Violazione di brevetti: Apple costretta a pagare 145 milioni di dollari

Tecnologia
Tim Cook, Apple (Getty Images)

Secondo la decisione di un tribunale californiano, l'azienda di Tim Cook deve versare l'ingente somma a WiLan per la violazione di proprietà intellettuali, ma intende fare ricorso 

Il gigante della tecnologia Apple non ha certo bisogno di presentazioni. I suoi prodotti sono diffusi in tutto il mondo e ogni volta che esce un nuovo modello di iPhone si formano code chilometriche di fronte agli ingressi dei negozi. Questa volta, però, l'azienda fondata da Steve Jobs non è al centro della scena per celebrare un successo commerciale, bensì a causa di uno scandalo giudiziario. La sentenza di un tribunale californiano ha decretato che Apple deve versare 145,1 milioni di dollari alla società canadese WiLan per il mancato pagamento della licenza di due brevetti.
Lo studio legale McKool Smith, che ha rappresentato WiLan durante l'udienza, ha rivelato che il verdetto è stato pronunciato lo scorso mercoledì dal tribunale degli Stati Uniti per il distretto meridionale della California.

Apple non si arrende

Secondo le dichiarazioni di WiLan, azienda specializzata nella concessione in licenza di brevetti e nella tutela della proprietà intellettuale, le tecnologie wireless voice over Lte implementate da Apple negli iPhone 6, 6s e 7 sono state utilizzate senza prima essere state pagate. L'azienda di Cupertino ha reso noto che intende ricorrere in appello.
Le due società si erano già incontrare in un'aula di tribunale nel 2013, sempre per una violazione di brevetti, ma in quell'occasione Apple era stata riconosciuta non colpevole. Risale al 2017, invece, la conclusione, con patteggiamento, della disputa legale con Samsung che era giunta persino di fronte alla corte suprema degli Stati Uniti d'America.
WiLan si è scontrata legalmente con altre società molto famose, tra cui Google, responsabile, secondo l'azienda canadese, di aver infranto col suo assistente virtuale una proprietà intellettuale di SRI International.

Cresce il valore, diminuiscono le vendite

La sentenza non dovrebbe comunque intaccare più di tanto l'ottimo momento della società californiana, che proprio in questi giorni ha raggiunto l'impressionante valore di 1.000 miliardi di dollari in Borsa. Un traguardo notevole, considerando la flessione che il mercato degli smartphone ha attraversato negli ultimi mesi. Nel secondo trimestre del 2018, infatti, il colosso di Cupertino è stato scalzato da Huawei in seconda posizione nella classifica dei maggiori produttori di dispositivi mobili del mondo. Il gigante cinese ha venduto circa 54.2 milioni di telefoni, incrementando di oltre il 40% i numeri realizzati nel secondo trimestre del 2017, mentre Apple si è fermata a quota 41.3 milioni di iPhone distribuiti. 

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