
Emoji, piccola guida (per boomer) al significato delle faccine secondo la Gen Z
In 26 anni passati dalla loro creazione, le emoji si sono evolute e moltiplicate assumendo significati diversi a seconda dell'età di chi le invia e le riceve. La stessa faccina può significare per alcuni una risata e per altri disperazione, e non mancano quelle che pur sembrando innocue risultano per i più giovani segnali di un atteggiamento negativo

Era il 1997 quando in Giappone veniva creato il primo set di emoji, le faccine che ormai siamo tutti abituati a utilizzare sulle app di messaggistica e sui social network. Con il passare degli anni le emoji si sono moltiplicate e molte di esse hanno assunto significati diversi a seconda dell'età di chi le usa e le "legge"
Emoji, le 10 faccine più usate: la classifica
Ad esempio la cosiddetta Gen Z - i giovani nati all’incirca fra il 1997 e il 2012 - non si ferma al significato semplice trasmesso dall’immagine dell’emoji, ma usa le faccine per trasmettere interi concetti
Emoji WhatsApp, ecco il significato delle faccine
Ne è un esempio l'emoji del teschio, che per la Gen Z non è soltanto una emoji da usare ad Halloween ma un modo per dire a qualcuno che fa morir dal ridere. Allo stesso tempo, però, i giovani la utilizzano anche per commentare qualcosa che giudicano imbarazzante
10 emoji da non usare per non sembrare vecchi agli occhi dei giovani
Per etichettare qualcosa di ridicolo invece la Gen Z usa l'emoji del pagliaccio, che viene moltiplicata quanto più è alto il livello di derisione. Una variante è il tendone da circo: se la ricevi sei il re dei clown

Se in molti possono interpretare l'emoji degli occhi come uno sguardo circospetto, sospettoso, per la Gen Z indica invece massima attenzione: si è prontissimi ad ascoltare una notizia/un gossip

Prendere la tristezza con spirito: per la Gen Z è questo che segnala l'emoji della faccina con la lacrima e un timido sorriso, il celebre "Mai 'na gioia"

Per anni - e da alcuni ancora oggi - è stata usata come simbolo di disperazione, ma per la Gen Z l'emoji della faccina che piange con gli occhi chiusi è segno di una risata talmente intensa da far venire le lacrime. I giovanissimi infatti non usano la classica faccina sorridente con le lacrime laterali

Ci sono poi una serie di emoji all'apparenza innocue ma che per la Gen Z sono negative, indice di un atteggiamento passivo aggressivo: la due faccine sorridenti - a bocca aperta e chiusa - e la mano con il pollice in su
L'orologio con le emojii che costa più di un milione