Prima giornata a Glasgow della conferenza Onu sul cambiamento climatico. La sovrana britannica ha inviato un videomessaggio. Alla cerimonia di apertura hanno parlato Johnson, Guterres e Draghi. Tra i leader presenti anche il principe Carlo che ha anticipato ai media il testo del suo intervento: secondo l'erede al trono la conferenza sarebbe "l'ultima chanche" per salvare il pianeta. Biden: "Ridurremo le emissioni entro il 2030". L'India: "Avremo emissioni zero solo nel 2070"
È iniziata oggi a Glasgow la Cop26, la conferenza Onu sul clima. In serata, dopo una giornata ricca di interventi, è arrivato anche un videomessaggio della regina Elisabetta. La sovrana ha esortato: "Non è più il tempo delle parole, ma il tempo dell'azione" per affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici. Ha invitato i leader a "elevarsi oltre la politica spicciola" e dar prova di qualità da "veri statisti" per dare un futuro "più sicuro e stabile" al pianeta. "Nessuno vive per sempre", ha ricordato, ma occorre pensare "ai figli, ai nipoti", alle generazioni che verranno.
Cosa è successo oggi
La giornata era iniziata con la cerimonia di apertura, poi i discorsi in cui i leader mondiali hanno annunciato i programmi del loro Paese per la decarbonizzazione. L'aumento degli impegni nazionali per il taglio delle emissioni di gas serra (Ndc, National Determined Contributions) è l'obiettivo principale della Conferenza. Alla cerimonia di apertura è intervenuto Boris Johnson, il primo ministro del Regno Unito, che ospita l'incontro: "Abbiamo ancora un minuto prima della mezzanotte, dobbiamo agire ora o sarà troppo tardi. Basta con il 'blablabla'", ha detto ricordando l'intervento dell'attivista Greta Thunberg alla Pre-Cop di Milano. Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto: “Negli ultimi anni i giovani hanno portato l’agenda climatica nel dibattito politico. Abbiamo tanti soldi da spendere e dobbiamo farlo in modo veloce e intelligente”. Il principe Carlo, erede al trono britannico, ha detto che il mondo deve mettersi in una disposizione di spirito bellica, da ultima spiaggia, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che incombono sul pianeta. A Glasgow anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: "Nessuno può farcela da solo, ridurremo le emissioni entro il 2030". Dello stessa tema ha parlato anche il primo ministro indiano Narendra Modi, che però ha fissato al 2070 il raggiungimento delle emissioni zero per il suo Paese.
Il discorso di Boris Johnson
A inaugurare la cerimonia di apertura dei lavori del World Leaders Summit è stato il premier britannico Boris Johnson davanti ai circa 120 leader presenti. Il politico ha invocato l'immagine di James Bond, "il figlio più famoso di Glasgow" come fonte d'ispirazione per salvare la Terra: stavolta dal pericolo dei cambiamenti climatico. Johnson avverte tuttavia che "questo non è un film", che la minaccia "è reale", che "l'orologio corre in modo furioso" e che le emissioni di carbonio continuano ad aumentare: di qui l'appello ad agire ora, prima che sia "troppo tardi". Johnson ha citato le parole di Greta Thunberg: dopo l'Accordo di Parigi del 2015 “il mondo ha fatto troppo bla bla bla” sul fronte della lotta al cambiamento climatico. "Ora è il momento di agire", insiste, richiamando l'obiettivo di fermare il surriscaldamento della Terra sotto il tetto di 1,5 gradi. Aggiunge che "le tecnologie, le idee, i finanziamenti ci sono”, ma serve "la buona volontà".
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Draghi: “Dobbiamo ascoltare i giovani e imparare da loro”
Anche Mario Draghi, presidente del Consiglio, è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione a Glasgow. “Negli ultimi anni i giovani hanno portato l’agenda climatica nel dibattito politico. Qui a Glasgow dobbiamo renderli orgogliosi”, ha detto. Draghi ha anche citato l’impegno dei Fridays for future e dei giovani, ribadendo quanto sia importante "ascoltarli e imparare da loro". Durante il G20 a Roma “abbiamo parlato dell’impatto del carbonio e dell’obiettivo di azzerarlo”. Ora, sottolinea Draghi, “dobbiamo fare di più”. "Dobbiamo accelerare il nostro impegno per contenere l'aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi. Dobbiamo basarci sull'accordo del G20 e agire in modo più rapido e deciso". In serata ha parlato di nuovo in conferenza stampa dicendo che "la Cop26 traccia il percorso che dovremo intraprendere tutti insieme per dare risposta al problema che non possiamo risolvere da soli. Un singolo Paese non può rispondere a questi problemi”. Poi ha aggiunto che il “negoziato è molto complicato per le differenze tra Paesi” e ha lanciato un monito: “Le emissioni sono già tornate a livelli pre Covid”.
