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Crollo Genova, Toninelli: chi ha sbagliato pagherà. Polemica su M5s

Cronaca
Il crollo del ponte Morandi

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha dichiarato a Sky Tg24 di aver istituito una commissione di verifica del ministero sui fatti del 14 agosto. Annunciati controlli su tutte le altre opere pubbliche presenti in Italia

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"Tutto il governo e l'Italia intera sono vicini a tutte le persone e famiglie coinvolte". Queste le prime parole del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, in un'intervista a Sky TG24 rilasciata dopo il crollo del ponte Morandi avvenuto il 14 agosto a Genova (LE FOTO - IL VIDEO).

Creata commissione di verifica al Mit

Nel corso del suo intervento, Toninelli ha spiegato che "il ministero dei Trasporti sta seguendo, sin dall'inizio, la vicenda da tutti i punti di vista: da quello tecnico a quello politico", confermando che il viceministro Edoardo Rixi si è recato immediatamente sul luogo dell'incidente, prima del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e del vicepresidente, Luigi Di Maio. Sull'incidente Toninelli ha dichiarato di aver già creato una commissione di verifica all'interno del Mit e di aver mandato gli ispettori del ministero sul luogo. Sulla presenza di lavori in corso nei pressi del ponte Toninelli ha spiegato: "La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di contattare i vertici di Autostrade per l'Italia che hanno il contratto di concessione su quel tratto autostradale. Ci hanno risposto che la manutenzione era stata fatta ed era in corso un'attività straordinaria di messa in sicurezza di quel tratto specifico con una gara d'appalto di circa 20 milioni che sarebbe partita a breve". Sulle possibili responsabilità legate al disastro Toninelli ha poi dichiarato che sarà la magistratura a fare le dovute verifiche e che "laddove ci fossero responsabilità per una manutenzione ordinaria non sufficiente, chi ha sbagliato deve pagare fino all'ultimo", annunciando inoltre che in caso di processo il ministero si costituirà parte civile. 

Toninelli: ora controllo sulle altre strutture

Il ministro delle Infrastrutture ha anche lamentato la mancanza di "sufficiente manutenzione ordinaria, verifica, messa in sicurezza dei tantissimi ponti e viadotti in Italia, costruiti quasi tutti intorno agli anni Sessanta". La promessa, ora, è quella di effettuare un'intervento di verifica su tutto il territorio nazionale sullo stato delle infrastrutture coinvolgendo tutti i soggetti, dalle società private ai comuni, che hanno concessioni statali. "Dobbiamo sapere da qui a poco – ha detto Toninelli - quali sono e se ci sono altre infrastrutture che necessitano di interventi straordinari e laddove c'è bisogno, questi interventi devono essere fatti e non annunciati. Questa è la più grande opera: la manutenzione ordinaria e la messa in sicurezza per evitare nuovi episodi del genere".

Polemiche sul Movimento 5 Stelle

Non è solo il giorno del cordoglio e del silenzio come in molti auspicano per rispetto delle vittime del crollo del ponte Morandi. La tragedia di Genova scatena anche la polemica politica. Ai più non è sfuggito il ricordo della recente audizione del ministro Toninelli in Parlamento in cui inserisce la Gronda autostradale di Genova nell'elenco delle grandi opere da sottoporre "ad una revisione complessiva, che contempli anche l'abbandono del progetto". "Per commentare una tragedia il ministro Toninelli non ha bisogno di sputare sempre su tutto e su tutti. Questo modo di fare politica ricorda lo sciacallaggio politico nel pieno di una tragedia" commenta l'ex ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi. Mentre tra le parole di cordoglio arrivano nel pomeriggio anche quelle di Beppe Grillo, rispuntano dal web alcune dichiarazioni dell'allora leader M5s e di consiglieri pentastellati liguri contro il progetto Gronda. Sul blog del Movimento, sotto il titolo 'Il più grande scavo del mondo', un post a firma dell'ex consigliere pentastellato, Mauro Muscarà (poi uscito insieme a Paolo Putti ed Emanuela Burlando per fondare Effetto Genova) datato 30 settembre 2012, condannava fortemente il piano. Anche Beppe Grillo, in occasione dell'edizione di Italia 5 Stelle al Circo Massimo presentando il consigliere Paolo Putti si diceva contrario all'opera: "dobbiamo fermarli con l'esercito!" protestava. Il M5s prende le distanze: "il sito citato non era una pagina ufficiale del Movimento cinque stelle". Anche Salvini non manca però di rintuzzare la polemica: "Se ci sono vincoli europei che ci impediscono di spendere soldi per mettere in sicurezza le autostrade, metteremo davanti a tutto e a tutti la sicurezza degli italiani".