Omicidio Luca Sacchi, dubbi sul ruolo della fidanzata. Gabrielli: "Basta calunnie"

Cronaca

Resta da chiarire perché nello zaino della ragazza ci fossero mazzette di banconote. Da stabilire anche l’entità della somma di denaro. Al vaglio anche i suoi contatti coi pusher. La giovane, che ha negato la pista legata alla droga, sarà ascoltata di nuovo

Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due giovani accusati di concorso nell’omicidio a Roma di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni, restano in carcere (LE FOTO DEI FERMATI). Ma adesso le indagini si concentrano sulla figura di Anastasiya Kylemnik, la fidanzata della vittima. Sul tavolo degli inquirenti ci sono ancora troppi interrogativi a cui dare risposte. La ragazza, che è testimone oculare del delitto e sarà risentita nei prossimi giorni, è finita nel mirino dei rapinatori che l'hanno colpita alla testa con una mazza da baseball, probabilmente perché in possesso dello zaino pieno di soldi. Lei sin dal primo momento ha detto che "la droga non c’entra". A smentire la tesi sulla droga è anche il capo della Polizia Franco Gabrielli: "Non ho mai fatto riferimento all'uso di droghe, men che mai da parte della vittima". (LA RICOSTRUZIONE - IL LUOGO DELLA RAPINA - GABRIELLI: NON E' LA STORIA DI DUE POVERI RAGAZZI SCIPPATI).

"Basta calunnie"

Rispondendo al capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari che ieri aveva criticato le parole di Gabrielli dopo l'omicidio di Luca Sacchi, annunciando azioni legali in caso di ulteriori "mistificazioni", il capo della polizia ha chiarito che chiunque sostenga che la vittima e la fidanzata fossero implicati in un giro di droga "fa affermazioni prive di fondamento, calunniose verso le istituzioni e chi le rappresenta, rischiando tra l'altro di provocare ulteriore dolore ai familiari" del giovane ucciso. Gabrielli ha sottolineato che, poco dopo l'omicidio, si è limitato a parlare solo di "accertamenti investigativi" che "avrebbero evidenziato come non si fosse trattato di un semplice scippo", ma senza nominare sostanze stupefacenti.

Il ruolo di Anastasiya

Resta da capire con esattezza perché in quello zainetto rosa portato in spalla da Anastasiya, ci fosse, come emerge dalle indagini, una somma ingente di denaro. Oltre duemila euro dicono le indagini, ma Repubblica ipotizza che i soldi fossero fino a dieci volte di più: ventimila euro. Ma anche i suoi contatti con i pusher sono sotto la lente degli inquirenti. Secondo il Corriere, la giovane rischia di essere indagata.

L'auto degli arrestati nelle immagini della telecamera

Dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza emergerebbe una versione diversa di quanto accaduto rispetto al racconto di Anastasiya. Nel video, come riporta Repubblica, si vedrebbe l'auto con a bordo Valerio Del Grosso e Paolo Pirino e tra l'arrivo della vettura e lo sparo non ci sarebbe stato il tempo di una colluttazione. "Alle 22.50 si vede passare la Smart di Del Grosso e Pirino - riporta la Repubblica - supera il pub John Cabot, svolta a sinistra in via Mommsen, fa il giro dell'isolato, prende due sensi unici e poco dopo rispunta dalla parte opposta di via Bartoloni. Si ferma. Poi riparte e gira a destra in via Mommsen. Si blocca in seconda fila. Sono le 22.59. Alle 23 lo sparo".

L’amico di Del Grosso: “Ha sbagliato e pagherà”

Finora i due indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip nell'interrogatorio per la convalida dei fermi. Intanto un amico di Valerio Del Grosso, Maunel Incanì, ha parlato in un’intervista al Messaggero.  Quella sera, ha raccontato Incanì, "mi ha cercato lui, voleva parlarmi. Mi ha detto quello che aveva fatto, e io non ho chiesto spiegazioni perché neanche ci credevo per quanto non me l'aspettavo. Valerio è un mio amico e lo resterà per sempre perché gli voglio bene. Quello che ha fatto è una cosa sbagliata e la pagherà".

Il legale di Del Grosso: “Non voleva uccidere nessuno”

Sabato 26 ottobre, dopo l’interrogatorio in cui i due sospettati sono rimasti in silenzio, il gip ha convalidato il fermo. Pirino avrebbe rilasciato una dichiarazione spontanea nella quale, secondo quanto si apprende, ha detto che non sapeva che Valerio Del Grosso avesse una pistola, era lì per una rapina e non voleva uccidere nessuno. "Ha chiesto scusa per quello che è successo. Non voleva di uccidere nessuno", ha detto l'avvocato Alessandro Marcucci, difensore di Valerio Del Grosso, lasciando Regina Coeli.

L'omicidio di Luca Sacchi

Luca Sacchi è morto giovedì 24 ottobre all’ospedale San Giovanni a Roma. Nella serata di mercoledì 23 era rimasto gravemente ferito durante un'aggressione. Sacchi, insieme alla fidanzata, è uscito da un pub in zona Appio, dopo aver bevuto una birra. Una volta fuori dal locale, la ragazza ha raccontato di essere stata strattonata nel tentativo di sottrarle lo zaino. Sarebbe stata poi colpita con una mazza alla testa e caduta a terra. Luca avrebbe reagito e rincorso gli aggressori ma sarebbe stato colpito alla testa dal proiettile di una pistola. I due giovani attualmente indagati sono stati fermati dopo che la mamma di Del Grosso si è presentata in commissariato dicendo: "Temo sia stato mio figlio". Secondo il pm, Del Grosso e Pirino avrebbero dovuto consegnare della droga "ad un gruppo di amici della vittima, ma in realtà erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi che sapevano detenere in uno zaino da donna".

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