Al vertice delle Nazioni Unite a Madrid, fino al 13 dicembre, i negoziatori di quasi 200 Paesi. Il segretario Guterres: “Se non agiamo ora, l’impatto sarà catastrofico”. von der Leyen: "Tra 10 giorni la Commissione Ue presenterà il suo Green Deal"
L'umanità, che subisce le conseguenze del cambiamento climatico, deve scegliere tra "la speranza" di un mondo migliore agendo o la “capitolazione”. A dirlo è il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres aprendo i lavori della Cop25, il vertice delle Nazioni Unite sul clima che riunisce a Madrid i negoziatori di quasi duecento Paesi fino al 13 dicembre. Sul tavolo le misure da adottare per raggiungere l'obiettivo concordato con l'Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale.
Segretario Onu: "Se non agiamo ora, impatto catastrofico"
Nel suo discorso, Guterres ha chiesto ai rappresentanti dei Paesi se vogliono davvero essere ricordati "come la generazione che ha messo la testa sotto la sabbia, che si gingillava mentre il pianeta bruciava". Il segretario generale delle Nazioni Unite ha continuato affermando che i nuovi dati mostrano che i gas serra hanno raggiunto livelli record e che non c'è altro tempo da perdere, aggiungendo che se non si agisce subito contro il carbone "tutti i nostri sforzi per combattere i cambiamenti climatici sono destinati al fallimento". Guterres ha quindi esortato in particolare i grandi inquinatori ad intensificare i loro sforzi altrimenti "l'impatto su tutte le forme di vita del pianeta, compresa la nostra, sarà catastrofico".
von der Leyen: la Commissione Ue presenterà il suo 'Green Deal'
Presente anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: "Tra 10 giorni la Commissione Ue presenterà il suo 'Green Deal' - ha detto von der Leyen - Il nostro obiettivo è essere il primo continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050". "Se vogliamo raggiungere questo obiettivo - ha precisato poi su Twitter - dobbiamo agire e attuare le nostre politiche ora. Perchè sappiamo che questa transizione ha bisogno di un cambio generazionale".
Riuniti 196 Paesi
È con due recenti emergenze sullo sfondo, quella della foresta amazzonica in fiamme e quella di Venezia sott'acqua, che si è aperta la 25/a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop25). In un paio di settimane, fino al 13 dicembre, gli sherpa prima e i ministri dell'Ambiente dei 196 Paesi partecipanti (197 con l'Ue) poi, devono affrontare diverse questioni chiave, prima fra tutte alzare gli sforzi per ridurre i gas a effetto serra all'origine del riscaldamento globale e di fenomeni climatici estremi. Gli sforzi della comunità mondiale per fermare il cambiamento climatico sono stati finora "assolutamente inadeguati" e c’è il rischio che il riscaldamento globale possa passare il "punto di non ritorno" ha detto ieri Guterres.
Attesa Greta Thunberg
La "Conferenza delle parti" (Cop) si svolge sotto la presidenza del governo del Cile (che ha dovuto rinunciare ad ospitare l'evento per via dei disordini interni), presidente sarà il ministro dell'Ambiente cileno Carolina Schmidt Zaldivar e avrà il supporto logistico del governo spagnolo. Il trasferimento è stato finanziato da nove Paesi più l'Ue. Tra i leader che hanno confermato la loro presenza il primo ministro spagnolo Sanchez, quello francese Philippe, la cancelliera tedesca Merkel, il presidente della Cop26 che si terrà a Glasgow nel 2020 O'Neill e alcuni rappresentanti del partito democratico Usa. Attesa Greta Thunberg, leader del movimento per il clima "Fridays for future".
Gli obiettivi
All'interno dei negoziati, i Paesi stanno - tra l'altro - tentando di fissare le regole sui "Mercati del carbonio", giungere ad un accordo su come aiutare i paesi vulnerabili a far fronte agli impatti climatici a cui non possono adattarsi ("Perdite e danni") e decidere come utilizzare le raccomandazioni degli scienziati. L'auspicio è un impegno più ambizioso da parte dei Paesi che hanno sottoscritto l'Accordo di Parigi nel 2015 (Trump ha avviato la procedura di revoca) nei nuovi piani per il clima che dovranno essere presentati nel 2020. Questi piani - noti come Contributi determinati a livello nazionale (Ndc) nel gergo delle Nazioni Unite - devono essere aumentati di almeno cinque volte, secondo gli scienziati dell'Agenzia ambientale dell'Onu (Unep), per raggiungere a fine 2100 l'obiettivo di aumento medio della temperatura globale di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. Ci si aspetta che Guterres ribadirà le quattro richieste principali avanzate in vista del Summit di settembre sul clima a New York: nessuna nuova centrale a carbone dal 2020, abbandonare i sussidi per i combustibili fossili, presentare piani climatici più ambiziosi nel 2020, lavorare sui piani per raggiungere emissioni zero di carbonio entro il 2050.