo promiscuo degli stessi spazi da parte dei bambini di diversi gruppi"

"Occorre organizzare gli ambienti in aree strutturate, nel rispetto delle esigenze della fascia di età, anche attraverso una diversa disposizione degli arredi, affinché si possano realizzare le esperienze quotidianamente proposte, nel rispetto del principio di non intersezione tra gruppi diversi, utilizzando materiale ludico didattico, oggetti e giocattoli frequentemente puliti, assegnati in maniera esclusiva a specifici gruppi/sezioni e comunque puliti nel caso di passaggio del loro utilizzo a bambini diversi”

"In considerazione della necessità di ridurre i rischi di contagio è opportuno - si legge nel testo - evitare di portare negli spazi delle attività oggetti o giochi da casa; se inevitabile devono essere puliti accuratamente all'ingresso. Nella stessa ottica di prevenzione è consigliabile utilizzare gli spazi esterni, organizzando o lo spazio"

"Laddove sia possibile per ampiezza, o le opportune turnazioni, valorizzando sia gli ambienti già a disposizione della scuola sia attivando alleanze con il territorio per reperire eventuali spazi aggiuntivi", si spiega. "Sarebbe, inoltre, opportuno predisporre spazi dedicati ad ospitare bambini e/o operatori con sintomatologia sospetta"