Inquinamento dell'aria, quali sono le cause a Milano e in Pianura Padana
I motivi principali della produzione primaria di particolato Pm10 e Pm2.5 sono il traffico soprattutto da motori diesel, il riscaldamento a legna, la lavorazione industriale e la produzione secondaria, gli allevamenti (con la conseguente produzione di ammoniaca dalle deiezioni degli animali usate poi come fertilizzanti) e il traffico di veicoli a benzina. Intervenendo su questi fattori era stato possibile abbassare i livelli, ma ora i dati tornano a preoccupare
- Dopo la pausa dei giorni scorsi legata alla pioggia, i livelli di inquinamento in Pianura padana tornano alti. Male soprattutto la Lombardia, con il Pm10 che supera i limiti in gran parte della regione. In 9 province – Milano inclusa – sono state attivate le misure antismog di primo livello, come il divieto di circolazione dei mezzi più inquinanti durante il giorno
- Il dato delle centraline di Milano e provincia va da un minimo di 73 a un massimo di 122, a Monza e Brianza arriva a 111, a Como 78, a Lecco 100, a Varese 94. Non aiuta la temperatura, che si mantiene su livelli decisamente più alti della norma, e preoccupa l'assenza di piogge. A Milano città da inizio anno ci sono stati più di 20 giorni di sforamento dei limiti di polveri sottili e il Comune ha scritto una lettera alla Regione per proporre l'istituzione di un tavolo per rendere più efficaci e stringenti le misure antismog
- Le cause principali della produzione primaria di particolato Pm10 e Pm2.5 sono il traffico soprattutto da motori diesel, il riscaldamento a legna, la lavorazione industriale e la produzione secondaria, gli allevamenti (con la conseguente produzione di ammoniaca dalle deiezioni degli animali usate poi come fertilizzanti) e il traffico di veicoli a benzina (in grafica i dati Inemar sull'inquinamento in Lombardia nel 2021)
- Lo ha spiegato Antonio Piersanti, responsabile del Laboratorio sull'inquinamento atmosferico del Dipartimento sulla sostenibilità di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) il cui sistema di analisi e previsione dell'inquinamento atmosferico, Minni, fa parte del consorzio europeo Copernicus
- Proprio intervenendo su questi settori era stato possibile ridurre i livelli di agenti inquinanti rispetto al 1990. L’inquinamento dell'aria in Italia causa il maggior numero di morti fra i Paesi europei, circa 80mila
- La sfida epocale che serve, secondo Piersanti, è dimezzare le emissioni dirette di particolato perchè la concentrazione nella Pianura padana è tale che basta poco per avere aria inquinata. E allora bisogna "intervenire massicciamente, con risorse ingenti, potenziando il trasporto pubblico, investendo sull'efficientamento energetico degli edifici e in agricoltura con tecniche di interramento dei liquami"
- Guido Lanzani, responsabile della qualità dell’aria per Arpa Lombardia, ha precisato in un’intervista all’edizione milanese del Corriere della Sera: “La particella di Pm10 che si respira in Duomo arriva dall’unione, dalla reazione, ad esempio tra una particella di ossidi di azoto che è stata emessa a Melegnano con una particella di ammoniaca che è stata emessa da un maiale fuori Cremona. Ha sempre più senso avere l’idea del sistema bacino”
- Secondo quanto riferito dai dati di Inemar, (Inventario Emissioni Aria di Regione Lombardia) del 2021, e sempre riportati dal Corriere, la prima fonte di Pm10 su base regionale è la combustione non industriale, soprattutto a legna, che contribuisce al 45% e il trasporto su strada è al 23%
- Tuttavia, prosegue Lanzani, questi dati si invertono se si considera Milano: la prima fonte del Pm10 è per il 44% il trasporto su strada e gli ossidi di azoto sono principalmente legati al traffico
- I dati di quest’anno sono peggiori di quelli dell’anno scorso. Chiude Lanzani: "Abbiamo avuto un meteo sfavorevole, con scarsità di precipitazioni e alta pressione per periodi prolungati. La concentrazione giornaliera più alta di quest’anno di Pm10 è stata il 18 febbraio con 136 microgrammi per metrocubo, il dato dell’anno scorso era 107, ma nel 2022 135, nel 2021 130, nel 2020 180"