Omicidio Luca Sacchi, fermati due 21enni. Il Pm: "Nello zaino mazzette di denaro"

Cronaca

Portati a Regina Coeli, sono accusati di aver ucciso il ragazzo di 24 anni. Uno è incensurato, l'altro ha precedenti per droga. Dubbi sulla semplice rapina come movente. Il Pm: "I due dovevano vendere droga agli amici". La fidanzata: "La droga non c'entra"

Due ragazzi di 21 anni, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, sono stati portati al carcere di Regina Coeli con l'accusa di aver ucciso, a Roma, Luca Sacchi, il 24enne raggiunto alla testa da un colpo di pistola al termine di una rapina (LA RICOSTRUZIONE - IL RACCONTO DELLA FIDANZATA - I DUBBI SUL SUO RUOLO). I reati che vengono contestati ai due giovani sono quelli di concorso in omicidio, rapina aggravata, detenzione e porto abusivo di armi. Il provvedimento è arrivato al termine del lungo interrogatorio iniziato venerdì mattina in Questura. I due giovani saranno interrogati nuovamente nella mattinata di sabato 26 ottobre per la convalida del fermo (LE FOTO DEI FERMATI).  Ancora molti i dubbi da chiarire sul movente e sulla dinamica, ma intanto è stata ritrovata dai poliziotti della Squadra Mobile e dai carabinieri la mazza da baseball con la quale i 21enni avrebbero aggredito Sacchi e la sua fidanzata. L'oggetto era nei campi sul Grande raccordo anulare, vicino alla Centrale del Latte. Si continua invece a cercare la pistola usata per uccidere il 24enne. (PM: DENARO NELLO ZAINO DELLA FIDANZATA)

La ricostruzione dei pm

Secondo quanto scrive il pm di Roma nelle 7 pagine in cui dispone il fermo Del Grosso e Pirino, avrebbero dovuto consegnare della droga "ad un gruppo di amici della vittima, ma in realtà erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi che sapevano detenere in uno zaino da donna", senza consegnare la sostanza stupefacente pattuita. Un teste, citato nel decreto di fermo, dice alla polizia che la fidanzata di Luca Sacchi aveva nello zaino "soldi divisi in due mazzetti da 20 e da 50 euro". Il pm sostiene che i due 21enni "a bordo di una Smart di colore chiaro, armati di un revolver calibro 38 e di una mazza da baseball in via Teodoro Momsen e all'uscita del pub John Cabot si avvicinavano alla vittima e alla fidanzata che deteneva il denaro nello zaino a spalla". "Mentre Pirino la colpiva con una mazza alla nuca - si legge ancora nel decreto di fermo - intimandole di consegnare lo zaino che le strappava una volta a terra, Del Grosso alla reazione di Sacchi che affrontava l'aggressore esplodeva contro di lui un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata in direzione del capo".

La denuncia della mamma

I sospettati dell'omicidio, uno incensurato e uno con precedenti penali per droga, sono stati individuati dopo essere stati denunciati alla polizia: "Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell'omicidio di Luca Sacchi", ha detto la mamma di Del Grosso presentandosi in commissariato.

Gabrielli: accertamenti non raccontano storia di rapina

Il capo della polizia Franco Gabrielli, sul caso, ha spiegato: "Gli accertamenti che l'autorità giudiziaria disvelerà quando riterrà opportuno non ci raccontano la storia di due poveri ragazzi scippati. Lo dico tenendo sempre ben presente, non vorrei essere equivocato su questo, che stiamo parlando della morte di un ragazzo di 24 anni".

La versione della fidanzata

Una delle ipotesi, ancora al vaglio degli inquirenti, è che la vittima e la sua fidanzata siano stati aggrediti dopo aver tentato di comprare droga. Ma su questo punto la fidanzata di Luca, intervistata al Tg1, smentisce: "La droga? Non c'entra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che si trovava nel pub". 

Legale della famiglia Sacchi: "Luca era un atleta"

Anche l'avvocato della famiglia di Sacchi nega che la vittima potesse fare uso di droga: "Prima di donare gli organi, come è stato scelto dalla famiglia - spiega il legale Domenico Pavone - l'ospedale ha effettuato tutti gli accertamenti clinici e tossicologici, che hanno dato esito negativo e dunque si è proceduto all'espianto". "Luca era un atleta, naturista e salutista - aggiunge il legale per voce dei genitori del ragazzo - e non usava nulla che potesse danneggiare il suo equilibrio sia nell'animo che nel corpo". La famiglia, per il tramite del legale, precisa anche che Luca non conosceva i due fermati nè aveva mai avuto contatti con loro.

Uno dei fermati è andato a lavoro dopo l'omicidio

Parla anche la moglie del titolare della pasticceria dove lavorava Del Grosso, uno dei due fermati. "E' un ragazzo solare, perbene. Non sappiamo darci una spiegazione", dice la donna. "Giovedì mattina è venuto regolarmente a lavoro - aggiunge - poi verso ora di pranzo ci ha detto 'mi sento male, vado a casa'. Stamattina (venerdì 25, ndr) è invece venuto il padre e ha detto che non sarebbe venuto, spiegando a mio marito cosa era successo". Ma nel passato di Del Grosso ci sarebbe una denuncia per percosse nei confronti della ex. In quell'occasione avrebbe rotto un timpano alla donna che, finita in ospedale, ebbe una prognosi di 40 giorni. Contro di lui, a quanto riferito, fu disposto un divieto di avvicinamento.

Raggi: "Roma non è il far west"

"Rabbia, rabbia e vergogna. La morte di un ragazzo di 24 anni ucciso da due criminali non è accettabile, è ingiusta, è straziante e dilaniante", scrive su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi. "La vergogna", secondo Raggi "è vedere che si specula su una morte. La vergogna è anche quella di doversi trovare costretti a rispondere e scrivere queste righe per dire che Roma non è il far west e i cittadini romani non sono dei banditi".

La ricostruzione

La notte del 23 ottobre tutto è successo in pochi attimi. Luca e la fidanzata verso le 23.30 sono usciti da un pub in zona Appio, dopo aver bevuto una birra. Una volta fuori dal locale, la ragazza è stata strattonata nel tentativo di sottrarle lo zaino. È stata poi colpita con una mazza alla testa ed è caduta a terra. Luca ha reagito, ha rincorso gli aggressori ma è stato colpito alla testa dal proiettile di una pistola. (LA POLEMICA CONTE-SALVINI - LE FOTO DEL LUOGO DELLA RAPINA)

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