Greenpeace, operazione "Mare caldo": i cambiamenti climatici sui nostri mari. FOTO
Per monitorare l'impatto dei cambiamenti climatici sul nostro mare, Greenpeace lancia l'Operazione “Mare Caldo” da Napoli, dove si svolge la Cop21, che riunisce i governi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo
“Per capire cosa sta succedendo abbiamo installato insieme all’Università di Genova una stazione pilota per la misurazione delle temperature del mare vicino alla costa dell’Isola d’Elba” dichiara Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia.
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L’Elba è un importante limite biogeografico per le specie termofile, dove gli impatti dei cambiamenti climatici potrebbero essere particolarmente evidenti. Tramite sensori posti fino a 40 metri il progetto sarà in grado di registrare le temperature del mare in continuo a diverse profondità per due anni
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Da anni Greenpeace spinge per la creazione di una rete di Santuari marini in acque internazionali, ma ad oggi nel Mediterraneo c’è solo il Santuario dei Cetacei, un’area compresa tra Francia, Principato di Monaco e Italia, rimasta purtroppo protetta solo sulla carta, priva di efficaci misure di tutela
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