Il presidente ucraino, parlando alla Knesset ha detto che Mosca usa termini utilizzati 80 anni fa dai nazisti. In un'intervista alla Cnn, ha detto che “se non parliamo con Putin è Terza guerra mondiale” dicendosi "pronto a negoziare". In un videomessaggio postato su Facebook ha denunciato i crimini di guerra a Mariupol: "Resteranno nella storia". Poi annuncia la limitazione delle attività di 11 partiti filorussi
I russi "stanno utilizzando di nuovo queste parole, 'la soluzione finale', in relazione a noi, alla nazione ucraina, è stato detto in un incontro a Mosca. Sono le stesse parole usate 80 anni fa dai nazisti nei confronti del popolo ebraico''. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha detto in un intervento alla Knesset, il Parlamento israeliano. Esortando Israele ad aiutare la resistenza del popolo ucraino contro l'esercito russo. "È una guerra su vasta scala mirata alla distruzione del nostro popolo, alla distruzione dei nostri bambini, famiglie, stato, città, culture e tutto ciò che ci rende ucraini", ha denunciato Zelensky (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA – LO SPECIALE DI SKY TG24 – I VIDEO E I REPORTAGE DALL’UCRAINA). L'intervento di Zelensky alla Knesset e alle persone radunate in piazza Habima a Tel Aviv è avvenuto via Zoom in collegamento con i deputati e i ministri del governo - compreso il premier Naftali Bennett. Ma le sue parole non sono piaciute a tutti i deputati israeliani nella parte in cui ha equiparato la guerra in Ucraina con la Shoah. "Ammiro Zelensky e sostengo il popolo ucraino - ha scritto su Twitter il ministro delle comunicazioni Yoaz Hendel - con il cuore e con i fatti ma la terribile storia della Shoah non può essere riscritta. "La guerra è tremenda - ha aggiunto - ma le comparazioni con gli orrori della Shoah e la soluzione finale è oltraggioso". Secondo media altri ministri hanno definito il paragone "oltraggioso".
"Se non parliamo con Putin è Terza guerra mondiale”
In giornata Zelensky si è detto pronto a negoziare per evitare che il conflitto si allarghi e assuma una dimensione globale. "Dobbiamo usare qualsiasi formato, qualsiasi chance di poter parlare con Putin. Se questi tentativi falliscono, allora vuol dire che questa è la terza guerra mondiale", ha ribadito in un'intervista alla Cnn. "Sono sempre stato pronto a negoziare negli ultimi due anni. Senza i negoziati non si può mettere fine a questa guerra", ha sottolineato il leader ucraino. "Se c'è solo l'1% di possibilità per noi di fermare questa guerra, dobbiamo cogliere questa chance", ha detto Zelensky alla Cnn. "Le forze russe sono venute per sterminarci, per ucciderci", ha proseguito. "Noi possiamo dare una dimostrazione della dignità del nostro popolo e del nostro esercito e mostrare che siamo in grado di sferrare un colpo potente. Ma, sfortunatamente, la nostra dignità non salverà vite umane", ha detto il presidente ucraino. Ieri Zelensky è tornato a chiedere un incontro diretto con il presidente russo Vladimir Putin.
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"A Mariupol crimini di guerra"
L'assedio di Mariupol passerà alla storia per i "crimini di guerra" da parte dell'esercito russo, afferma in un nuovo video postato su Facebook Zelensky. Secondo il Kyiv Independent, che cita come fonte il municipio di Mariupol, i residenti della città assediata vengono obbligati a migliaia a trasferirsi in Russia: "I civili verrebbero portati in campi dove i russi controllano i loro cellulari e i loro documenti per poi deportarli verso città remote della Russia".
“L'esercito russo e i suoi comandanti sono incompetenti”
"Fare questo a una città pacifica, quello che hanno fatto gli occupanti, è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire", dice Zelensky parlando di Mariupol, poi aggiunge: "Il ventiquattresimo giorno dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia è terminato. Dopo otto anni di aggressione, gli ucraini hanno dimostrato di saper combattere in modo più professionale di un esercito che lo fa da decenni in diverse regioni e in diverse condizioni". "Rispondiamo con saggezza e coraggio all'enorme numero di equipaggiamenti e soldati da loro inviati in Ucraina - aggiunge Zelensky - Ecco perché, ad esempio, l'ucraina Chornobaivka passerà alla storia della guerra. Questo è un luogo in cui l'esercito russo e i suoi comandanti si sono mostrati completamente come sono: incompetenti, in grado di spingere semplicemente il loro popolo al massacro".
Zelensky limita l'attività di 11 partiti filo-russi
Zelensky, secondo quanto riportato da vari media fra cui la Bbc, ha anche annunciato che sarà limitata e posta sotto controllo l'attività di 11 partiti politici ucraini, alcuni dei quali avrebbero legami diretti con Mosca. Gli 11 partiti elencati dal presidente ucraino sono la Piattaforma d'opposizione - Per la Vita, Blocco d'Opposizione, Partito della Sharia, Nostro, Opposizione di Sinistra, Unione delle Forze di Sinistra, Stato, Partito socialista progressista ucraino, Partito Socialista dell'Ucraina, Socialisti e Blocco Vladimir Saldo. Una decisione, quella di Zelensky, criticata dal presidente della Duma russa, Viacheslav Volodin, che citato dalla Tass afferma che "ha commesso un altro errore, vietando il lavoro di 11 partiti, compresi quelli parlamentari: una decisione che comporta a una spaccatura nella società". Zelensky ha detto che il ministero della Giustizia avrebbe attuato immediatamente le restrizioni, che rimarranno in vigore finché durerà la legge marziale.