Il guidatore si è visto contestare una sanzione da alcune migliaia di euro perché oltre che in contromano viaggiava su un mezzo non immatricolato né assicurato
A Torino ieri sera un ragazzo è stato multato perché sorpreso ad andare in monopattino contromano. Si tratta del terzo verbale in pochi giorni che colpisce gli utilizzatori del mezzo a due ruote molto in voga. Il giovane, di origine nigeriana, si è visto contestare una sanzione da alcune migliaia di euro perché oltre che in contromano viaggiava su un mezzo non immatricolato né assicurato.
Il precedente
La prima maxi multa del genere è arrivata lunedì 28 ottobre, quando un giovane torinese è stato fermato in corso Principe Oddone dalla polizia municipale, che gli ha contestato diverse irregolarità: niente targa, niente libretto di circolazione, niente assicurazione, per un totale di 1.079 euro di verbale per aver violato gli articoli 97 e 193 del codice della strada.
La circolare del 21 ottobre
Una circolare uscita il 21 ottobre regola come considerare questo tipo di mezzi, stabilendo che vanno equiparati, dato che superano i 6 chilometri l'ora di velocità, a un qualsiasi ciclomotore. Dunque diventa obbligatorio avere il certificato di circolazione, la targa e l'assicurazione per la responsabilità civile. Per ogni violazione, le multe sono di 154, 76 e 849 euro.
Il Club Monopattini Torino: "Atteggiamento sbagliato dei vigili"
Il Club Monopattini Torino ha commentato la vicenda, volendo "aiutare i ragazzi multati e lottare contro un atteggiamento sbagliato dei vigili". "Non c'è una normativa che prevede l'immatricolazione di questi mezzi e il nostro obiettivo è Torino pulita", dicono. Anche la Consulta Mobilità ciclistica e moderazione del traffico scende in campo. "Perché - si chiede - multare un monopattino pur sapendo che a breve partirà la sperimentazione e che, quindi, con tali regole il soggetto sarebbe in regola? Prendere di mira i monopattini, che come bici e pedoni rientrano negli utenti deboli della strada, parrebbe avere l'obiettivo di disincentivare la mobilità dolce. Ci chiediamo perché tale pugno duro non venga applicato anche agli automobilisti indisciplinati".