Ilaria Cucchi a Sky tg24: "Al Viminale solo se Salvini chiederà scusa"

Cronaca

Il giorno dopo la svolta nel processo sulla morte di Stefano Cucchi parla la sorella: "La verità era sotto gli occhi di tutti". E sul silenzio del carabiniere che ha parlato del pestaggio solo dopo 9 anni dice: "Non lo giustifico ma posso comprenderlo"

“La verità era chiara, evidente e sotto gli occhi di tutti. Però è stata negata in tutte le maniere in quei processi sbagliati. Oggi finalmente entra in un’aula di giustizia”. Il giorno dopo il colpo di scena nel processo sulla morte di Stefano Cucchi, con uno dei carabinieri imputati che ha ammesso che c'è stato un pestaggio e ha tirato in ballo altri due colleghi (anche loro a giudizio), la sorella Ilaria è ospite a Sky tg24. “Non ci dovrebbe essere bisogno di eroi e di gente che si fa carico di simili battaglie”, dice.

Sul silenzio del carabiniere: "Non lo giustifico, ma posso comprenderlo"

Ilaria Cucchi parla del perché il carabiniere (che ha dichiarato: "Sono rinato, ho fatto il mio dovere") abbia trovato solo ora, dopo 9 anni, il coraggio di parlare. “Denunciò da subito, ma la sua denuncia sembra essere sparita (VIDEO) - racconta la sorella di Stefano -. Poi ha avuto paura, paura di subire penalizzazioni e ritorsioni sul proprio lavoro. Non lo giustifico, ma posso comprenderlo perché vedo quello che sta subendo il suo collega Riccardo Casamassima, un altro carabiniere che ha denunciato ciò di cui era a conoscenza e ha contribuito a riaprire le indagini e adesso viene penalizzato dai suoi superiori in tutte le maniere”.

"Al Viminale quando Salvini chiederà scusa a me e alla mia famiglia"

Ieri, dopo la svolta nel processo, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha invitato la famiglia Cucchi al Viminale. "Ho saputo dell’invito di Salvini, andrò al Viminale nel momento in cui chiederà scusa a me e alla mia famiglia. Fino ad allora non ho proprio nessuna intenzione", risponde Ilaria (VIDEO). E ribadisce: "Ho rispetto per le forze dell’ordine, ne ho molto più rispetto io di coloro che ne infangano l’onore". Alla domanda se adesso si apriranno altri processi, infine, risponde: "Mi auguro di sì, mi auguro che chiunque ha avuto un ruolo in questa vicenda, compresa questa enorme perdita di tempo di tutti questi anni, sia chiamato a rispondere per le sue responsabilità".

“Si è rotto un muro”

Ilaria Cucchi aveva parlato già ieri, alla fine dell’udienza davanti alla Corte d'assise. “Dopo 9 anni di battaglie sulla pelle della nostra famiglia, 9 anni interminabili, oggi finalmente si è rotto quel muro. Oggi sappiamo la verità su quanto ha dovuto subire mio fratello Stefano”, ha detto. “Ci sono voluti nove anni, ma finalmente oggi la verità che noi sosteniamo da sempre è entrata in un'aula di giustizia”, ha aggiunto. In questi anni la donna non ha mai smesso di cercare la verità su quanto è successo a suo fratello 31enne Stefano Cucchi, dall’arrestato avvenuto il 15 ottobre 2009 alla morte sette giorni dopo all’ospedale Pertini di Roma (LA VICENDA).

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