Il viadotto crollato nel capoluogo ligure è stato costruito dopo le case sottostanti. Nelle immagini di Sky tg24, girate all’interno della zona rossa, si vede che alcuni cornicioni dei palazzi sono stati intagliati per permettere alla struttura di incastrarsi
Mentre Genova si prepara ai funerali solenni delle vittime del crollo del ponte Morandi e i soccorsi continuano a lavorare per trovare i dispersi, iniziano a emergere le prime teorie sulle cause della tragedia (IL LIVEBLOG). Secondo gli esperti, la rottura di uno strallo, ovvero un tirante, “è un'ipotesi di lavoro seria”. Intanto il sindaco del capoluogo ligure, Marco Bucci, ha annunciato che "le prime case saranno consegnate da lunedì prossimo" agli oltre 600 sfollati che hanno dovuto abbandonare le abitazioni situate sotto il viadotto. Case che, come ha potuto vedere Sky tg24 entrando nella zona rossa, sembrano quasi sorreggere il ponte Morandi. E un altro primo cittadino è intervenuto oggi: Clemente Mastella, sindaco di Benevento, ha ordinato la chiusura del ponte "San Nicola", realizzato dall’ingegner Riccardo Morandi nel 1955 a Benevento. (FOTO - VIDEO - LE VITTIME - LA CAMERA ARDENTE A GENOVA)
Il ponte si “appoggia” sulle case
Dalle immagini, infatti, si vede che il ponte, costruito dopo le case, si “appoggia” ai tetti delle case. Addirittura alcuni pezzi dei cornicioni dei palazzi sono stati intagliati per permettere alla struttura di incastrarsi. Una donna, residente in uno degli ultimi piani di uno di questi palazzi, ha detto che fuori dalla finestra “praticamente vedevo il muro”, ovvero il cemento armato dei piloni.