
Guerra in Ucraina, ecco chi sono i mercenari del gruppo Wagner guidati da Prigozhin
Si tratta di una compagnia paramilitare privata russa nata nel 2014 e guidata da Evgeny Prigozhin, "il cuoco di Putin". Gli uomini sono stati utilizzati in vari teatri di guerra, dal Donbass alla Libia e alla Siria. Nel 2022 viene dispiegata nel conflitto in Ucraina in varie missioni e battaglie, come quella di Bakhmut, ma nel 2023 entra in rotta di collisione con il Cremlino

Tra le varie forze militari impiegate nel conflitto in Ucraina c’è stato anche il gruppo Wagner, una compagnia paramilitare privata russa nata nel 2014. Ufficialmente si tratta di un gruppo indipendente di mercenari privati, ma molte fonti occidentali la inquadrano come una milizia in diretto contatto con il Ministero della Difesa di Mosca, pronta a essere utilizzata nei teatri di guerra o nei conflitti dov'è richiesta la possibilità di dichiararsi non coinvolti (In foto: un murales inneggia al gruppo Wagner a Belgrado, Serbia)
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I membri sarebbero circa 6mila. Il gruppo Wagner sarebbe stato impiegato per la prima volta durante la guerra del Donbass, tra il 2014 e 2015, in sostegno alle forze separatiste nel Donetsk e Lugansk. Poi la milizia ha combattuto in Libia, Siria, Mali, fino alla guerra in Ucraina iniziata nel 2022. Qui nei primi mesi del conflitto avrebbero tentato più volte di organizzare l'assassinio di Zelensky
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Il loro nome deriverebbe da quello del famoso compositore tedesco Richard Wagner, le cui opere avrebbero ispirato l’ideologia dei mercenari. Il gruppo sarebbe composto, da ex poliziotti e militari professionisti russi (e non solo). Ultimamente la milizia avrebbe reclutato anche nelle prigioni russe e si è parlato dell’ipotesi di arruolare studenti, direttamente nelle scuole
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Il capo del gruppo, Evgeny Prigozhin, è anche il principale finanziatore. Molto vicino al Cremlino, è noto anche come “il cuoco di Putin”, per il suo passato nel settore della ristorazione. In particolare è stato attivo nel settore della fornitura di cibi e bevande per il capo di Stato russo
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Nel marzo 2022 i mercenari del gruppo Wagner avrebbero avuto un ruolo attivo nel massacro di Bucha, oltre ad aver preso parte a numerose battaglie e operazioni sul campo. I miliziani sono stati impiegati in prima linea anche nella battaglia di Bakhmut
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Ufficialmente il gruppo non ha legami con Mosca e con il presidente Putin: gli analisti occidentali invece ritengono che i contractor mantengano relazioni strette con esercito e servizi segreti russi. Per Andrea Molle, sociologo della Chapman University di Orange, “Wagner è operativo in Ucraina fin dalla sua creazione. Ha operato sia in Crimea che in Donbass per promuovere gli interessi della Russia nel conflitto tra il governo di Kiev e i separatisti filo-russi”

“Il gruppo assisterebbe lo sforzo militare con attività di infliltrazione e altre operazioni tipiche delle forze speciali”, ha detto ancora Molle. “Secondo fonti governative ucraine, tra queste vale la pena menzionare i tentativi di assassinare il presidente Volodymyr Zelensky”

Tentativi sempre andati a vuoto, che però non sarebbero gli unici fallimenti del gruppo: secondo Agi, in Libia i mercenari russi sostennero l'offensiva su Tripoli sferrata nell'estate del 2020 dal generale Khalifa Haftar ma finirono per soccombere alle milizie filoturche intervenute in soccorso del governo di unità nazionale di Fayez al-Serraj

Su quale sia la loro reale pericolosità gli esperti oscillerebbero: secondo Repubblica sarebbero sì mercenari senza scrupoli, cui Mosca lascerebbe spesso fare soprattutto il lavoro sporco, ma allo stesso tempo c'è chi considera esagerata la loro reale efficacia. Per l'intelligence occidentale infatti il loro invio nell'est dell'Ucraina dalla Siria e dall’Africa sembrerebbe "una mossa piuttosto disperata" da parte del Cremlino

Alcuni rapporti Onu hanno accusato il gruppo Wagner di aver commesso efferati crimini di guerra nelle zone in cui hanno combattuto. Il Parlamento Ue ha richiesto di inserire la milizia nella lista dei gruppi considerati terroristi. Nell'aprile 2023 il gruppo è stato inserito nella lista nera delle sanzioni Ue, un mese dopo l'Assemblea Nazionale francese ha approvato una risoluzione che chiede di iscrivere i mercenari nella lista Ue delle organizzazioni terroristiche

Nella primavera del 2023 emergono i primi contrasti fra la Wagner e Mosca. Ad aprile Prighozin lancia un appello chiedendo lo stop all'invasione per evitare che gli ucraini prendano il sopravvento approfittando della stanchezza dei soldati. Secondo gli analisti americani del think tank Isw l'obiettivo è quello di creare le condizioni per sfruttare un eventuale fallimento dell'Armata se la controffensiva di Kiev avrà successo. Guadagnando consensi in patria da capitalizzare sul piano politico

A maggio Prighozin accusa apertamente i vertici militari russi della morte dei suoi mercenari sul campo di battaglia, denuncia la carenza di munizioni di cui soffre il suo gruppo e minaccia la ritirata da Bakhmut: "Shoigu, Gerasimov, dove sono le munizioni? Il sangue è ancora fresco. Sono venuti qui come volontari e stanno morendo così potete star seduti come gatti grassi nei vostri uffici di lusso". Una crisi che però sembra rientrare dopo la promessa di Mosca di fornire ulteriori munizioni

Il 25 maggio 2023 la Wagner si ritira da Bakhmut e la consegna all'esercito regolare russo. Prighozin in un video in cui parla con i suoi soldati non risparmia frecciatine ai soldati di Mosca: "Lasciate loro anche lenzuola e sapone - dice - portatevi via solo gli spazzolini da denti". Poi il 5 giugno un'altra accusa: dei soldati russi avrebbero sparato contro il gruppo di miliziani su ordine del loro comandante, che al momento era "ubriaco"

Il 23 giugno 2023 Prigozhin dichiara ufficialmente guerra ai vertici militari di Mosca, lanciando un appello a "fermare" i capi delle forze armate dopo aver accusato le truppe regolari di aver bombardato gli accampamenti dei suoi combattenti. "Siamo in 25.000", dice il leader dei miliziani invitando i russi a unirsi a loro e a non opporre resistenza in quello che "non è un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia". "Stiamo andando avanti e andremo fino alla fine", aggiunge, dopo aver promesso di esautorare la leadership militare russa

Prigozhin dichiara anche che quando è iniziata l'invasione su vasta scala la situazione del conflitto nel Donbass non era diversa da quella degli ultimi anni e non c'era nessuna "folle aggressione" da parte di Kiev, che non si apprestava ad attaccare la Russia assieme alla Nato. Immediatamente a Mosca il comitato nazionale antiterrorismo ha aperto un procedimento penale contro Prighozin "per invito alla ribellione armata", intimando il leader dei mercenari a "interrompere le azioni illegali"
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