Torino, donna travolta da un monopattino: 56enne in ospedale

Piemonte
Foto di archivio (Fotogramma)

L'incidente è avvenuto oggi su un marciapiede in corso Giulio Cesare. La vittima, finita a terra e ferita, è stata trasportata in codice verde al pronto soccorso del San Giovanni Bosco dove è stata medicata 

Una 56enne moldava è stata investita da una persona che viaggiava su un monopattino elettrico, l'incidente è avvenuto oggi a Torino su un marciapiede in corso Giulio Cesare. La donna, finita a terra e ferita, è stata trasportata in codice verde al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni Bosco dove è stata medicata. Gli agenti della polizia municipale stanno cercando di ricostruire l'accaduto. Il comandante della polizia municipale di Torino, Emiliano Bezzon, si è dimesso lo scorso 4 novembre a seguito delle polemiche per le multe, per oltre mille euro, comminate a due persone in monopattino. In una intervista, Bezzon aveva criticato l'assessore comunale ai Trasporti, Maria Lapietra, per i ritardi nel regolamentare la sperimentazione dei monopattini.

La Lega: “Appendino ha esposto i cittadini a un rischio”

"Assurdo non è che ci sia stato un incidente, cosa che purtroppo era preventivabile, ma che l'amministrazione di Torino non abbia previsto una possibilità così plausibile e abbia incentivato e promosso un uso deregolamentato dei monopattini", ha detto il capogruppo della Lega in Comune e assessore regionale alla Sicurezza, Fabrizio Ricca. "In questo modo - accusa Ricca - Appendino e i suoi assessori hanno esposto i cittadini non soltanto al rischio di multe, ma anche a quello di trovarsi a dover affrontare un sinistro stradale senza avere dalla propria alcun tipo di regolamento per il mezzo che stanno guidando. Senza parlare poi del rischio per i pedoni". L'esponente del Carroccio si chiede dunque "cosa capiterà, adesso, a chi si trova, come in questo caso, coinvolto da un incidente mentre guidava un monopattino? Cosa capiterà per chi è stato investito? Difficile dirlo – osserva Ricca - visto che fino a oggi né il Comune né il Governo hanno detto parole chiare e Appendino oltre alle campagne social non ha parallelamente lavorato per fare sì che questi mezzi non diventassero un rischio per i torinesi".  

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