Dall’Europa 500 milioni di euro a Nokia per la rete 5G

Tecnologia
Foto di archivio (Getty Images)
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La Banca europea per gli investimenti ha dato l'ok al prestito della durata di cinque anni. I soldi verranno investiti nella ricerca e nello sviluppo della nuova tecnologia 

Ammonta a 500 milioni di euro il finanziamento che Nokia riceverà dall’Europa per investire nella rete 5G. La somma è prevista nell'ambito del Piano Juncker. La Bei, banca europea per gli investimenti, ha fornito il proprio consenso al prestito tramite il fondo Efsi, European Fund for Strategic Investments, che sarà adoperato dall’azienda finlandese per investire nella ricerca e nello sviluppo della tecnologia, considerata la base della connettività del futuro e dell'Internet of things.

Fondi serviranno per ricerca e innovazione

A distanza di qualche mese dall’accordo da 250 milioni di euro siglato con la svedese Ericsson sul 5G, la Bei ha deciso di stanziare un prestito della durata di cinque anni per un progetto di ricerca e innovazione con Nokia. “Il 5G si sta diffondendo molto rapidamente, in modo più veloce rispetto a quanto ci si aspettasse – afferma il finlandese Alexander Stubb, vicepresidente della Bei e responsabile per le operazioni nel Nord Europa –; proprio per questo motivo portarlo sul mercato avrà un impatto sicuramente positivo sulla vita di tutte le persone”. Secondo quanto dichiarato da Stubb al Financial Times, con il prestito la Bei conta di generare investimenti fino a 1,5 miliardi di euro tra le piccole e medie imprese, oltre a sviluppare la rete 5G in tutti i paesi europei. In questo modo le società del vecchio continente cercheranno di tenere il passo con i competitor cinesi come Huawei, già molto avanti nello sviluppo della tecnologia.

Utile anche per tecnologia avanzata

"Sono felice che l'accordo siglato con Nokia possa dare il proprio contributo alle attività di ricerca per far avanzare, con l’aiuto di diversi Paesi europei, il 5G", spiega Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per il Piano Juncker. Lo sviluppo della rete, oltre che per i singoli utenti, potrebbe essere molto utile anche per alcuni campi della tecnologia avanzata come per esempio la chirurgia a distanza, le auto senza conducente e l’Intelligenza artificiale. 

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