
Milano, il Ramadan celebrato tra gel, guanti, mascherine e termoscanner. FOTO
Decine di fedeli hanno pregato con mascherine e distanze di sicurezza. Il mese sacro per l'Islam era cominciato il 24 aprile. Per consentire il rispetto del distanziamento gli ingressi erano stati scaglionati in turni.

I musulmani di tutto il mondo hanno celebrato domenica 24 maggio la fine del Ramadan, il mese sacro per l’Islam. Decine di fedeli hanno pregato anche a Milano con mascherine e distanze di sicurezza
Le celebrazioni del Ramadan nel mondo. FOTO
Tra le varie misure adottate per garantire il rispetto delle norme igieniche, l'utilizzo di mascherine, guanti e disinfettanti
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Prima di entrare nella sala di preghiera veniva rilevata la temperatura corporea dei fedeli con un termoscanner
Fase 2, cosa riapre il 25 maggio regione per regione
I fedeli hanno pregato a distanza nella sala di preghiera in via Giacomo Carissimi
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Il mese sacro per l'Islam si è aperto il 24 aprile nella totale chiusura dei fedeli musulmani di tutto il mondo

In Italia, nonostante l'avvio della fase 2, e quindi della riapertura dei luoghi di culto dal 18 maggio, l'Ucoii, Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia, ha stabilito come regola generale la chiusura di moschee e sale di preghiera fino al 25 maggio, rimandando quindi l'apertura al giorno successivo all'Eid al-Fitr, la festa della rottura del digiuno

Una scelta che non riguarda solo le comunità islamiche italiane: anche altri Paesi hanno deciso di tenere in vigore le chiusure per contrastare la diffusione di Covid-19. Dalla Turchia a Gerusalemme, le moschee verranno riaperte solo dopo Eid al-Fitr. Stessa decisione in Cisgiordania, Indonesia, Egitto, Libano, Malesia e Iran

"La festa di Eid al-Fitr - spiega a Vatican News il presidente dell'Ucoii, Yassine Lafram - è una festa partecipatissima, per questo non abbiamo voluto rischiare. Si è scelta la strada della prudenza per evitare di creare grandi assembramenti e quindi di non riuscire a rispettare le regole" contenute nel protocollo firmato con il premier Conte e la ministra dell'Interno Lamorgese

"Non è stato facile - ha aggiunto -, perché la dimensione collettiva, la dimensione comunitaria, aiuta a vivere questo mese al meglio, perché si rafforza il senso di comunità, di appartenenza ad una comunità di fede. Ecco, questo ci è mancato, però tutto è andato a vantaggio di una crescita personale individuale che si è sentita tantissimo”