Le due organizzazioni in un comunicato condannano gli ululati rivolti al difensore durante Inter-Napoli. Ma sostengono i provvedimenti presi dalle autorità calcistiche italiane e invocano "tolleranza zero"
“Mancato rispetto del protocollo antirazzismo” e sostegno alle autorità calcistiche italiane “in qualsiasi ulteriore misura che sarà presa per contrastare il razzismo negli stadi” nell’ottica di “una politica di tolleranza zero”. Così Uefa e FIFPro (Federazione internazionale dei calciatori professionisti) “condannano congiuntamente le offese razziste nei confronti del giocatore Kalidou Koulibaly” durante Inter-Napoli del 26 dicembre scorso.
"Giuste le azioni delle autorità calcistiche italiane"
FIFPro e Uefa, a differenza del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha ritenuto sbagliata la decisione di chiudere lo stadio, “applaudono le immediate azioni intraprese dalle autorità calcistiche italiane”. Le due organizzazioni sottolineano la gravità degli ululati rivolti al giocatore del Napoli e ritengono che “siano inaccettabili e non debbano esistere nel calcio” soprattutto perché “nonostante gli annunci dello speaker dello stadio, i cori non si sono fermati. Inoltre, sembra che lo staff di allenatori del Napoli avesse già informato più volte l'arbitro dei cori razzisti”.
Allenatori divisi sulla chiusura dello stadio
Sui provvedimenti, anche gli allenatori di serie A hanno diverse opinioni. “Fermarsi? Chiudere gli stadi? Non compete a noi decidere. Io sono per andare avanti, il problema va risolto a monte. La tecnologia negli stadi può andare a prendere chi fa casino”, ha detto l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. Dello stesso parere di Allegri sono i tecnici di Atalanta e Torino, Gian Piero Gasperini e Walter Mazzarri. I fratelli Filippo e Simone Inzaghi, allenatori di Bologna e Lazio, Eusebio Di Francesco e Gennaro Gattuso invece stanno con Carlo Ancelotti. L’allenatore del Napoli si è detto pronto a fermare la sua squadra in caso di nuovi episodi del genere. "Fermare la gara per i buu? È già successo, ora bisogna fare qualcosa di più, qualcosa di diverso", dice invece l'allenatore dell’Inter Luciano Spalletti che si dice "dispiaciuto" per la squalifica di San Siro ma “se significa impegnarsi per vincere la battaglia la accettiamo volentieri".
Inter-Napoli, cosa è successo
Inter-Napoli è diventata un caso per quello che è successo fuori dal campo. Gli insulti al difensore degli azzurri piovuti da alcune zone degli spalti e gli scontri prima del fischio d’inizio durante i quali un ultrà del Varese, Daniele Belardinelli (CHI ERA), è morto investito da un suv. Il giudice sportivo, a causa dei cori razzisti, ha sanzionato l’Inter con la chiusura per due giornate dello stadio e la chiusura della curva nord, settore occupato dai gruppi di tifosi organizzati dell’Inter, alla riapertura di San Siro.