
Giornata degli alberi, in Italia foreste aumentate dell’1% dal 2015. Allarme Amazzonia
Il 21 novembre si celebra nel nostro Paese la Giornata dedicata agli alberi, per valorizzare le foreste e i boschi e per promuovere politiche di riduzione degli effetti nocivi delle emissioni, di protezione del suolo e incentivazione di spazi verdi nelle nostre città. Se i dati del nostro Paese sono in chiaroscuro, sono sconfortanti invece le notizie relative alla regione brasiliana, polmone verde della Terra: la deforestazione nell'ultimo anno è aumentata del 22%, il livello più alto dal 2006

Domenica 21 novembre è la Giornata nazionale degli alberi. In Italia, dal 2015, la copertura forestale è aumentata di quasi 1 punto percentuale, passando dal 30,8 al 31,7%
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In un comunicato la Ong Ambiente Mare Italia (Ami) evidenzia come l’Italia abbia raggiunto risultati più di qualsiasi altro Paese in Europa, persino di quelli a tradizionale vocazione boschiva come la Germania e la Svizzera, “ferme” al 31%
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L’Inventario Nazionale delle Foreste realizzato dall'Arma dei Carabinieri e del Crea riferisce che la superficie boschiva nazionale è cresciuta in 10 anni di circa 587.000 ettari. Oggi siamo arrivati a 11 milioni di ettari. La biomassa forestale è aumentata del 18,4%, e ciò permette di assorbire 290 milioni di tonnellate di Co2 in più
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Un segnale positivo, certo, ma arrivano anche notizie meno buone. Come riferisce l'European Forest Fire Information System (Effis), dall'inizio dell'anno a luglio nella nostra Penisola sono bruciati 102.933 ettari di terreno, diventati 158.000 dopo gli incendi che hanno devastato soprattutto il Sud Italia nel mese di agosto 2021
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L'87% degli eventi è avvenuto in Sicilia, Sardegna e Calabria. Le aree verdi nelle zone costruite nel nostro Paese rappresentano appena il 7,8%, e gli ultimi dati Istat sul verde pubblico in Italia rivelano una sostanziale stasi nei Comuni capoluoghi di provincia, con una media nazionale intorno al 3%

Il Rapporto 2021 sulla qualità dell'aria dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) mostra un dato drammatico: nel 2019 il nostro Paese era al primo posto per numero di morti per biossido di azoto, circa 10.640, ed è il secondo dopo la Germania per i rischi da particolato fine PM2,5, 49.900 morti

Ecco dunque l’avvertimento del Presidente di Ami, Alessandro Botti: “Il nostro Paese ha bisogno di diffuse e condivise politiche di forestazione urbana e periurbana. Le foreste urbane e periurbane sono la soluzione per il contrasto dell'inquinamento da biossido di azoto e permettono un netto miglioramento della qualità della vita"

Allargando lo sguardo a tutto il mondo, il pianeta Terra è coperto per circa il 30% da boschi, per un'estensione totale di quasi 4 miliardi di ettari. Secondo Fonti FAO, però, ogni anno si perdono mediamente 5,2 milioni di ettari di boschi e foreste. Solo nel 2019, ne sono andati distrutti 26 milioni

Chi sta molto male è l'Amazzonia, il polmone verde della Terra. Mai la situazione è stata così drammatica come nell’ultimo anno. Da 15 anni ormai la superficie della regione brasiliana ha subìto una così intensa deforestazione come da agosto 2020 a luglio 2021: si tratta di 13.235 chilometri quadrati di foreste abbattuti (nel 2005-2006 erano 14.286 chilometri quadrati). I dati sono stati pubblicati dall’Istituto nazionale brasiliano per la ricerca spaziale, grazie al sistema di monitoraggio Prodes

La deforestazione della regione brasiliana nell'ultimo anno è aumentata del 22%: il livello più alto dal 2006, nonostante le promesse del presidente Bolsonaro di combattere questa tendenza e l'adesione all'accordo internazionale per fermare la deforestazione al 2030, firmato da 130 Paesi alla Cop26 di Glasgow. Per capire la gravità della situazione, basta pensare che nell’ultimo anno in Amazzonia sono stati abbattuti alberi per una superficie grande quanto la nostra Campania