
Ex Ilva, l’incontro tra Conte e i lavoratori all'interno dell'azienda. FOTO
Il presidente del Consiglio, dopo aver incontrato un gruppo di cittadini che invocano la chiusura del Siderurgico e il reimpiego degli operai nelle bonifiche, ha partecipato al consiglio di fabbrica dello stabilimento. "Tornerò di nuovo”, ha promesso

È durato quasi due ore l'incontro del premier Giuseppe Conte al consiglio di fabbrica dello stabilimento ex Ilva di Taranto. "Tornerò di nuovo" ha promesso. Il Presidente è stato interrotto più volte dagli applausi. I delegati e gli operai , circa 200, lo hanno ringraziato per il confronto. Prima di entrare, il premier si è confrontato con la folla che scandiva cori chiedendo la chiusura dell'Ilva. E a chi gli chiedeva una soluzione immediata, ha confessato di non avere "la soluzione in tasca"
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È stata una immersione nelle tensioni, nella esasperazione dei cittadini tarantini da anni in bilico tra salute e lavoro, e logorati dall'incertezza sul futuro, la visita a sorpresa a del presidente del Consiglio
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Arrivato nel pomeriggio all'ingresso della fabbrica destinato agli operai - che sono in sciopero di 24 ore dalla mattina di venerdì 8 ottobre - il premier si è immerso nella folla che lo aspettava e, per circa un ora e mezza, mentre si avvicinava all'ingresso dello stabilimento dove ha incontrato il consiglio di fabbrica, ha ascoltato - anche tra qualche tensione - le storie e le richieste unanimi: "Chiudete la fabbrica della morte e garantite l'occupazione impiegando gli operai per le bonifiche"
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l premier, spesso interrotto dai più agitati, ha cercato di parlare con tutti chiedendo a ciascuno quale sia la sua situazione personale. "Tu lavori?", ha chiesto ad un uomo. "No sono disoccupato", gli ha risposto lui sottolineando che "Arcelor Mittal non si è comportata bene"
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"Questa città chiede altro, perché continuate ad insistere su questa fabbrica?" gli ha chiesto un altro. "Io sono un abitante del quartiere Tamburi - ha detto Giuseppe - vivo qui da 38 anni, sono disoccupato e ho rifiutato di lavorare nel siderurgico. Ho molti conoscenti che si sono ammalati e morti per questa fabbrica, voglio solo sapere quando riuscirete a fare rispettare la nostra Costituzione in questa città. Vorrei chiedere la stessa cosa al presidente Mattarella in cui credo moltissimo"
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"Sta parlando dell'articolo sulla salute della Costituzione", gli ha chiesto Conte, "il riferimento è a tutti gli articoli che riguardano ambiente, salute, lavoro", gli ha risposto Giuseppe, mentre un'altra donna diceva in lacrime al premier: "io voglio una famiglia e voglio vivere a Taranto, ma qui si muore"
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Dopo il lento passaggio tra la folla, Conte ha varcato i cancelli della fabbrica dove è stato accolto dagli operai con un applauso
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Il presidente del Consiglio ha poi partecipato al consiglio di fabbrica dei sindacati metalmeccanici all'interno dello stabilimento
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"Sembra l'aula di una lezione universitaria", ha detto Conte prima di cedere il microfono ai rappresentanti sindacali. Il segretario generale della Uilm Antonio ha chiesto al premier "di fare presto perchè gli impianti marciano al minimo e sono destinati alla fermata totale senza provvedimenti" e ha auspicato una soluzione per "salvaguardare il diritto alla salute e il diritto al lavoro"
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Il coordinatore delle Rsu della Fiom Cgil Francesco Brigati ha affermato che "in questa fase abbiamo bisogno della politica e della scienza. Più volte abbiamo chiesto politiche industriali che non mettano in contrapposizione salute e lavoro. Per quanto riguarda la scienza, abbiamo chiesto più volte la Viias, valutazione integrata di impatto sanitario e ambientale per stabilire se la produzione è compatibile o meno con questo territorio”
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"Dobbiamo cambiare registro e in questa vertenza cercheremo di essere duri come richiede il momento, ma allo stesso tempo vi anticipo che è avviata la cabina di regia e ci confronteremo costantemente. Dobbiamo acquisire tutte i finanziamenti e cercarne altri e avere contezza del raggio di operatività. Dobbiamo valutare il futuro di questo stabilimento che dovrà essere socialmente responsabile”, ha affermato il premier, che al termine del consiglio di fabbrica ha visitato l'altoforno due
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Parlando del confronto avuto al suo arrivo nello stabilimento con cittadini e rappresentanti di movimenti e associazioni che invocano la chiusura della fabbrica, Conte ha detto che "la città è ferita. C'è una comunità di persone che non vuol sentir parlare di questo stabilimento. Lì fuori sono stati durissimi. Li ho fatti parlare tutti. Quando si crea una frattura storica, c'è preoccupazione che poi diventa angoscia e se non si interviene diventa rabbia. Qui fuori c'è rabbia e hanno ragione"
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Secondo il premier, "le imprese che operano in in termini di responsabilità sono quelle che riescono a competere. Una impresa che non riesce a dialogare con la comunità in cui opera non ha un futuro. Noi porteremo una serie di progetti per Taranto"
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"Avevamo già stanziato somme ingenti per questa comunità - ha aggiunto -, dobbiamo lavorare a tutto tondo. Verrà qui un corso su prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, dobbiamo portare qui innovazione, dobbiamo recuperare i presidi ospedalieri, dobbiamo investire in cultura"
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"Se eserciti attività economica - ha osservato Conte - non puoi non preoccuparti delle condizioni di lavoro, di tutte le persone che ci sono dentro, della salute, della sicurezza, della riqualificazione, della formazione continua. Non puoi non preoccuparti di impatto ambientale”
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