
Numerosi brand del mondo della moda stanno sposando la causa del recupero dei rifiuti plastici dal mare. Da Calvin Klein all'italianissima Quagga, ecco i progetti che portano la plastica sulle passerelle. LA FOTOGALLERY

Dall'oceano al red carpet: numerose case di moda stanno abbracciando la causa della plastica che inquina i mari. Ne è la dimostrazione questo abito di Clavin Klein, indossato da Emma Watson durante il Met Gala 2016. Calvin Klein ha realizzato l'abito con un tessuto fatto al 100% con bottiglie di plastica riciclata -
Quei milioni di tonnellate di plastica in mare, un rischio per tutti
Il vestito di Emma Watson era scomponibile in diversi pezzi, riutilizzabili anche in occasioni meno formali. Le cerniere erano fatte in materiali riciclati, mentre il bustino e la fodera erano rispettivamente in seta e cotone biologico -
Thilafushi, l’isola “di plastica” delle Maldive. FOTO
Ma i tessuti in plastica riciclata non catturano solo i red carpet. Adidas, in collaborazione con Parley for the Oceans, ha creato le UltraBOOST Uncaged Parley, le prime scarpe da ginnastica realizzate con rifiuti plastici marini (foto Adidas) -
Pesci, uccelli e tartarughe: nei mari la plastica uccide gli animali
Le scarpe, disponibili in sole 7mila paia, hanno una tomaia in Primeknit realizzata in Ocean Plastic TM (95%) e poliestere riciclato (5%); tutti gli elementi della scarpa, dai lacci ai dettagli sul tallone, sono prodotti con materiali riciclati. Il design è ispirato alle onde dell’oceano (foto Adidas) -
Dai pesci al piatto: la plastica e i rischi per l'uomo
Inoltre, sempre dalla collaborazione con Parley for the Oceans, Adidas ha realizzato i kit sportivi per Bayern Monaco e Real Madrid. Le divise sono realizzate con la Parley Ocean Plastic, quindi recuperando la plastica dagli oceani (foto Adidas) -
Dal Mediterraneo a Bali, i mari diventano una discarica di plastica
Le stampe sono a base d'acqua: le squadre hanno accettato di rendere meno visibili i propri loghi pur di rendere le proprie divise più eco-sostenibili (foto Adidas) -
Lo speciale: Un mare da salvare
Ogni anno in mare finiscono otto milioni di tonnellate di rifiuti. Il 90% sono di plastica. Javier Goyeneche, fondatore con altri cinque partner di Ecoalf Foundation, in cinque anni di attività ha raccolto 59 tonnellate di scarti e li ha trasformati in capi di abbigliamento (foto Ecoalf) -
Quelle tonnellate di plastica in mare, un rischio per tutti
Gli scarti usati sono quelli raccolti sulle coste est della Spagna. La chiave del successo dell'operazione sta nell'aver coinvolto i pescatori del luogo che, insieme ai pesci, recuperano i rifiuti in plastica. La tecnologia Ecoalf permette di ricavare un metro di tessuto per ogni 70 bottiglie in PET recuperate (foto Ecoalf) -
La plastica e i rischi per l'ambiente e per l'uomo
Rendere la plastica simile al cotone: era questo l'obiettivo di Quagga, marchio italiano che ha deciso di puntare sulla "moda circolare". I tessuti sono costituiti al 100% da fibre riciclate, con certificazione Bluedesign. Le ovatte termiche sono in fibra riciclata. Le chiusure lampo sono in nylon o poliestere, senza PVC (foto Quagga) -
Sky Ocean Rescue, l'iniziativa
Tutto il tessile Quagga è certificato come privo di sostanze nocive, allergeni o potenzialmente cancerogene. Oltre a tutelare i consumatori, vengono protetti anche gli operai che lavorano il tessuto e il territorio in cui si svolge la produzione (foto Quagga) -
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