Conte: "Con la Cina accordi legittimi". E su migranti: "Non strumentalizzare singoli casi"

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Il premier ha parlato in Aula alla Camera in vista del Consiglio europeo. Diversi gli argomenti trattati: dall'immigrazione alla vicenda economico-commerciale della "Via della Seta", dal clima alla Brexit

"Di fronte alla singola emergenza siamo tutti in difficoltà: dobbiamo tutti impegnarci a non strumentalizzare il singolo caso perché di fronte all'emergenza siamo tutti coinvolti". Queste le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle comunicazioni in Aula alla Camera in vista del Consiglio europeo. Il premier ha parlato di diversi argomenti, non solo relativi alla questione migranti e di politica interna: dagli accordi economici con la Cina, definiti "legittimi", alla questione dei cambiamenti climatici, ma anche Europa e Brexit.

Conte: "Mi batto per la regolazione dei flussi migratori"

Nel suo intervento, Conte - riferendosi alla nave Mare Jonio arrivata a Lampedusa - ha spiegato che il governo si sta battendo perché la gestione dei flussi migratori "sia affrontata in modo strutturale non emergenziale". E ha auspicato l’affermazione di "una politica strutturata, che muova dalla cooperazione con i Paesi di origine, transito e che privilegi i corridoi umanitari anziché contribuire ad alimentare sbarchi che mettono a rischio la vita dei migranti". Inoltre, ha garantito: "Ci industrieremo perché tutta l'Ue contribuisca ai rimpatri".

"Via della Seta pienamente legittima"

Oltre alla questione migranti, uno dei punti più importanti toccati da Conte è quello che riguarda gli accordi commerciali con la Cina: "L'attenzione economico-commerciale" per la Via della Seta "è pienamente legittima. Ed è giustificata proprio alla luce dei nostri interessi nazionali: possiamo potenziare il nostro export verso un mercato di enormi dimensioni", dice il premier. "Il contenuto del memorandum, negoziato per lunghi mesi con Pechino, coinvolgendo tutte le amministrazioni interessate, non presenta alcun rischio per i nostri interessi nazionali ed è pienamente in linea con la strategia dell'Ue. Il perimetro del Memorandum of Understanding sulla Belt and Road - afferma Conte - è squisitamente economico-commerciale. Non mette minimamente in discussione la nostra collocazione euro-atlantica".

"De-carbonizzazione Ue porterebbe crescita"

Poi un passaggio sul clima: "C’è il sostegno italiano a un approccio ambizioso dell'Ue ai cambiamenti climatici", ha spiegato il premier. "Alla sfida l'Ue deve dedicare il meglio della sua capacità di adattamento ai mutamenti globali. Gli sforzi nazionali da soli non bastano. Il tema della sostenibilità è centrale anche ai fini della crescita del continente. Il potenziale di crescita dell'Europa potrebbe tornare ai livelli del passato, se solo decidessimo di accelerare la transizione verso un'Europa de-carbonizzata". Poi sull’Europa: "Se non saprà rimanere unita, l'Ue non potrà essere forte né competitiva", avverte Conte. "Nessuno Stato - aggiunge - muovendosi in modo isolato, potrà mai assicurarsi una compiuta ed efficace tutela del proprio interesse nazionale. Noi crediamo che la crescita della produttività del lavoro debba alimentare la crescita dei salari dei lavoratori piuttosto che l'accumulo di surplus commerciali, che oltre una certa misura sono vietati dalle stesse regole europee".

Brexit, "tutela italiani anche con no deal"

Infine, sulla Brexit: "In un contesto che mantiene ancora forti elementi di incertezza, il Governo italiano continuerà a lavorare per garantire la tutela dei diritti dei cittadini, delle nostre imprese e della stabilità finanziaria anche nell'ipotesi, poco auspicabile, di un'uscita senza accordo il 29 marzo 2019".

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