Covid, Arcuri: per settembre 2021 potremo vaccinare tutti. Coinvolte anche le farmacie

Salute e Benessere

Il Commissario per l’emergenza ha parlato del vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2 durante l’audizione alle commissioni riunite Trasporti e Affari sociali della Camera

Durante l’audizione alle commissioni riunite Trasporti e Affari sociali della Camera, Domenico Arcuri, il Commissario per l’emergenza, ha parlato dei vaccini contro il coronavirus Sars-CoV-2 (segui la DIRETTA di Sky TG24). "A cavallo tra il secondo e il terzo trimestre del prossimo anno saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione", ha dichiarato. Arcuri ha poi spiegato che per la somministrazione dei vaccini il governo sta prevedendo il ricorso straordinario a 20mila professionalità, che potranno essere utilizzate per il tempo della campagna. “Ricercheremo queste professionalità con una richiesta di manifestazione di interesse pubblico che presto emaneremo: ne coordineremo poi l’utilizzo insieme con i punti di somministrazione locali che saranno sostanzialmente le Asl, i presidi ospedalieri e le farmacie ospedaliere", ha spiegato il Commissario per l’emergenza.

I punti di somministrazione del vaccino

Parlando nello specifico del vaccino messo a punto da Pfizer-BioNTech (recentemente approvato per l’utilizzo nel Regno Unito), Arcuri ha spiegato che sono già stati individuati 300 punti di somministrazione. Sostanzialmente si tratta di presidi ospedalieri, l’87% dei quali dispone già delle celle frigorifere necessarie per conservare le dosi a temperature estremamente basse (almeno -75° C), anche per un periodo superiore ai 15 giorni. “Abbiamo organizzato un modello di distribuzione e somministrazione in due grandi blocchi. Il primo riguarda appunto i vaccini, quelli Pfizer, che vanno conservati a temperature bassissime: il secondo interessa i vaccini che si possono conservare tra i 2 e gli 8 gradi, verosimilmente per primi quelli di AstraZeneca e a seguire gli altri. I vaccini Pfizer saranno distribuiti direttamente dall’azienda produttrice e conservati nei 300 punti di somministrazione individuati; tutti gli altri saranno convogliati in un grande hub centrale e di qui trasportati in sicurezza, con l’aiuto dell’Esercito, nei 1.500 punti di somministrazione (1.200 più i precedenti 300). Si tratta di due modelli diversi - ha concluso Arcuri - il primo complesso dal punto di vista quantitativo, il secondo relativamente più semplice”.

vaccino pfizer

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Il possibile coinvolgimento di medici di base e pediatri

Arcuri ha spiegato che nei prossimi mesi, probabilmente a partire dal secondo trimestre 2021, è probabile che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta potranno somministrare il vaccino contro il coronavirus ai propri assistiti. "Più avanti ancora, per una somministrazione ancora più massiva sarà possibile coinvolgere anche le farmacie", ha aggiunto il Commissario per l’emergenza. In totale, durante la seconda ondata di vaccinazioni saranno 1.500 i luoghi che saranno indicati come centri di somministrazione del vaccino. "In merito all'immunità di gregge, gli esperti scientifici ci dicono che almeno il 60% dei cittadini dovrà essere vaccinato. Noi auspichiamo che anche grazie a una campagna di comunicazione massiva si possano superare le remore che ci sono, non so bene quanto, rispetto alla ritrosia a sottoporsi al vaccino", ha poi detto Arcuri.

L’uso delle unità mobili

Arcuri ha spiegato che per la somministrazione dei vaccini saranno usate anche le unità mobili. “Nella prima fase, quella che riguarderà il vaccino Pfizer, le unità mobili partiranno dai 300 punti di somministrazione individuati con le Regioni e andranno, ad esempio, nelle Rsa o dove ci sarà bisogno. Il ricorso alle unità mobili sarà ancora più massiccio nella seconda fase, permettendo di raggiungere anche i luoghi più reconditi del Paese e vaccinare, per esempio, gli anziani che non sono in condizione di uscire di casa per raggiungere uno dei 1.500 centri di somministrazione”. Il Commissario ha poi resto noto che il governo sta lavorando con Poste Italiane ed Eni alla realizzazione in un sistema informativo che renderà possibile tracciare ogni dose di vaccino dall’arrivo nel territorio alla somministrazione. “Il sistema sarà anche in grado di attivare processi di prenotazione, somministrazione e rendicontazione dell’avvenuta vaccinazione per ogni cittadino. Informazioni che saranno poi acquisite dal ministero della Salute”, ha chiarito Arcuri.

L’impatto di un’eventuale terza ondata

"Proprio adesso alleggerire le misure di contenimento significherebbe rischiare con buona probabilità addirittura la terza ondata. Sarebbe davvero complicato realizzare la più grande vaccinazione di massa nel pieno della terza ondata”, ha affermato Arcuri in conferenza stampa. Commentando gli ultimi dati disponibili, il Commissario per l’emergenza ha poi spiegato che oggi c’è stato il numero quotidiano “massimo di vittime dall’inizio dell’emergenza, 993, e risulta che un nostro concittadino ogni 36 è stato contagiato: sono numeri che fanno tremare e che non vanno dimenticati. Ma la curva si sta congelando, il virus è ancora forte, ma siamo in grado di contenerlo”. Arcuri ha anche sottolineato che attualmente è ricoverato lo 0,5% dei contagiati italiani, una percentuale inferiore a quella raggiunta durante il picco della prima ondata (6,7%). “I ricoverati in ospedale sono il 4,2%, nel picco della prima ondata erano il 41,5%, dieci volte in più”. "Le misure restrittive prese con il dpcm del 3 novembre hanno funzionato. Rispetto a un mese fa - ha sottolineato Arcuri - abbiamo il 18% di positivi in meno, mentre il tasso di positività si è abbassato di 5,3 punti percentuali, al 10,2%". Tornando sul vaccino, l’esperto ha ribadito che “sarà gratuito per tutti e obbligatorio per nessuno”.

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