Nuovo digitale terrestre, ecco come capire se devi cambiare la tua TV
Da settembre 2024 inizia il passaggio al nuovo DVB-T2, ma ancora milioni di famiglie italiane sono prive di un televisore compatibile. A cosa serve questa tecnologia e come verificare se il proprio dispositivo la supporta
- Il percorso del nuovo digitale terrestre è lungo e travagliato. Il primo passo è stato nel 2021 quando le trasmissioni nazionali sono passate a una nuova codifica (MPEG-4) che ha reso tutti i canali ad alta definizione. Nel giugno 2022 doveva cominciare il passaggio al DVB-T2 poi slittato al 2023 e infine a settembre 2024
- Da settembre 2024 alcuni canali televisivi dovrebbero iniziare a essere trasmessi con il nuovo DVB-T2. La televisione pubblica nazionale ha annunciato, per esempio, che Rai 1, Rai 2 e Rai 3 (solo l'edizione nazionale) saranno trasmesse sia con il digitale terrestre tradizionale con standard DVB-T sia con il nuovo DVB-T2
- Il problema della transizione in questa direzione è che non tutti i televisori sono compatibili con questa funzionalità. I canali potrebbero non vedersi più sui modelli più vecchi
- Se il televisore non è compatibile con il DVB-T2 ci sono due soluzioni: o l’acquisto di una nuova tv smart che permette una migliore qualità di visione e la possibilità di usufruire di altri servizi connessi a internet; oppure comprare un decoder per digitale terrestre DVB-T2
- Uno dei vantaggi del DVB-T2 è che risolverebbe i problemi d’interferenza che si sono verificati in varie zone d’Italia a causa, probabilmente, delle alte temperature che ha portato alla propagazione anomala del segnale causata dalle variazioni nell'indice di rifrazione dell’atmosfera
- Il DVB-T2 si basa sulla tecnologia Mux, abbreviazione di multiplex, usata per trasmettere i segnali del digitale terrestre che permette di "impacchettare" le trasmissioni di diversi canali sul medesimo Mux, così da farle viaggiare fino al televisore attraverso la stessa banda di frequenza elettromagnetica
- Con questa tecnologia ciascun operatore può ospitare sui propri Mux altre emittenti, per cui un canale di un editore può essere trasmesso sul Mux di un altro. Si avranno quindi più canali con meno frequenze e questo ridurrebbe i problemi d’interferenza che si verificano nei mesi più caldi