Coronavirus, in Veneto oltre 5mila contagi. Zaia: “Pensiamo di uscirne per giugno”

Cronaca

Il bollettino della Protezione Civile: le vittime salgono a 169 (+23 nelle ultime 24 ore), i malati attuali sono 4.644, i guariti 309. Il governatore: "Resteranno malati residuali fino a luglio. Domani presentiamo il progetto tamponi ‘a tappeto’”

Il Veneto supera i 5mila contagi da Coronavirus dall’inizio dell’emergenza (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). Secondo l’ultimo bollettino della Protezione Civile, nella regione si registrano 5.122 casi totali (compresi i morti e i guariti), mentre le vittime salgono a 169 (+23 nelle ultime 24 ore). Il governatore Luca Zaia: “La 'tranche' brutta ce l'abbiamo ancora per tutto aprile, poi se il nostro modello matematico si conferma pensiamo di chiudere la partita per giugno" (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - LA SITUAZIONEIN ITALIA: LA MAPPA - LA MAPPA GLOBALE DEL CONTAGIO)

I numeri in Veneto

Al momento i positivi in Veneto, secondo il bollettino delle 18 del 22 marzo, sono 4.644 (+430 da ieri). Diminuiscono però i pazienti in terapia intensiva, 255, due in meno di ieri. I ricoverati sono 1.113 (+29), i dimessi 309. (L'ORDINANZA SUGLI SPOSTAMENTI - I DISEGNI DEI BAMBINI PER I MEDICI MILANESI - SABATO OLTRE 11MILA DENUNCIATI - LA PICCOLA NOEMI LEGGE UNA LETTERA ALLA POLIZIA)

Zaia: “Malati residuali fino a luglio”

Secondo le previsioni, per Zaia "resteranno malati residuali fino a luglio, ma a quel punto saranno casi sporadici che non ci fanno impensierire sul piano delle terapie intensive. Tutti i Covid center che abbiamo creato, appena finita questa tragedia, spero da maggio a giugno, tornano com'erano prima, rifaranno quel che facevano prima, ma con attrezzature in più". Il governatore ha poi annunciato che domani verrà presentato il progetto di tamponi "a tappeto" su operatori sanitari e popolazione a livello regionale, coordinato da Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova. “La nostra politica dei tamponi punta a identificare fino in fondo e isolare i soggetti positivi e asintomatici, che sono incubatori capaci di contagiare ognuno una decina persone - ha spiegato Zaia - non facciamo 5 milioni di tamponi, non serve, è un piano per mettere in sicurezza le persone a rischio, negli ospedali, nelle case riposo e tra le forze polizia, poi rilievi a campione nei supermercati e in strada per particolari categorie”.

I tre gemellini nati a Treviso

Intanto dall’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso arriva un nuovo messaggio di speranza. In una foto, pubblicata su Facebook dall’Ulss 2 - si vedono tre gemellini, nati qualche settimana fa, che dormono sotto una coperta con su disegnato un arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”. "Questi bimbi sono un inno alla vita, al mondo che va avanti pur con le difficoltà che in questo momento drammatico e complesso tutti noi ci troviamo ad affrontare - sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss 2 - Cerchiamo, accogliendo l'invito di questi bellissimi bimbi, di guardare avanti e pensare positivo: rispettando tutti le regole ce la faremo a uscire, il più in fretta possibile, da questa tragica pandemia".

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