Migranti, autorizzato sbarco Nave Mare Jonio. La procura dispone il sequestro della nave

Cronaca
Un fermo immagine del video pubblicato da Mediterranea Saving Humans su Twitter, 18 marzo 2019 (Ansa)

L'imbarcazione della Mediterranea Saving Humans, che ha soccorso 49 persone, è nel porto di Lampedusa. Aperto fascicolo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Salvini: "È la nave dei centri sociali, fa traffico di essere umani". I migranti sono scesi a terra

La nave Mare Jonio della Ong Mediterranea Saving Humans, che ieri ha soccorso in acque internazionali 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria, è entrata nel porto di Lampedusa scortata da motovedette della Gdf, che le ha notificato il provvedimento di sequestro (GLI AGGIORNAMENTI). Per la Mare Jonio la Procura di Agrigento ha infatti disposto lo sbarco e, contestualmente, il sequestro probatorio della nave. I 49 migranti a bordo sono scesi dalla imbarcazione urlando in coro "libertè, libertè". Nelle prossime ore l'equipaggio dovrebbe essere ascoltato dalla polizia giudiziaria nell'ambito dell'inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aperta dal Procuratore Luigi Patronaggio e dall'aggiunto Salvatore Vella. Un medico è salito sull'imbarcazione per appurare le loro condizioni di salute. Soddisfatto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che twitta: "Sequestrata la nave dei centri sociali. Ottimo. Ora in Italia c'è un governo che difende i confini e fa rispettare le leggi, soprattutto ai trafficanti di uomini. Chi sbaglia paga". E in questo caso, aggiunge, non si tratta di un salvataggio, ma di una "provocazione politica organizzata da giorni". Poi, in un'intervista radiofonica, afferma: "Ho informazioni, faccio il ministro: è certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare ma sia inserita in un traffico di esseri umani, organizzato, concordato e programmato". Mentre il premier Giuseppe Conte invita tutti a "non strumentalizzare il singolo caso".

Libia: "Ong ha agito scorrettamente"

Oggi il portavoce della Marina libica, l'ammiraglio Ayob Amr Ghasem, ha dichiarato che la nave avrebbe agito scorrettamente nel salvataggio dei migranti: una pattuglia portatasi nell'area dove era stato segnalato il gommone "ha scoperto che una ong non aveva preso contatto" con la Guardia costiera libica. "Hanno preso contatto dopo" l'intervento "e hanno sostenuto che i migranti erano in una condizione che necessitava un salvataggio" ma "ciò é scorretto". Il portavoce della Marina ha spiegato che "l'imbarcazione era senza motore" ma "intatta". La Mare Jonio "é arrivata all'imbarcazione prima di noi", ha detto ancora. "Abbiamo preferito non intervenire in quanto avevano già avviato l'operazione di salvataggio" e si temeva per l'incolumità dei migranti, ha aggiunto Ghasem. "Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada", il messaggio di Salvini. "Nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per persone a bordo, nessun mare in tempesta", e aggiunge: "Ignorate le indicazioni della Guardia Costiera libica che stava per intervenire, scelta di navigare verso l'Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c'è a bordo, ma soprattutto disobbedienza alla richiesta di non entrare nelle acque italiane".

"Non ci fermiamo, siamo in pericolo di vita"

In un video pubblicato in giornata da Repubblica, si sentiva l'ordine arrivatoa dal pattugliatore della Guardia di Finanza alla nave Mare Jonio: "Vi intimiamo l'alt, arrestate le macchine". Poi la risposta della nave battente bandiera italiana del progetto Mediterranea, il cui capo missione è Luca Casarini (CHI È): "Comandante non possiamo fermare nessuna macchina, qui c'è pericolo di vita, ci sono due metri di onda non fermo proprio niente". Mare Jonio, come ha fatto sapere ieri la stessa Ong, ha tratto in salvo tutte le persone a bordo del gommone in difficoltà, fra cui 14 minori. La Guardia di finanza oggi ha anche concluso un'ispezione a bordo: secondo il portavoce di Mediterranea "si è conclusa con un verbale in cui è scritto che non c'è nulla da segnalare se non che le persone a bordo sono 'provate'".

Salvini: "È la nave dei centri sociali"

Il vicepremier Salvini, in mattinata, a Sky Tg24 si era detto contrario allo sbarco dei migranti e aveva detto: "È la nave dei centri sociali, conto sull'arresto dei responsabili". Favorevole sin da subito è stato invece il primo cittadino di Lampedusa Totò Martello che, sempre ai microfoni di Sky Tg24, aveva chiesto lo sbarco aggiungendo: "Non capisco perché fino a qualche giorno fa sono approdati dei barchini con migranti a bordo e ora una nave italiana non può attraccare. Per me può entrare".

Conte: "Mi batto in Ue per gestione flussi". Bruxelles segue caso

Sul caso è intervenuto anche il presdiente del Consiglio, che ha ricordato: "Il governo non si è mai sottratto all'interlocuzione sull'immigrazione". E alla Camera ha spiegato: "Può piacere o no, siamo portatori di una politica strutturata, multilivello. Ci siamo battuti in Ue perché fosse affermata e la trovate in buona parte nelle conclusioni del Consiglio del giugno scorso". Conte ha poi garantito che si batterà perché la questione dei flussi migratori sia affrontata "in modo strutturale, non emergenziale". E proprio Bruxelles sta seguendo la vicenda: “La Commissione ribadisce quanto siano urgenti soluzioni prevedibili per gli sbarchi e rinnova ancora una volta agli Stati membri l'imperativo umanitario”, ma anche "di contribuire ad una rapida risoluzione della situazione”, ha detto un portavoce dell’esecutivo comunitario.

Viminale: in arrivo direttiva contro azioni illegali ong

Intanto, il governo continua a lavorare sul tema dei migranti e degli sbarchi e, si apprende da fonti del Ministero dell'Interno, il Viminale sta lavorando a una direttiva per ribadire le procedure dopo eventuali salvataggi in mare e "stoppare definitivamente le azioni illegali delle Ong". Nel documento, spiegano, la priorità "rimane la tutela delle vite, ma subito dopo è necessario agire sotto il coordinamento dell'autorità nazionale territorialmente competente, secondo le regole internazionali della ricerca e del soccorso in mare". Qualsiasi comportamento difforme, "può essere letto come un'azione premeditata per trasportare in Italia immigrati clandestini e favorire il traffico di esseri umani". 

Cronaca: i più letti