Arriva Android Pie, il nuovo sistema operativo di Google

Tecnologia
Foto di archivio (Getty Images)

L'azienda di Mountain View fa sapere che l'aggiornamento sarà subito disponibile per i dispositivi Pixel. Tante le novità che riguardano prestazioni, durata della batteria e indicazioni sull'utilizzo 

La nuova generazione di dispositivi Android sta arrivando. L'aggiornamento del sistema operativo di Google si chiamerà 'Android P', dove la lettera 'P' sta per 'Pie', che in inglese significa torta. Prosegue, dunque, la tradizione di Google di rinominare i propri sistemi operativi associandoli a qualcosa di dolce. A esempio, la precedente versione si chiamava Oreo, quella prima ancora era Nougat, preceduta a sua volta da Marshmallow e Lollipop.
Tutti i possessori di telefoni Pixel di Google possono già usufruire dell'aggiornamento. A breve dovrebbe diventare disponibile anche per dispositivi Essential, Huawei, Hmd, OnePlus, Oppo, Razer, Samsung, Sony Mobile, Transsion, Vivo e Xiaomi.

Le nuove candeline sulla ‘torta’

Il nuovo sistema operativo di Google si concentra principalmente su miglioramenti in termini di velocità e durata della batteria. Sono inclusi, infatti, strumenti di intelligenza artificiale in grado di funzionare in background e di fornire delle piccole 'scorciatoie' che suggeriscano indicazioni e informazioni precise senza necessariamente consultare un sito web.
Inseguendo la moda del momento, lanciata dall’iPhone X di Apple, anche Android P supporta il notch, ovvero quella banda nera che si colloca nella parte superiore degli smartphone e che alloggia la fotocamera anteriore e i sensori del telefono. Inoltre, sempre seguendo la direzione tracciata dai dispositivi con la mela, è ora più immediata la navigazione nei dispositivi grazie a un unico tasto centrale che consente di tornare alla home.
Per quanto riguarda la batteria, invece, Android Pie aggiunge una nuova funzionalità chiamata ‘adattativa’, che promette di rendere i telefoni Android più efficienti, in particolare quelli che non montano processori Qualcomm Snapdragon 845 o i Kirin di Huawei. Tale batteria darà priorità alle app maggiormente usate, trascurando, invece, quelle che restano inattive per lungo tempo.
Dopo Facebook e Instagram, anche Google implementa una nuova tecnologia con lo scopo di sensibilizzare gli utenti a un utilizzo corretto di smartphone e tablet. Attraverso una nuova dashboard, infatti, è possibile osservare il tempo dedicato a ciascuna app e bloccarne l’utilizzo al raggiungimento di un determinato numero di minuti.

Superare la ‘frammentazione’

Sembra paradossale ma la grande sfida di Google è quella di riuscire a superare il fenomeno della ‘frammentazione’; fare in modo cioè che tutti i possessori di un dispositivo Android possano godere delle novità introdotte da Pie (quasi) in contemporanea. In base ad un’analisi dati risalente al mese di giugno 2018, infatti, solo il 12,1% degli utenti Android utilizza l'ultima versione del software, Oreo. La stragrande maggioranza di essi, quasi il 75%, monta ancora le tre versioni precedenti: Nougat, Marshmallow e Lollipop. La meno recente di queste, Lollipop, è stata distribuita per la prima volta addirittura nel 2014. Numeri assai inferiori rispetto a quelli di Apple: circa l’81% dei possessori di iPhone o iPad, infatti, ha scaricato e installato iOS 11, la versione più recente del software realizzato a Cupertino.

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