Inquinamento dell'aria, le mappe dell'Italia e della Pianura Padana aggiornate

Ambiente
BeezoMeter/Copernicus

Si continua a parlare della situazione atmosferica sulla zona di Milano e in generale del Nord Italia, dopo che il capoluogo lombardo - sulla base di dati contestati dal sindaco Beppe Sala - il 18 febbraio è risultato, secondo IqAir, la terza città più inquinata al mondo. Il quadro non è però dei migliori prendendo a parametro altre fonti. Non lo è nemmeno in altre aree della Penisola, come a Roma

Resta alta l’attenzione sul livello di inquinamento sulla città di Milano e sulla zona della Pianura Piadana: da oggi, 20 febbraio, in Lombardia scattano misure antismog in 9 province, Milano compresa, mentre gli ultimi dati disponibili diffusi da Arpa relativi a ieri evidenziano come il PM10 resti al di sopra dei valori di riferimento e della soglia dei 50 microgrammi per metro cubo. Il dato registrato nelle centraline di Milano e provincia va da un minimo di 73 a un massimo di 122, a Monza e Brianza arriva a 111, a Como 78, a Lecco 100, a Varese 94. Domenica 18 febbraio il capoluogo lombardo era finito al terzo posto dei centri urbani più inquinati del mondo secondo i dati sulla concentrazione di PM2.5 della società svizzera IqAir (giudicati non attendibili dal sindaco Beppe Sala). Al di là del valore scientifico della classifica, poi diventata virale, si è comunque risvegliato il dibattito sull’inquinamento in Italia. E la situazione non è confortante, anche per zone diverse dalla Pianura Padana: in Emilia sono stati registrati livelli di particolato pm10 (che comprende anche polveri pm2.5) oltre il doppio della soglia giornaliera indicata per legge che è di 50 microgrammi per metro cubo. Per dieci giorni su 14 questo limite è stato di gran lunga superato nel Piacentino, con un picco di 119 (ieri), e nel Modenese, con un massimo di 111 (sabato). I 119 microgrammi di Piacenza sono il valore più alto registrato da inizio anno in regione. Modena invece è già a 29 sforamenti giornalieri del limite, molto vicina alla soglia dei 35 sforamenti annui indicati dall'Ue.

Le mappe dell'inquinamento in Italia

Sui social si stanno diffondendo sempre più immagini relative a mappe sull’inquinamento atmosferic,o anche diverse da quelle di IqAir, che non restituiscono un quadro migliore. Basta guardare a quelle dell’applicazione Meteo installato sugli iPhone, con dati forniti dal servizio esterno BeezoMeter, che dividono le zone d’Italia e del mondo in diversi colori, sulla base dell’EAQI (European Quality Air Index, elaborato dalla Commissione europea e dall’Agenzia europea dell’ambiente). Si tiene conto di cinque parametri: presenza di PM2,5; PM10, ozono troposferico (O3), biossido di azoto (NO2) e biossido di zolfo (SO2). Intorno alle 11 di oggi, 20 febbraio, Milano, la Pianura Padana e buona parte del Nord Italia apparivano di colore rosso, con punte di viola: la qualità dell’aria è considerata “estremamente scarsa”, soprattutto a causa del PM2,5. Significa ad esempio che si consiglia di ridurre l’attività all’aria aperta, in particolare per chi è in condizioni di salute fragili. Va meglio altrove, ma anche intorno a Roma e a Napoli il colore è rosso.

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La qualità dell'aria in Italia alle 11 di martedì 20 febbraio secondo i dati dell'app Meteo di iPhone forniti da BeezoMeter

Le mappe dell'Esa

Anche guardando alle mappe interattive dell'Esa (European Space Agency), partendo dallo scorso gennaio, si vede come le zone intorno Milano e in generale il Nord Italia si colorino spesso di rosso, ancora una volta a indicare un'aria di scarsa qualità.

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Il biossido di azoto nelle mappe di Copernicus

Un altro servizio per monitorare l'inquinamento su una media mobile di due settimane, attivo sul portale dell'Esa, mostra le concentrazioni di NO2 come catturate da Copernicus Sentinel-5P. Di nuovo, per l'area della Pianura Padana il colore è rosso.

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