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Biden: "Nessuno può farcela da solo"
"Faremo quello che è necessario o faremo soffrire le future generazioni? - si chiede il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel suo discorso - Questo è il decennio decisivo sul clima, e la finestra si sta chiudendo rapidamente. Glasgow deve dare il calcio di inizio al cambiamento". "Nella lotta ai cambiamenti climatici nessuno può farcela da solo, agire è nell'interesse di tutti - aggiunge - Dobbiamo investire nell'energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030".
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Il principe Carlo: "Dobbiamo metterci sul piede di guerra"
Carlo è presente a Glasgow in veste di co-reggente di fatto, in assenza della regina Elisabetta II, 95enne, tenuta a riposo dai medici. "Abbiamo bisogno - rimarca - di una campagna in stile militare per dispiegare la forza delle migliaia di miliardi" necessarie a sostenere la transizione verso un'economia più sostenibile anche nei Paesi poveri, a partire dagli investimenti "messi a disposizione dal settore privato globale". Il principe di Galles, che ieri a Roma ha descritto la CoP26 come una "ultima chance" per evitare di lasciare un disastro in eredità alle future generazioni, ha fatto un paragone tra la pandemia di Covid-19 e il cambiamento climatico: quest'ultimo "rischia di essere un pericolo ancor più grave e micidiale per il futuro dell'umanità". Nel suo discorso torna l'appello alla collaborazione tra il pubblico e il privato per finanziare la transizione verso il dopo carbonio e un'economia più sostenibile. Ha sottolineato anche l'importanza di stabilire "chi debba pagare" per i Paesi poveri.
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Guterres: “Stiamo andando verso la catastrofe naturale”
“I sei anni da Parigi sono stati i sei anni più caldi che la Terra abbia mai registrato. Siamo di fronte alla catastrofe naturale”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres alla conferenza di apertura. “È giunto il momento di dire addio al carbonio. Abbiamo l’impressione di essere sulla buona strada ma è soltanto un’illusione”, ha messo in guardia Guterres. “Siamo sempre più vicino alla calamità” e il fallimento “non è un’opzione. I piccoli stati insulari in via di sviluppo stanno vivendo il cambiamento climatico. Per loro, il fallimento è una condanna a morte”.
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Von der Leyen: “È il momento della verità”
Da Glasgow, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato il suo appello per il clima: "Dobbiamo fare di tutto, ora, per limitare il riscaldamento climatico. E possiamo farlo". Prima dell'inizio del summit, sul suo profilo Twitter von der Leyen aveva definito la Cop26 come il “momento della verità per fermare i cambiamenti climatici”, aggiungendo che l'Europa si impegna a essere "il primo continente con neutralità climatica al mondo” e a unire le forze con i suoi partner “per un'azione per il clima più ambiziosa. La corsa globale per il 'net-zero' entro la metà del secolo è iniziata".
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Il programma della prima giornata
Il World Leaders Summit è stato aperto dalla cerimonia di inaugurazione dei lavori dal premier britannico Boris Johnson. Dopo di lui hanno parlato Draghi, il primo ministro delle Barbados Mia Amor Mottley, il documentarista britannico David Attenborough, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e il principe Carlo. La conferenza è iniziata poi con i discorsi di apertura dei capi di Stato. Tanti gli interventi. A Glasgow sono assenti però alcuni capi di Stato dei principali Paesi emettitori di gas serra: il russo Vladimir Putin, il brasiliano Jair Bolsonaro, il turco Recep Tayyp Erdogan. Assente dalla conferenza anche il presidente cinese Xi Jinping, che però ha inviato un suo intervento scritto.