Il ministro dei Trasporti, in un’intervista a La Repubblica, ha detto di non essere contrario al codice Minniti, ma di pensare anche che il diritto internazionale sia più importante. LO SPECIALE MIGRANTI
"Non sono contro il codice Minniti, ma se bisogna salvare vite serve la nave più vicina": così il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, in un'intervista a La Repubblica, ha affrontato il tema dei migranti e parlato delle tensioni tra lui e il ministro dell’Interno.
Prima il diritto internazionale
Secondo Delrio il codice di autoregolamentazione per le navi delle ong che soccorrono i migranti va bene - spiega il quotidiano -, ma vengono prima le regole del diritto internazionale che impongono il soccorso in mare, anche se a effettuarlo sono imbarcazioni di organizzazioni che non hanno sottoscritto l'accordo con il governo.
Priorità è salvare le vite umane
Per Delrio - continua La Repubblica online - la priorità va comunque data alla salvezza delle vite umane. E non sono giustificati gli attacchi alla Guardia costiera, che compie soltanto il proprio dovere e ha la responsabilità di valutare quando effettuare i trasbordi. Il ministro - riporta ancora il quotidiano - ribatte duramente anche alle accuse che gli sono rivolte da destra, replicando che si tratta di posizioni razziste e fasciste.
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