Commodore, 40 anni fa il lancio di Amiga 1000: storia di una rivoluzione tecnologica

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L’industria videoludica di oggi deve tantissimo a quanto seminato da questo rivoluzionario pc ed è quindi un obbligo per i videogiocatori ricordare – almeno per un attimo – il passato glorioso dell’azienda canadese. Buon compleanno

 

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Siamo nel 1985, precisamente il 23 luglio, quando con una sontuosa e visionaria presentazione, che vide anche la partecipazione di Andy Warhol, venne introdotto sul mercato il primo computer della serie, l'Amiga 1000. Un prodotto Commodore, che due anni prima si era comprata la neonata Amiga (nata come Hi-Toro) dove Jay Miner aveva progettato un sistema rivolto all’elaborazione di audio e video (chiamato “Lorraine”). L'Amiga 1000 è passato alla storia come uno dei pc fondamentali del decennio. Venduto a 1.295 dollari (equivalenti a 2800 dollari di oggi), aveva caratteristiche tecniche all'avanguardia nella sua categoria, con pochi paragoni per potenza di calcolo – grazie a una scalpitante cpu Motorola 68000 – e capacità grafiche. Rimase in commercio per due anni, dando il via a una linea di prodotti Amiga di enorme successo, in particolare la versione economica 500 che chi ha vissuto quel periodo non può che ricordare con affetto (o invidia, se ancora aveva un C64).

Tra ammiratori e detrattori

Per i tempi, rivoluzionario, perché non c’era il web e i programmi per pc erano ancora rudimentali. L’Amiga 1000 insomma era già nel futuro. Aveva un sistema operativo organizzato per finestre, con colori e suoni stereofonici. Nel 1994 la rivista Byte scrisse che l’A1000 era stato il primo computer multimediale e anche se ai tempi molti lo derisero dicendo che era utile solo per giocarci, si conquistò un gruppo di utilizzatori appassionati. Lo stesso Warhol lo ha usato per creare le prime opere d’arte digitali.

 

 

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Il padre dei moderni videogiochi

In quegli anni (si parla dei primi ’90) i videogiocatori alternavano sessioni di gioco a casa con console e computer (prevalentemente Commodore 64 e Spectrum) con pomeriggi passati in Sala Giochi. Il desiderio di molti era dunque di poter avere a casa giochi con una grafica simile a quella offerta dai cabinati, ma senza spendere cifre astronomiche in monetine. Amiga 500 permetteva di farlo, e alcune delle sue conversioni “da bar” persuasero i giocatori a comprare questo gioiellino. Ma Amiga aveva una ludoteca vastissima, che non si fermava alle conversioni da coin-op, su questa macchina nacquero titoli indimenticabili che hanno fatto la storia dei videogiochi.

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