
Il pesce scorpione presenta spine contenenti un veleno che nell'uomo, in rari casi, può provocare la morte. Ma non solo: si tratta di una specie aliena tra le più invasive al mondo, capace di avere un importante impatto sulla diversità dell'ecosistema marino

Avvistati nelle acque calabresi due esemplari di pesce scorpione della varietà Pterois miles, una specie aliena originaria del Mar Rosso e nota per il suo potente veleno
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Il primo esemplare è stato catturato a una profondità di circa 24 metri da pescatori professionisti. È successo pochi giorni fa in località ‘Le Castella’, in provincia di Crotone
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Il secondo esemplare è stato avvistato e fotografato da un subacqueo a circa 12 metri di profondità, domenica 25 giugno. È successo durante un’immersione nei pressi di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria)
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Il pesce scorpione Pterois Miles - da non confondere con il pesce scorpione orientale Pterois Volitans, molto simile - si trova nelle acque del Mar Rosso, dell'Oceano Indiano, del Sud Africa e dell'Indonesia. I ricercatori dell’Ispra, del Cnr-Irbim e di Ente fauna marina mediterranea invitano a segnalare la presenza di questo pesce in acque italiane via WhatsApp al numero dedicato +320 4365210 o attraverso il gruppo Facebook Oddfish

Si ritiene che abbia raggiunto il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, per poi colonizzare abbondantemente i settori più orientali del Mare Nostrum. Complice l'aumento delle temperature dei mari, inoltre, il pesce scorpione di sta velocemente espandendo verso ovest
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Il primo avvistamento in Italia risale al 2016, quando il pesce venne segnalato nella Sicilia sud-orientale. Si tratta di una tra le specie più invasive al mondo, con il rischio di imponenti impatti sull'ecosistema
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Il pesce scorpione presenta spine velenose molto lunghe e sottili sulle pinne dorsale, anale e pelviche. Durante la caccia, il pesce inietta nella preda una potente tossina che ne causa la morte. Sull'uomo può provocare gravi danni e in rari casi anche la morte

È un pesce commestibile e con carni pregiate, ma è pericoloso maneggiarla perché il veleno contenuto nelle spine rimane attivo fino a 48 ore dopo la morte del pesce: la pericolosità quindi resta elevata anche su esemplari potenzialmente presenti sul mercato

Noto anche col nome di pesce leone, è un predatore molto attivo e la sua presenza spesso causa una sensibile diminuzione di esemplari di piccoli pesci. In passato ha avuto importanti conseguenze sulla diversità ittica delle coste Atlantiche occidentali del continente americano, dove si è diffuso rapidamente

Le punture del pesce scorpione creano sull'uomo forti e persistenti dolori spesso associati nausea, vomito, febbre, convulsioni, difficoltà respiratoria e diarrea. Nei casi più gravi, la parte dove si è verificata la puntura può andare incontro a necrosi locale e a perdita della sensibilità anche per alcuni giorni

In caso di puntura, la prima cosa da fare è rimuovere le eventuali spine rimaste nella pelle, disinfettare la parte e immergerla quanto prima in acqua molto calda. Il calore, infatti, degrada la struttura proteica della tossina riducendo il dolore