
Ue, Parlamento vota pacchetto Fit for 55: stop vendita auto diesel, benzina e gpl dal 2035
La plenaria, l'8 giugno, ha approvato cinque degli otto testi previsti. Sì allo stop alla vendita di auto nuove a benzina e diesel nel 2035. Rinviata alla commissione Ambiente la riforma dell'Ets: la maggioranza si è spaccata sul timing per l'eliminazione delle quote di emissioni gratuite di cui godono le grandi aziende. Ecco cosa cambia

Giornata campale ieri, 8 giugno, al Parlamento europeo che ha votato il pacchetto Fit for 55, l'insieme di testi legislativi dell'Ue sulle politiche del clima, per tagliare le emissioni del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica per metà secolo
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La plenaria ha approvato cinque degli otto testi previsti: due sull'aviazione, due sulle emissioni e gli assorbimenti CO2 da agricoltura e foreste, e quello sugli standard di emissione di CO2 per auto e furgoni nuovi
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L'Europarlamento ha avallato la proposta della Commissione europea di porre fine alle vendite di auto nuove a benzina e diesel nel 2035. L'emendamento sostenuto dal Ppe, che prevedeva una riduzione delle emissioni di CO2 del 90% invece che del 100%, non è stato approvato
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Inoltre è stato approvato l'emendamento bipartisan firmato da eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti per prolungare la deroga alle regole Ue sugli standard di emissione della CO2 di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia
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Il Pe ha dato il via libera al prolungamento dal 2030 fino al 2036 della deroga per i piccoli produttori di auto (da 1000 a 10mila l'anno) e furgoni (da 1000 a 22mila). L'emendamento era stato presentato con l’obiettivo di salvaguardare la produzione di supercar nella Motor valley dell'Emilia-Romagna, come Ferrari e Lamborghini
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La plenaria ha però rinviato alla commissione Ambiente la riforma dell'Ets (il sistema di scambio per le quote di emissione), e i due testi collegati, il Fondo sociale per il clima e quello dei "dazi climatici" - conosciuto come Cbam - il cui l'obiettivo era tassare la CO2 emessa da trasporti su gomma e caldaie, anche domestici. Troppi i punti controversi che hanno diviso la maggioranza

Il voto era previsto in bilico ma a far deflagrare tutto è stato il timing dell'eliminazione delle quote di emissioni gratuite di cui, attualmente, beneficia la grande industria europea. S&D e i liberali di Renew puntavano al range 2026-32, il Ppe, appoggiato da Ecr, proponeva il 2028-34. A passare, in aula, è stato proprio l'emendamento dei Popolari

Ma, a quel punto, la capogruppo degli S&D Iraxte Garcia Perez ha chiesto un'interruzione di tre minuti per consultazioni sul voto finale con gli eurodeputati della sua famiglia economica. Dopo momenti concitati i Socialisti hanno deciso di bloccare la riforma e la maggioranza dell'emiciclo si è espressa contro il rapporto

"Dopo l'esito negativo della riforma del mercato del carbonio al Parlamento europeo, ci concediamo 15 giorni per raggiungere un accordo e votare questa fondamentale riforma climatica il 23 giugno", ha annunciato il presidente della commissione Ambiente dell'Europarlamento Pascal Canfin in un tweet

L'intenzione è votare nella miniplenaria di Bruxelles. L'obiettivo dichiarato delle istituzioni Ue è approvarne una parte sostanziale prima della Cop di Sharm El Sheikh, in programma per il prossimo novembre

Gli eurodeputati hanno anche approvato misure per consentire che il mercato Ue della CO2 copra le emissioni di tutti i voli in partenza da un aeroporto nello Spazio economico europeo, e per eliminare le quote gratuite per il settore nel 2025 anziché nel 2027 come proposto dalla Commissione