Conte: "Proroga stato d'emergenza, virus circola ancora". Senato approva fino a 15 ottobre

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La mozione della maggioranza passa con 157 sì. Il premier ha definito la proroga  "inevitabile", perché "sebbene la curva di contagi e l'impatto sul Ssn si siano notevolmente ridotti, i numeri registrati dicono che il virus continua a circolare nel Paese", ma ha aggiunto che "non vi è nessuna intenzione di drammatizzare"

Il Senato ha approvato la mozione della maggioranza che proroga lo stato di emergenza fino al 15 ottobre con 157 sì. Un allungamento delle misure eccezionali che era stato chiesto in Aula dal premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio ha infatti riferito oggi pomeriggio a Palazzo Madama l'indirizzo del Cdm di prorogare fino a ottobre lo stato di emergenza a causa del coronavirus (AGGIORNAMENTI - SPECIALE).  "La mia presenza qui - ha detto Conte - dimostra la massima disponibilità del governo a interloquire col Parlamento e tenere conto delle indicazioni delle Camere con riferimento alla scelta di proroga". Dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, la maggioranza ha impegnato il governo "a definire come termine ultimo per lo stato di emergenza nazionale il 15 ottobre 2020" e a "definire, altresì, con norma primaria le eventuali misure di limitazione di libertà fondamentali", come si legge nel testo della risoluzione depositata in Senato. Il riferimento a norme primarie indica dunque la necessità di intervenire con decreti legge, non dpcm, per eventuali nuove limitazioni anti-contagio.

"Stato d'emergenza non è illegittimo"

Conte, nel riferire in Aula, aveva auspicato convergenza sulla proroga. Cosa che non è poi avvenuta durante il dibattito. "Ho visto alcuni interventi in particolare dell'opposizione - ha replicato Conte - colorati di venature polemiche e direi anche ideologiche, su un tema che mi ero permesso di classificare come una questione tecnica e giuridica. C'è stato qualche intervento che ha chiarito come nella nostra Costituzione non si ragiona di stato di emergenza. Ma non dobbiamo confondere il fatto che non ci sia un percorso ad hoc nella nostra Costituzione con il fatto che non bisogna adottare misure nel segno della tempestività e dell'efficacia. Quando si dice che nella Costituzione non c'è uno stato di emergenza non significa che questo sia illegittimo. Lo stato di emergenza è previsto. Dal 2014 ad oggi lo stato di emergenza è stato dichiarato 154 volte e prorogato 84".

"Proroga inevitabile, ma non alimenti paure"

 

Il presidente del Consiglio, prima del dibattito, ha spiegato che "la proroga è inevitabile" sulle basi "di valutazioni squisitamente, vorrei dire meramente tecniche". Il Cts ha segnalato che "sebbene la curva di contagi e l'impatto sul Ssn si siano notevolmente ridotti, ed è un dato che ci rinfranca, i numeri registrati dicono che il virus continua a circolare nel Paese. E la situazione internazionale resta preoccupante e ciò che accade nei Paesi a noi vicini ci impone un'attenta vigilanza". Conte ha precisato che con la proroga dello stato d'emergenza "non vi è nessuna intenzione di drammatizzare né di alimentare paure ingiustificate nella popolazione", né un "ingiustificato stato di allarme".

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"Stato d'emergenza serve per tempestività ed efficacia"

 

"La dichiarazione dello Stato di emergenza - ha spiegato Conte - è prevista dal codice di protezione civile: la legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente dalla Corte Costituzionale. Costituisce il presupposto per l'attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali. Tra i poteri fondamentale è il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e dell'Unione europea".

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"Incongruo sospendere bruscamente misure d'emergenza"

 

"La proroga dello stato di emergenza - ha continuato il premier - è una facoltà espressamente prevista dalla legge ed è attivabile ove si renda necessaria la prosecuzione degli interventi. Questa esigenza si verifica quasi sempre. Lo stato di emergenza viene ordinariamente prorogato dal governo. Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l'efficacia delle misure adottate se non quando la situazione è riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un terremoto, è ancor più vero per la pandemia".

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"Senza stato emergenza niente navi quarantena per migranti"

Tra le misure che perderebbero effetto se non ci fosse la proroga dello stato d'emergenza, ha proseguito il presidente del Consiglio, "c'è anche il noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti e non sfugge a nessuno di quanto sia attuale il ricorso a questo strumento per un ordinato svolgimento della quarantena per la tutela della sanità pubblica". Sul tema migranti Conte ha aggiunto che "in queste ore gli uffici sono alle prese con una situazione complessa che va affrontata con risoluzione, efficacia, tempestività".

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"Senza proroga decadono 38 ordinanze"

 

"Dobbiamo essere consapevoli che se non prorogassimo" lo stato di emergenza, ha aggiunto ancora il premier "cesserebbero di avere effetto le ben 38 ordinanze, di cui 4 al vaglio della Ragioneria, così come i conseguenti provvedimenti attuativi". "Ad esempio - spiega Conte - decadrebbero le misure per la gestione delle strutture temporanee per l'assistenza alle persone positive, il volontariato di protezione civile, il reclutamento di personale sanitario a supporto delle regioni e dei penitenziari, il numero verde, il pagamento dilazionato delle pensioni negli uffici postali, l'attivazione del sistema Gros, che è la centrale operativa remota di soccorso sanitario per cui in mancanza di posti letto in una regione, Gros interviene per la ripartizione e il trasferimento dei pazienti in altre regioni".

"Senza proroga finirebbe coordinamento Protezione Civile"

"Se lo stato di emergenza non fosse prorogato cesserebbe il coordinamento attribuito alla Protezione Civile così come decaderebbe i poteri straordinari assegnati ai soggetti attuatori, che nella maggior parte dei casi sono i presidenti di Regione. Verrebbe a cessare la sua funzione anche il Comitato tecnico scientifico. A questo occorre aggiungere che al 31 luglio sono prorogati numerosi termini normativi di rango primario e secondario". Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.

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