Meloni posta sui social il video dello stupro di Piacenza, è polemica. Letta: “Indecente”

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La leader di Fratelli d’Italia ha condiviso un filmato oscurato di un uomo - un richiedente asilo originario della Guinea - che violenta una donna - una 55enne ucraina - per strada a Piacenza. “La destra non ha rispetto per la vittima”, ha attaccato il segretario del Pd. "Mi vergogno di leader politici che usano uno stupro per attaccare me”, è stata la risposta di Meloni. La Procura di Piacenza indaga sulla diffusione del video. Scontro Letta-Meloni anche sul termine "devianze" usato in un video dalla leader di FdI

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Esplode la polemica politica per un video pubblicato da Giorgia Meloni su Twitter. La leader di Fratelli d’Italia ha postato un filmato oscurato di un uomo - un 27enne richiedente asilo originario della Guinea - che violenta una donna - una 55enne ucraina - per strada a Piacenza. “È un video indecente e indecoroso”, ha attaccato il segretario del Pd Enrico Letta. “Giorgia Meloni vergognati”, ha twittato invece il leader di Azione Carlo Calenda. "Mi vergogno francamente di leader politici che usano uno stupro per attaccare me”, è stata la risposta di Meloni. "La persona ha subito già una violenza, con questo video ne sta subendo un'altra”, ha detto la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi (ELEZIONI: GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I VIDEO). Intanto la Procura di Piacenza indaga sulla diffusione del video: la procuratrice Grazia Pradella ha reso noto che "circa la diffusione sui media di video riproducenti l'episodio criminoso sono in corso approfonditi accertamenti, trattandosi di un fatto astrattamente riconducibile ad ipotesi di reato". E il garante della Privacy in una nota scrive: "Con riferimento alla diffusione del video relativo all'episodio di violenza sessuale di Piacenza, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un'istruttoria per accertare eventuali responsabilità da parte dei soggetti che a vario titolo e per finalità diverse vi hanno proceduto e avverte tutti i titolari del trattamento a verificare la sussistenza di idonee basi giuridiche legittimanti tale diffusione".

La violenza sessuale e il video di Meloni

La leader di FdI ha postato il video oscurato, tratto da Il Messaggero, ieri 21 agosto. “Non si può rimanere in silenzio davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno a Piacenza da un richiedente asilo. Un abbraccio a questa donna. Farò tutto ciò che mi sarà possibile per ridare sicurezza alle nostre città”, ha scritto nel tweet. L’episodio di violenza sessuale a cui fa riferimento è avvenuto a Piacenza: una donna ucraina di 55enne, che intorno alle 6 stava passeggiando nel centro storico della città emiliana, è stata aggredita e gettata a terra sul marciapiede da un uomo che ha iniziato a violentarla. Un residente ha sentito le grida di aiuto della donna e ha chiamato la polizia, che ha bloccato l’uomo. Il 27enne, originario della Guinea e con lo status di richiedente asilo, è stato arrestato per violenza sessuale e ora si trova in carcere. La donna è stata ricoverata all'ospedale di Piacenza in stato di choc.

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L’attacco di Letta 

"Faccio un appello a tutti perché tutti stiano dentro i limiti della dignità e della decenza. Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso", ha attaccato Letta parlando a Radio24. "C'è il rispetto delle persone che deve essere prima di tutto, quindi invito tutti a fare una campagna elettorale in cui si parli delle cose e ci si confronti anche animatamente. Ma non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone". Poi in serata, ospite a La7, ha ribadito: "Meloni ha usato un video inaccettabile, la destra italiana non ha alcun rispetto per la vittima, fregandosene dei diritti di una vittima". 

