
Negli ultimi 50 anni negli oceani si sono riversati milioni di litri di petrolio a causa di incidenti. Dalla marea nera nel Golfo del Messico all'Amoco Milford Haven, inabissatasi a Genova, ripercorriamo alcuni degli eventi più gravi: LA GALLERY. LO SPECIALE

Il 22 aprile del 2010 la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon è esplosa uccidendo 11 persone e inabissandosi nel Golfo del Messico. Ad oggi i danni ambientali restano incalcolabili, a causa delle oltre 700mila tonnellate di petrolio greggio riversate nelle acque dell'oceano. Per oltre 85 giorni fu impossibile bloccare il pozzo. È solo uno degli ultimi disastri ecologici marittimi degli ultimi anni -
Marea Nera: le foto delle aree più colpite
Il 16 marzo 1978 la superpetroliera liberiana Amos Cadiz si incagliò al largo delle coste della Bretagna, riversando in mare 223mila tonnellate di greggio. Furono contaminati 150 km di costa, con danni altissimi agli ecosistemi locali -
Lo speciale Un mare da salvare
Il 19 luglio 1979 la nave cisterna Atlantic Empress si scontrò con la Aegean Captain, al largo delle isole di Trinidad e Tobago, nel Mar dei Caraibi. L'incidente provocò lo sversamento in mare di 287mila tonnellate di petrolio -
Lo speciale “Sky – Un mare da salvare”
Il 6 agosto del 1983, la petroliera spagnola Castillo de Beliver prese fuoco mentre si trovava in navigazione al largo del Sudafrica: finirono in mare circa 227 mila tonnellate di greggio -
Lo speciale Un mare da salvare
La superpetroliera Exxon Valdez si incagliò in una scogliera dello stretto di Prince William, nel golfo dell'Alaska, disperdendo 40,9 milioni di litri di petrolio. Era il 24 marzo 1989. L'incidente si verificò per un cambio di rotta troppo lento. La nave urtò contro la scogliera Bligh Reef. La fuoriuscita di petrolio causò la morte di migliaia di animali, tra cui oltre 250mila uccelli marini -
Pesci, uccelli e tartarughe: nei mari la plastica uccide gli animali
Il 21 gennaio del 1991, nel corso della prima Guerra del Golfo, i militari iracheni aprirono le valvole delle condutture di petrolio in Kuwait, allo scopo di ostacolare lo sbarco dei soldati americani. La marea nera colpì le coste causando danni pesantissimi agli ecosistemi di quelle regioni. A questo sversamento di greggio, si aggiunse l'incendio di 732 pozzi petroliferi, ad opera dell'esercito iracheno -
Una nuova tecnologia per eliminare il petrolio in mare in 3 settimane
La mattina del 14 aprile 1991 la petroliera Amoco Milford Haven, capace di trasportare più di 250 mila tonnellate di petrolio, affondò dopo un’esplosione avvenuta tre giorni prima. L'imbarcazione si posò sul fondo del mare di Voltri, nel golfo di Genova. Morirono 5 persone e il petrolio contenuto nella cisterna “avvelenò” il Mediterraneo. Fu il più grave disastro ambientale nella storia italiana -
Si rompe oleodotto a Genova, petrolio in due fiumi
Nel maggio del 1991 una violenta esplosione a bordo della nave cisterna liberiana Abt Summer, in navigazione al largo dell'Angola, fece colare a picco la nave che riversò nell'Oceano Atlantico circa 260mila tonnellate di petrolio -
Quei milioni di tonnellate di plastica in mare, un rischio per tutti
Il 15 febbraio 1996 la Sea Empress iniziò a riversare 72.000 tonnellate di greggio del Mare del Nord, avvelenando oltre 190 km di costa del Galles. Il costo per ripulire l'ecosistema da tutto il petrolio riversato fu di 60 milioni di sterline -
Rinnovabili, 50 milioni di barili di petrolio in meno con l'eolico
Il 13 novembre del 2002 la petroliera Prestige si rovesciò al largo delle coste della Galizia. Salpata da San Pietroburgo e diretta a Gibilterra, rimase per sei giorni in balia delle onde. Da lì, fu allontanata al largo dove naufragò, rovesciando 63mila tonnellate di petrolio che contaminarono le coste dal nord ovest della Spagna al sud della Francia. È stata la maggiore catastrofe ambientale europea -
Lo speciale Un mare da salvare