Calenda: "Vergonati"

"Denunciare uno stupro è un atto dovuto. Mostrarlo per fini di campagna elettorale è un atto immorale e irrispettoso in primo luogo per la donna che lo ha subito, che certamente non vorrebbe essere esposta sui social in questo modo. Giorgia Meloni vergognati", ha scritto invece su Calenda. Poi, su La7, ha aggiunto: "Denunciare uno stupro è una cosa, mettere" sui social "il video in cui vede la persona stuprata, esponendola a una marea di persone che vanno a vederlo in modo morboso, è indegno di un Paese civile. Meloni ha fatto una cosa indegna di un Paese civile e contro le donne. Se fosse mia figlia o sua figlia, non vorremmo che fosse esposta sui social network mentre viene violentata, da una leader politica che si candida a governare il Paese". "Meloni calpesta la dignità della  vittima", stigmatizza la ministra di Iv Elena Bonetti. Parla di  "bieco sciacallaggio" Nicola Fratoianni di Sinistra italiana.  "Diffondere il video illegale di uno stupro non curanti della  donna che lo ha subito è agghiacciante", sostiene il ministro M5s Stefano Patuanelli. 

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La replica di Meloni

Poi è arrivata anche la replica di Meloni. "Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza. Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto. Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c'è un limite”. E ha concluso: "Mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me, non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell'emergenza sicurezza aggravato".

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La sindaca: “La persona sta subendo un'altra violenza”

Sulla vicenda è intervenuta anche Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza. "La persona ha subito già una violenza, con questo video ne sta subendo un'altra. Se mi metto nei panni di questa donna penso che lei oggi non vorrebbe aprire internet e vedere cosa è successo", ha detto all’Ansa. E ha aggiunto: "Io non l'ho visto, non ho questa morbosità, mi dispiace per la persona filmata. Forse può servire a capire la gravità dell'atto, ma io non l'avrei pubblicato, ci sono indagini in corso. Mi domando: chi lo ha pubblicato lo avrebbe fatto lo stesso se la vittima fosse stata sua sorella o sua madre?".

Scontro Letta-Meloni anche sulle "devianze"

Ma il video di Piacenza non è stata l'unica polemica di giornata fra Meloni e Letta. È scontro anche su un video, pubblicato ieri, in cui leader di FdI dice: "Investire sui giovani significa investire sul futuro, coltivare il talento, combattere le droghe e le devianze, crescere generazioni di nuovi italiani sani e determinati, carichi di quei valori che solo lo sport può dare". Un termine, "devianze", che non è piaciuto al segretario dem che ha replicato scrivendo su Twitter: "Io lo penso e lo dico, #VivaLeDevianze". Poi intervistato da Radio Popolare ha ribadito: "Crescere sani secondo una linea determinata non si sa bene da chi. Lo dico con grande forza, evviva le devianze, la ricchezza della diversità che rende la nostra società creativa, geniale e moderna". E in serata, ospite a La7, ha aggiunto: "Sulle devianze ho risposto per quello che penso, a una società in cui la persona è al centro e la diversità è una ricchezza. Mettere le devianze al bando e dire che si punta a 'crescere generazioni di nuovi italiani sani e determinati' non è il linguaggio che avrei usato, rispetto a quei temi e a quel modo di parlare sono sicuro che ci sono decine di milioni di italiani che non lo tollerano, vorrei dare voce a quegli italiani che la pensano come la penso io".

La replica di Meloni

Giorgia Meloni ha ribattuto a Letta in un video, postato su Twitter, in cui definisce la questione "un altro tema surreale" e poi legge la spiegazione data da Wikipedia alla voce "devianze" ossia "comportamenti che violano le norme". Poi cita il sito adolescenza.it "che si occupa di fenomeni dei ragazzi dal punto di vista scientifico" e che spiega che "in adolescenza tali comportamenti si possono manifestare in modalità che si differenziano da atteggiamenti oppositivi come mentire o disobbedire, la violazione delle leggi, l'uso e l'abuso di sostanze stupefacenti, il vandalismo e la violenza contro la persona". Quindi alludendo all'hashtag lanciato da Letta la leader di FdI conclude: "Enrico Letta, viva le devianze?!"

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